Ecco la recensione di The Hundred Line: Last Defense Academy, una nuova avventura frutto della prima collaborazione tra Kazutaka Kodaka e Kotaro Uchikoshi. Il gioco è sviluppato da Too Kyo Games e Media Vision Inc, e ci promette una storia ricca di colpi di scena ed introspezione, dove quindici studenti hanno una singola importantissima missione: proteggere l’accademia dalle orde di nemici per cento giorni.
La fine di una vita tranquilla
Takumi Sumino è il personaggio che interpreteremo in The Hundred Line: Last Defense Academy. Uno studente come tanti altri, intento a vivere una vita tranquilla e monotona nel complesso residenziale di Tokyo.
Sfortunatamente, le giornate spensierate di Takumi hanno fine quando il complesso viene attaccato da dei mostri, e la vita della sua amica d’infanzia si ritrova appesa ad un filo. In questa situazione disperata una bizzarra creatura, nominata Sirei, offre una scelta al giovane: fuggire o trafiggersi il petto con una lama ed ottenere il potere di salvare la sua amica. Istanti dopo la scelta, e ciò che ne segue, Takumi si risveglia sui banchi di scuola insieme ad altri studenti. Lì, Sirei ripete la sua introduzione come preside, rivelando che l’ultima speranza per l’umanità è custodita nel cuore dell’accademia, e che loro sono stati scelti al fine di combattere le orde di invasori e difendere la scuola per i prossimi cento giorni.
Il sangue degli eroi
L’elemento che accomuna gli studenti di Last Defense Academy è l’aver trafitto il proprio petto con la lama durante l’invasione del complesso: queste lame sono in realtà infusori di “Hemoanima”, una sostanza capace di fornire potenti abilità dipendenti dalla psiche degli utilizzatori. Ognuno dei personaggi manifesta la sua Hemoanima in forme differenti, ottenendo abilità attive e passive utili in combattimento. Facendo un esempio, Hiruko Shizuhara ottiene una devastante ascia a due mani capace di eliminare velocemente i nemici di élite con colpi a bersaglio singolo, garantendo un bonus passivo ai danni dopo ogni eliminazione.
Il combattimento in Last Defense Academy è gestito come uno strategico a turni, fornendo una visuale dall’alto sul campo di battaglia sezionato a griglia, i personaggi, durante il turno del giocatore, hanno a disposizione punti movimento personali e punti azione condivisi. L’eliminazione dei nemici alimenta la barra di voltaggio, la quale, una volta carica consente di ottenere bonus o rilasciare una potente mossa finale. Le abilità dei personaggi possono essere sbloccate e potenziate soddisfacendo i requisiti accademici di Takumi ed ottenendo le materie prime necessarie, durante l’esplorazione delle rovine esterne all’accademia.
La carta dello studente
Nel corso dei cento giorni, i giocatori otterranno progressivamente l’accesso ad aree dell’accademia inizialmente precluse. Le nuove facoltà e classi offrono attività secondarie, utili non solo nell’avanzamento della trama ma anche nello sviluppo delle abilità dei personaggi. Prima dei combattimenti principali i giocatori avranno a disposizione dei giorni liberi, nei quali è possibile intraprendere fino a due attività di tempo libero per giorno. Le attività di tempo libero consentono di approfondire il rapporto tra i personaggi con incontri e regali, e raccogliere risorse esplorando l’esterno dell’accademia oppure affrontando scontri secondari nella stanza VR ed infine potenziare le abilità e gli strumenti. Completare le attività di tempo libero incrementerà le conoscenze di Takumi in una determinata materia, con il fine di rendere accessibili nuove scelte durante l’esplorazione delle rovine e sbloccare ranghi più elevati per le abilità. L’esplorazione delle rovine è un’attività necessaria al recupero di materie prime e componenti specifiche dei regali.
Avviare un’esplorazione consuma entrambe le chance di tempo libero allocate in una giornata e consiste nella generazione di una mappa a caselle con eventi casuali. Il movimento all’interno delle rovine è gestito dalla scelta di una tra le due carte fornite all’inizio del turno, riportanti il numero di caselle in cui è possibile muoversi, mentre gli eventi offrono scelte dipendenti dalle statistiche ed abilità del team d’esplorazione.
L’ultima linea di difesa
The Hundred Line: Last Defense Academy di Too Kyo Games e Media Vision Inc è un eccellente avventura narrativa legata alle meccaniche di uno strategico a turni. La narrazione influenzata dai titoli precedenti degli autori, quali la serie di Danganronpa, incalza il giocatore con un colpo di scena dopo l’altro in un’atmosfera disperata dai toni irriverenti, mentre la colonna sonora si lega perfettamente alle sequenze in stile anime che caratterizzano il comparto grafico del titolo. Sfortunatamente, il gioco non presenta la traduzione in lingua italiana e non è completamente doppiato, la maggior parte dei dialoghi sono in linea di testo richiamando l’attenzione del giocatore con versi e sospiri durante le transizioni tra gli interlocutori.
Come già detto The Hundred Line: Last Defense Academy presenta un sistema di combattimento strategico a turni con visuale dall’alto, il cui grande pregio è la continua introduzione di nuove meccaniche legate a numerose tipologie di nemici differenti, oltre ai ben quindici personaggi giocabili, mantenendo un piacevole livello di sfida sempre crescente nel corso dell’avventura (all’inizio del titolo avremo la possibilità di scegliere tra due). Al difuori del combattimento il gioco è ricco di contenuti secondari sotto forma di eventi, quali lo sviluppo di legami tra personaggi e l’esplorazione delle rovine durante le attività di tempo libero. Il titolo è inoltre incredibilmente longevo e rigiocabile (cosa assolutamente non scontata dato il genere) grazie ad un sistema di finali multipli legati alle scelte del protagonista.
Complessivamente The Hundred Line: Last Defense Academy è un titolo eccellente capace di soddisfare pienamente le aspettative dei fan come possibile erede spirituale di Danganronpa, caratterizzato da una mole titanica di dialoghi ed un sistema di gioco in continua evoluzione. Consigliato agli amanti dei giochi di strategia e agli appassionati di misteri in stile sci-fi, questa prima collaborazione di Kazutaka Kodaka e Kotaro Uchikoshi è pronta a regalare innumerevoli ore di divertimento, disperazione e colpi di scena.
Abbiamo provato il gioco su PC, avvalendoci di una macchina che monta una scheda video Nvidia RTX 3070 e un processore Ryzen 7 3700x. Alle massime prestazioni il titolo non ha presentato problemi mantenendo una sessione di gioco solida e senza interruzioni.