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The Banner Saga 3 – Anteprima, l’oscurità sta arrivando

Quando The Banner Saga venne annunciato nel lontano 2014 tramite una proficua campagna Kickstarter, nessuno si sarebbe mai aspettato un’opera dal livello qualitativo così elevato. L’epopea fantasy portata alla luce dai ragazzi di Stoic seppe infatti conquistare critica e pubblico per le sue indubbie qualità, una piccola perla nel panorama indie che riuscì a sfoggiare con orgoglio una narrativa d’alto livello, una componente ludica estremamente divertente e un comparto tecnico semplicemente splendido. L’enorme successo riscosso portò a un’ovvia conclusione, lo sviluppo di un seguito capace forse di mostrarsi in forma ancor più smagliante rispetto al suo fratello maggiore, un lavoro di gran pregio che però, esattamente come per il primo episodio del brand, s’interrompeva proprio nel momento di massimo pathos narrativo. Abbiamo dovuto aspettare molto, ma ormai mancano solo poche settimane all’uscita di The Banner Saga 3, capitolo conclusivo della trilogia di casa Stoic che punta a chiudere il complesso quadro d’eventi che è andato lentamente formandosi di titolo in titolo. Nell’attesa che l’opera si renda finalmente disponibile a tutti noi, con uscita prevista su Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, abbiamo quindi deciso di fare il punto della situazione su tutto ciò che sappiamo a riguardo.

 

Un mondo in cenere

Narrativamente parlando, The Banner Saga 3 prosegue le turbolente vicende vissute nel corso dell’episodio precedente. Ormai l’intero pianeta si trova a un passo dal baratro e la luce della speranza sembra essersi inevitabilmente spenta. Il Sole è fermo nel cielo mentre l’oscurità avanza inesorabilmente inghiottendo tutto ciò che incontra lungo il suo cammino. Ad Arberrang, ultima grande città umana ancora in piedi, Rook, Alette e la sua carovana si preparano ad affrontare l’esercito di disperati rimasti chiusi al di fuori delle mura e pronti a tutto pur di entrare e ottenere anche solo una parvenza di sicurezza scaturita dalle alte mura in legno della fortezza. Come specificato dal team di sviluppo, il carattere prevalentemente conclusivo che The Banner Saga 3 punta a mostrare con orgoglio, ci porterà a vivere una storia dai toni spiccatamente drammatici, lì dove tutto sembra ormai perduto e ogni azione da noi compiuta avrà l’unico scopo di ritardare l’inevitabile. Nelle diverse fasi ludiche di Arberrang dovremo affrontare una battaglia dietro l’altra mentre le difficoltà non faranno altro che aumentare. Come da prassi, dovremo tenere sott’occhio il poco cibo in nostro possesso – necessario per poter tenere in vita il nostro popolo – e il morale generale delle truppe, di vitale importanza per potersi assicurare la lealtà delle truppe. Nel corso dell’intera avventura sarà poi nostro compito prendere importanti decisioni che avranno enormi ripercussioni sul mondo di gioco e su tutti i personaggi con cui interagiremo; alle volte sarà semplice prevedere le reazioni a catena di specifiche scelte, ma in altri casi potremo solo affidarci al nostro istinto e a un pizzico di fortuna.

In tal senso, The Banner Saga 3 sembra desideroso di colpirci violentemente allo stomaco offrendoci momenti dal forte pathos emotivo in cui sarà estremamente facile perdere compagni a noi fedeli che avevamo imparato ad amare e a rispettare di capitolo in capitolo. Quella di Rook sembra quindi volersi prefigurare come una storia da vivere perennemente col cuore in gola nel mentre che eventi sempre più catastrofici vengono presentandosi senza soluzione di continuità, un’esplosione narrativa che speriamo possa conquistarci dal principio fino ai titoli di coda. Al contempo però, non bisogna dimenticarsi che The Banner Saga 3 ci porterà a vivere anche il pericoloso viaggio di Juno ed Eyvind che, insieme a un manipolo di uomini, dovranno muoversi all’interno dell’oscurità stessa nel disperato tentativo di salvare il mondo, o quantomeno ciò che ne è rimasto. Anche in questo caso, la situazione che dovremo affrontare si rivelerà a noi totalmente avversa, affamati e mal equipaggiati nel mentre che terrificanti creature bramose solo di massacrarci si nascondo in ogni dove, in attesa di poterci colpire quando meno ce lo aspetteremo. Ovviamente, l’avventura di Juno non mancherà di porci davanti a problematiche decisioni morali da prendere con la massima attenzione, lì dove ogni più piccola scelta potrebbe cambiare per sempre il destino del pianeta. Quella di The Banner Saga 3 sembrerebbe essere insomma un’avventura estremamente interessante e dal grande mordente, che grazie a personaggi splendidamente scritti uniti a un universo narrativo di gran livello punta a offrirci la perfetta conclusione di un epico viaggio che nel corso degli anni ha saputo stregarci.

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Pensa, muovi e attacca

In termini prettamente ludici, l’opera targata Stoic si configura in maniera non dissimile dai capitoli precedenti. Ancora una volta, l’avventura che dovremo affrontare sarà infatti infarcita fino all’orlo d’esaltanti combattimenti da vivere col fiato sospeso fino all’ultimo colpo d’ascia, il tutto all’interno di una struttura da strategico a turni finemente lavorata. Ogni qualvolta che avrà inizio uno scontro, sarà nostro compito decidere quali dei nostri compagni mandare in battaglia, cercando nel mentre di trovare il giusto equilibrio tra difesa e attacco al fine di evitare una cocente sconfitta. The Banner Saga 3 non punta infatti a offrire un’esperienza compassata e poco incisiva, ma preferisce piuttosto metterci innanzi a temibili scontri dove anche il più piccolo errore potrebbe portare alla catastrofe. All’interno delle mappe a scacchiera in cui andremo a combattere dovremo muovere ogni nostra unità cercando di sfruttare il momento giusto per colpire l’avversario, tenendo conto delle statistiche relative a forza e difesa sia dei nostri uomini sia di quelli nemici. Gli scontri si rivelano così sempre freschi e dinamici, di fatto capaci di mettere in seria difficoltà anche il pianificatore più abile grazie ai numerosi malus che potrebbero palesarsi in specifiche situazioni.

Ancora una volta, ogni vittoria ci farà ottenere fama, spendibile sia per acquistare preziosi viveri che per aumentare il livello dei nostri uomini, un’altra affannosa decisione che ci porterà più volte a chiederci quale sia la decisione giusta da prendere. Migliorare la forza dei propri fedeli potrebbe essere estremamente utile per semplificarsi la vita in determinati scontri, ma di contro vi è il reale rischio che decidendo di non rimpinguare i propri rifornimenti siano proprio i fedeli a mancare tra le nostre fila; ancora una volta, insomma, tutto sarà lasciato al vostro giudizio, nel bene e nel male. Vi è invece ben poco da dire sul comparto tecnico del gioco, che già da ora sembra configurarsi su altissimi livelli. Artisticamente parlando, il titolo è una gioia per gli occhi che grazie allo splendido design che caratterizza ambientazioni e paesaggi si è già da ora rivelato capace di regalare scorci indimenticabili, soprattutto nelle zone “contaminate” dall’oscurità dove tutto pare quasi sia stato preso e poi rivoltato come un calzino. Per il momento, sembrerebbe insomma che Stoic non sia rimasta con le mani in mano e abbia invece lavorato con il massimo impegno per portare sui nostri schermi un’avventura capace d’offrire l’epica chiusura di un indimenticabile arco narrativo che milioni di fan in tutto il mondo attendono ormai con l’acquolina alla bocca. Ovviamente non possiamo ancora esporci con dei giudizi definitivi, ma le premesse per un altro capolavoro da non dover assolutamente perdere sembrerebbero esserci tutte.

Luca Di Carlo
Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.

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