Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è un titolo che ha tutte le carte in regola per essere sottovalutato, almeno a prima vista: un gioco su licenza basato sul celebre franchise delle Tartarughe Ninja, che si ispira pesantemente al capolavoro Hades, e arriva su PC come porting di un titolo mobile, sviluppato da un team che debutta su Steam. L’idea non genera esattamente grandi aspettative.
Tuttavia, contro ogni previsione, il gioco riesce a stupire, rivelandosi molto più di un semplice “clone”. Pur senza raggiungere le vette del suo ispiratore, Splintered Fate si distingue grazie a una combinazione di gameplay coinvolgente, ambientazioni creative e un rispetto evidente per l’universo TMNT. La recensione che vi proponiamo è al gusto “pizza con l’ananas”: alcuni la adorano, altri la schifano!
Un trancio a te, e uno a me!
Il gameplay di Splintered Fate segue da vicino la struttura consolidata degli action roguelike moderni: ogni partita è una corsa contro la morte attraverso quattro biomi, ognuno pieno di stanze da superare e culminante in una boss fight. La progressione è tipica del genere: i giocatori ottengono potenziamenti temporanei durante la corsa, e accumulano risorse permanenti che migliorano le loro possibilità nei tentativi successivi. È un sistema familiare, ma arricchito da un tocco unico grazie all’integrazione del mondo delle Tartarughe Ninja.
Una delle prime sorprese è l’ambientazione: invece dei classici paesaggi fantasy o degli immancabili dungeon oscuri, il gioco si svolge tra i tetti di New York e i vicoli della città, con nemici tratti dall’iconico universo TMNT, come i Mousers (apparsi più spesso nei fumetti che nelle serie animate o nei film) e il Clan del Piede. Questa scelta di setting non è solo estetica, ma porta con sé un’identità precisa che rende il gioco immediatamente riconoscibile. Potenziamenti come “Ooze”, “Ninja” e “Utrom” non sono solo etichette: evocano il DNA stesso delle tartarughe, collegandosi in modo naturale al loro mondo.
Il gioco permette di scegliere tra i quattro fratelli protagonisti: Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo. Ognuno ha un set di abilità passive, un attacco speciale e un’arma iniziale distintivi, che offrono approcci diversi al combattimento. Leonardo, con il suo equilibrio tra difesa e attacco, è ideale per i principianti, mentre Michelangelo, grazie ai suoi nunchaku, eccelle contro gruppi di nemici. Raffaello domina negli scontri ravvicinati con il suo focus sui colpi critici, mentre Donatello si distingue per la sua portata e l’uso di gadget tecnologici.
Un’aggiunta interessante è il sistema di Inspirations, che permette di combinare alcune abilità di una tartaruga con quelle di un’altra. Ad esempio, prendere un’ispirazione di Raffaello mentre si gioca con Michelangelo può creare una build unica, che unisce la capacità di infliggere danni critici con la portata ampia degli attacchi a nunchaku. Questo sistema non solo aggiunge varietà, ma riflette anche la dinamica fraterna delle tartarughe, che si completano a vicenda.
Migliorare i propri eroi
Uno degli aspetti più divertenti di TMNT: Splintered Fate è la libertà offerta nella creazione delle build. I potenziamenti guadagnati durante ogni partita vanno da modifiche semplici, come aumenti di danno, a effetti folli, come esplosioni di fuoco combinate con debuff di ghiaccio e magie oscure. È chiaro che il gioco non teme di osare con le sue meccaniche, permettendo ai giocatori di creare combinazioni potenti e spettacolari. Questa libertà, tuttavia, non sacrifica il bilanciamento: ogni potenziamento richiede un approccio strategico, con i giocatori che devono sfruttare ogni abilità a loro disposizione per sopravvivere.
A differenza di altri roguelike, TMNT: Splintered Fate elimina quasi completamente i cooldown delle abilità speciali. Invece di essere temporizzate, queste abilità si ricaricano colpendo i nemici con attacchi normali. Questo sistema mantiene il combattimento sempre dinamico, costringendo il giocatore a restare attivo e coinvolto in ogni fase del gioco. Le basi del combattimento, come la scelta del momento giusto per attaccare o ritirarsi, rimangono rilevanti anche nelle fasi avanzate di una partita.
Il multiplayer era praticamente obbligatorio, e TMNT: Splintered Fate non delude. Il gioco supporta sia la modalità locale che quella online, con la possibilità di formare squadre di quattro giocatori. La cooperazione aggiunge un ulteriore livello di complessità e caos: con quattro build potenti che si scontrano contemporaneamente, gli scontri diventano spettacolari. Ma c’è anche un senso di cameratismo che emerge naturalmente, soprattutto grazie alla meccanica di resurrezione: se almeno un giocatore sopravvive in una stanza, i compagni caduti vengono riportati in vita. Questo sistema incentiva il lavoro di squadra e rende ogni vittoria una celebrazione collettiva.
Dopo i primi tentativi piuttosto accessibili, TMNT: Splintered Fate introduce sfide più complesse sottoforma di Portali e Gauntlet. I Portali permettono di aumentare la difficoltà in cambio di ricompense maggiori, mentre i Gauntlet propongono versioni potenziate dei boss e dei miniboss. Questi elementi aggiungono un livello di rischio/ricompensa che incoraggia i giocatori a sperimentare build più audaci e a testare i propri limiti.
I limiti dei Ninja
Tuttavia, il gioco presenta alcune incoerenze: la varietà delle versioni dei boss è mal distribuita, il primo boss ha quattro varianti, mentre il terzo ne ha solo una. Anche il boss finale, pur avendo 6 forme teoriche, si comporta spesso in modo identico, dando l’impressione che alcune meccaniche siano incomplete o mal implementate. Nonostante le sue qualità, Splintered Fate non è privo di difetti: la presentazione è meno raffinata rispetto a titoli come Hades, con menù poco intuitivi e una mancanza di informazioni chiave durante le partite. Ad esempio, non è possibile consultare un riepilogo completo delle statistiche del personaggio, costringendo i giocatori a fare affidamento su stime approssimative. Inoltre, la descrizione di alcuni poteri non è chiara, e il sistema di metavaluta risulta confuso.
Anche il lato narrativo lascia un po’ a desiderare. Sebbene il gioco catturi bene l’essenza dei personaggi e l’atmosfera dei fumetti IDW, i dialoghi sono spesso ripetitivi e le battute non sempre funzionano. Questo aspetto può risultare fastidioso durante sessioni prolungate, soprattutto considerando che la trama non è particolarmente complessa. Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è lo scomodo cugino di Hades: riesce a ritagliarsi un posto nel panorama dei roguelike grazie alla sua creatività e alla capacità di rendere omaggio al mondo delle tartarughe ninja. Pur con evidenti difetti tecnici e alcune scelte di design discutibili, il gioco offre un’esperienza divertente e appagante, capace di intrattenere sia i fan delle TMNT che gli amanti del genere.