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System Shock è pronto a tornare, ed è subito 1994

Nonostante il tempo a nostra disposizione non sia stato moltissimo, durante la Gamescom 2022 che si è svolta a Colonia abbiamo avuto modo di mettere le mani su System Shock per una breve prova. Come ovviamente saprete, se conoscete il titolo originale, si tratta del remake dell’omonimo storico gioco del 1994, che in quel periodo segnò diverse piccole svolte per il genere. Ai suoi tempi riuscì ad innovare, a raccontare una storia intrigante, e ad appassionare migliaia di giocatori che magari approcciavano per la prima volta a un’avventura fantascientifica di questo tipo.

Questo remake ha visto il gameplay classico (quello che ha contribuito a creare la leggenda) affiancato ad una grafica più moderna in alta definizione, e diverse migliorie tecniche. Ma come si è comportato il gioco durante la nostra prova? Scopriamolo insieme.

Un terzo del tempo a nostra disposizione è stato necessario per l’introduzione narrativa e video del gioco, dove abbiamo fatto una piccolissima conoscenza del cattivo di turno (che ci ha fregati ben bene) e del nostro primo obiettivo. Dopo esserci svegliati nel laboratorio, abbiamo potuto finalmente testare con mano il gameplay di System Shock, oltre a saggiare l’effettiva qualità grafica raggiunta col remake.

Partiamo col dire che il gioco è stato palesemente strutturato, soprattutto nell’interfaccia, per essere giocato su PC (o quanto meno con mouse e tastiera): questo può essere facilmente dedotto dato il supporto per controller solo parziale, dove il menù e le varie finestre non rispondono ai comandi direzionali, ma solo alla selezione con puntatore tramite levetta analogica. Questo ha fatto in modo che molte cose risultassero meno intuitive di quanto preventivato, e forse un po’ troppo macchinose per un remake che arriva nel 2022.

All’effettivo però, questa è l’unica caratteristica del sistema di gioco che ci ha dato un senso di “stantio”, perché all’effettivo System Shock nel gameplay non se l’è cavata affatto male. Il peso degli anni si sente solo fino a un certo punto, e tentare di rendere il gioco ancora più “moderno” sotto il piano dell’inventario e della gestione delle missioni avrebbe richiesto un lavoro gigantesco, praticamente un rifacimento totale. Quello che abbiamo di fronte è quindi un gioco sotto il piano della gestione “scomodo” ma che funziona una volta che ci si fa – molto – l’abitudine, un po’ come Fallout 3 e 4.

A parte lo spaesamento generale, il gameplay tra movimenti e fasi di shooting si è rivelata la parte che maggiormente ha giovato di questo remake: buona la fluidità di movimento, delle immagini, e dell’azione, un po’ meno il level design.

Anche il comparto video stato uno dei focus principali del rifacimento, e System Shock ha subito buonissimo lavoro di svecchiamento, non siamo lontanissimi dalla qualità dei titoli nati dal 2020 in poi (sempre rapportato allo stile grafico del gioco), cosa che ci fa pensare tutto sommato a una certa cura, anche se forse non con un budget stellare alle spalle.

Ovviamente da una brevissima prova non possiamo dire molto del gioco, se non che le impressioni sono state molto positive, ma che solo un’approfondimento completo potrà farci scoprire al meglio quanto valido sia il nuovo System Shock. Vi ricordiamo che il gioco non dispone ancora di una data precisa, ma che il team di sviluppo ha dichiarato che lo vedremo presto, salvo rinvii entro la fine del 2022.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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