Da ieri è finalmente disponibile l’attesissimo Street Fighter V: al momento i contenuti sono un po’ risicati ma gli amanti del competitivo non potevano di certo lasciarsi sfuggire l’occasione di avere il gioco al day one e cominciare subito ad allenarsi per dominare le classifiche online. Purtroppo, però, sembrano esserci alcuni problemi di “regolamento” che non va a punire chi non gioca in modo corretto.
Una delle cose più odiate dai giocatori sono i cosiddetti rage quit, ossia la pessima usanza di spegnere la console durante un combattimento che, salvo miracoli, si avvia ad una sconfitta. Nella maggior parte dei titoli questo modo di fare viene ovviamente punito, ma a quanto pare nel picchiaduro di Capcom ciò non succede e una partita rage quittata non viene contata nè come sconfitta nè, tantomeno, come vittoria.
Inoltre anche la win streak rimane invariata dopo un rage quit, quindi ad una persona che ha una serie di vittorie consecutive e che non vuole rovinare questa media con una sconfitta, gli basterà spegnere la console prima di perdere l’incontro e le sue vittorie non saranno intaccate. Ovviamente tutto ciò ha creato molto malcontento tra gli utenti (onesti) di Street Fighter V e la community del picchiaduro ha subito elaborato e proposto una serie di idee, in realtà già utilizzate in altri titoli, per far sì che i rage quit vengano puniti: assegnare automaticamente una sconfitta, o magari mettere insieme attraverso matchmaking coloro che ragequittano, o ancora utilizzare un ban temporaneo di cinque o dieci minuti o, infine, obbligare a giocare il tutorial per un’ora prima di poter tornare online.
Vi eravate accorti di questa mancanza? Quale sarebbe la soluzione migliore per voi?