Dopo un periodo di prova delle varie uscite su Nintendo Switch 2 siamo finalmente pronti per tirare le prime somme, e sarebbe impossibile farlo senza parlare anche di Street Fighter 6! Se siete interessati a una recensione del gioco in sé potete trovarla direttamente sul nostro sito, vi basterà cliccare qui. Oggi invece ci concentriamo su come il sesto capitolo della storica serie Capcom gira su Switch 2, se è una versione particolarmente consigliabile rispetto alle altre o se invece si tratta di un porting come gli altri (spoiler, non è esattamente così).
Street Fighter 6 brilla (e non poco) su Nintendo Switch 2
Partiamo da una premessa fondamentale per una recensione più tecnica come questa: Street Fighter 6 non era esattamente in cima alla lista dei porting più complicati da realizzare per Nintendo Switch 2. Avendo uno stile grafico decisamente non fotorealistico era facile immaginare una resa visiva di alto livello, tanto quanto le altre piattaforme nelle quali è stato rilasciato (o quasi). In caso non lo sapeste, e vi sarà utile anche come riferimento per gli altri porting, Nintendo Switch 2 è una console di potenza molto simile a Xbox Series S, con ovviamente il vantaggio di poter essere anche portatile, quindi vi capiterà spesso di vedere i porting Switch 2 paragonati più con Series S che con Series X e PS5, in quanto queste ultime due sono console sensibilmente più potenti sotto ogni punto di vista.

Questo gap tra Switch 2 e le console ammiraglie di nona gen è tangibile, con un occhio attento, anche su un gioco come Street Fighter 6. La valenza di questo porting non è infatti la grafica in sé, bensì la possibilità di giocare a Street Fighter 6 anche in mobilità senza l’ausilio di una TV. Potreste pensare che sia un discorso molto semplicistico e banale, del resto si potrebbe dire lo stesso di ogni singola versione per Nintendo Switch 2 di ogni gioco. Partendo dal presupposto che giocare titoli del genere in portabilità e con determinate performance, senza prosciugare la batteria in tempo zero, non è affatto una cosa da poco, questa possibilità si sposa particolarmente bene con Street Fighter 6.
Sì, avete immaginato bene, si possono usare i singoli Joy-Con per giocare nella classica 1v1 con un amico/a, anche se non è possibile fare tutte le azioni di gioco con questa configurazione (le prese ad esempio non sono eseguibili). Ovviamente non va preteso di avere un’esperienza di gioco competitiva con il Joy-Con singolo, ma è un ottimo modo per farsi una partita al volo senza molte pretese e solo per divertirsi un po’, magari mentre si è sui mezzi pubblici. Ci sono anche delle modalità apposite per i Joy-Con ed esclusive di Nintendo Switch 2, ossia il Calorie Contest e la Gyro Battle, che sfruttano specificatamente le caratteristiche dei Joy-Con usati singolarmente. Così facendo si sfrutta Street Fighter 6 anche come una sorta di party game.
Se siete giocatori competitivi invece dovreste tenere a mente che Switch 2 presenta un input lag leggermente maggiore, circa 70 ms, a fronte dei circa 55 della versione PS5 e Series X, e non c’è alcun modo di ridurlo. Difficilmente un giocatore competitivo considererebbe una versione diversa da quella PC o di una console ammiraglia, perché ad alti livelli l’input lag deve essere il più basso possibile, ma se non rientrate in quella categoria di utenti, probabilmente, se non lo avessimo sottolineato in questa recensione nemmeno ve ne sareste accorti.
Performance e dettagli grafici
Eccezion fatta per World Tour, i cui combattimenti sono lockati a 30 fps, tutte le altre modalità di gioco girano a 60 fps stabili (anche e soprattutto l’online). Come anticipato prima l’input lag è leggermente più alto rispetto alle console ammiraglie, però allo stesso tempo risulta comunque responsivo e i 60 fps sono sicuramente un elemento fondamentale, che è un peccato non vedere anche in World Tour (per quanto non siano di certo necessari in quella modalità).
A livello grafico il gioco beneficia del DLSS, partendo da una risoluzione di 540p poi upscalata in 1080p con la tecnologia di Nvidia. Un hardware come quello di Nintendo Switch 2 non avrebbe avuto problemi anche senza il DLSS, ma è chiaro che questa scelta fosse la più rapida per avere un buon livello di dettaglio con un framerate stabile. Non vogliamo insinuare che Capcom non avesse voglia di lavorare a questo porting, ci mancherebbe altro, è che il DLSS di Nvidia funziona talmente bene che non avrebbe senso spendere X settimane di sviluppo extra per ottimizzare quando, con esso, si possono ottenere risultati praticamente identici con sforzi significativamente minori.
Si è voluto giustamente porre il focus sulle modalità aggiuntive e sull’ottimizzazione della mappatura comandi per i Joy-Con singoli, e va benissimo così. Il gioco si vede bene, è nitido, è fluido e, se non si è particolarmente pignoli su millisecondi di input lag, è anche molto responsivo.
Arriviamo quindi alla fatidica domanda: vale la pena scegliere questa come versione da avere di Street Fighter 6? Se non siete dei Pro, assolutamente sì, perché pur avendo qualcosina in meno nei dettagli grafici rispetto alle versioni PC, Series X e PS5, questa è quella più completa e versatile tra tutte quelle rilasciate. Se Cyberpunk, che vedremo più avanti, è una dimostrazione di forza bruta di Nintendo Switch 2, Street Fighter 6 è piuttosto una dimostrazione di quanto possa essere semplice fare dei porting di giochi current gen per questa console, soprattutto se non hanno picchi grafici significativi.
Dà ancora una strana sensazione pensare a una Switch come una pari delle altre console o quasi, soprattutto dopo anni nei quali dovevi veramente avere solo Nintendo Switch per giocarci un multipiattaforma sopra (anche i più leggeri), ma è tutto vero. Sarà decisamente difficile, per chi le possiede entrambe, tornare a giocare alla prima versione dopo aver provato la seconda, e veder girare così bene giochi come Street Fighter 6 anche in modalità portatile non può che disincentivare ulteriormente il passo indietro!