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Storia del gaming: dalla Golden Age anni ’80 ai giorni nostri

Dovendo ripercorrere la storia del videogame è abbastanza legittimo iniziare con un titolo cult e spartiacque come Super Mario Bros. Prodotto da Nintendo e rilasciato nel 1983, quest’anno Super Mario compie quarant’anni ed entra di diritto nella storia dei videogames multigiocatore.

La genesi del capolavoro. Donkey Kong e Super Mario Bros

Probabilmente non tutti sanno che si tratta di uno spin-off, dato che il primo gioco che presentava il personaggio dell’idraulico italiano è stato il precedente Donkey Kong, altro titolo di culto, rilasciato ancora una volta dalla casa giapponese Nintendo nel 1981. Oggi per via del successo planetario di Super Mario Bros, in tanti esperti di videoludica considerano per convenzione Donkey Kong una sorta di prequel di Super Mario, ma tecnicamente le cose stanno diversamente, anche perché il gioco con protagonisti Jumpman, la fidanzata Pauline e il famigerato gorilla, Donkey Kong, fu un grande successo per l’epoca.

Il successo da parte di Nintendo

Parliamo infatti di un titolo che oltre a vendere moltissimo, è stato pubblicato su svariate piattaforme, inclusa la versione arcade per i cabinati che si trovavano nelle sale giochi dell’epoca in cui venne rilasciato. Parliamo di un tempo in cui la direzione artistica Nintendo era affidata alle abili capacità di Shigeru Miyamoto. Di lui è stato detto che con la creazione di Super Mario Bros, Miyamoto non solo ha modificato il futuro e quindi il destino del gioco, ma ha cambiato e contribuito a modificare il concetto di “valore” in senso assoluto per tutto questo genere di firme di intrattenimento. Questa dichiarazione è stata rilasciata dal game designer Hideo Kojima, ma i nomi da fare per la buona riuscita di questo titolo sono davvero tanti, a cominciare dal compositore delle musiche Yukio Kaneoka, passando per i responsabili Nintendo e Atari, per la pubblicazione e la distribuzione intercontinentale, fino ad arrivare al produttore Gunpei Yokoi. La serie di Donkey Kong avrà poi nella versione arcade altri due seguiti, uno del 1982 e quello successivo uscito nello stesso anno di Super Mario Bros. Impossibile citare tutte le versioni disponibili, ma ricordiamo almeno quelle per Apple II, Commodore 64, Amstrad CPC, Atari 800 e Game Boy Nintendo.

La critica videoludica anni Ottanta

Detto questo è importante sottolineare come fino a oggi ci siano molti videogiochi leggendari, capaci di lasciare il segno nella storia del gaming, motivo per cui Super Mario Bros è giustamente considerato uno dei giochi più iconici e influenti di sempre. Parliamo in effetti di un gioco arcade che ha ispirato a sua volta numerosi titoli, creando di fatto un genere a sé, che esula dai rigidi schemi del videogame classico, pur essendo diventato una sorta di pietra angolare per ideatori e sviluppatori di giochi.

Da Super Mario a The Legend of Zelda

Un altro titolo che vale la pena ricordare è senza dubbio la saga d The Legend of Zelda, sempre prodotta e distribuita da Nintendo e iniziata nel lontano 1986. Questo gioco di avventura e azione ha introdotto per la prima volta il concetto di open world nella dimensione del gaming, mettendo in scena personaggi epici come Link, Ganondorf e appunto la principessa Zelda che dà il titolo al gioco stesso.

Avendo citato due titoli che appartengono agli anni Ottanta, appare evidente il fatto che questo decennio possa essere considerato di diritto come la Golden Age del videogioco. Prendiamo ad esempio un altro titolo di culto come Tetris. Questo semplice, ma incredibile e coinvolgente gioco puzzle ha acquistato una fama mondiale degli anni 90 in poi e continua ad essere giocato anche ancora oggi.

Grand Theft Auto e la saga di Final Fantasy

Passando a titolo più contemporanei possiamo altresì citare un’altra saga come quella di Grand Theft Auto, questa serie di giochi in open world prodotta dalla Rockstar, che per certi versi ha rivoluzionato e plasmato l’industria dei videogiochi, grazie anche alla sua libertà e alla qualità della narrazione intrinseca. Come non citare poi un titolo come Final Fantasy VIII; questo gioco di ruolo giapponese che ha avuto un enorme impatto sulla cultura popolare grazie al suo modello di gameplay innovativo e alla sua storia toccante e coinvolgente. Da questo momento in poi, l’industria del videogame inizia a prendere coscienza e consapevolezza, arrivando a ideare e distribuire titoli con la convinzione di avere per le mani qualcosa di grande, delle vere e proprie opere d’arte, che possono essere rapportate e paragonate con il cinema, il fumetto e la narrativa popolare. Il tripudio del concetto di Pop Art, lanciato durante gli anni Sessanta da Andy Warhol e dagli esponenti di punta del movimento della Controcultura, che attraverso un vero e proprio cortocircuito riesce a sdoganare prima il messaggio pubblicitario e televisivo, per arrivare poi al circuito del gaming e del gambling digitale con Betway Casino online, che fino a un certo punto era stato considerato più un ghetto che un vero e proprio mercato e settore di nicchia, nonostante il volume d’affari imponente e a tratti mastodontico. Oggi naturalmente per tutti gli appassionati, addetti ai lavori, critici, esperti e utenti attivi, il discorso legato alla cultura videoludica è qualcosa di molto diverso, con protagonisti che giustamente si sono assunti le loro responsabilità, facendosi portavoce di questo mondo, ancora un po’ sconosciuto ai più e decisamente lontano dal mainstream e da un certo tipo di attenzione mediatica e pubblica.

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