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Song of Horror – Recensione del primo episodio del titolo di Protocol Games

Era da ben cinque anni che non sentivamo parlare dello studio indipendente Protocol Games e della sua prima creazione, Song of Horror. Dopo questo lungo periodo di silenzio, il titolo è ormai ultimato e prossimo all’uscita, suddiviso in cinque episodi. Il survival horror in terza persona edito da Raiser Games ci ha letteralmente conquistato, grazie a un’atmosfera cupa e tenebrosa e delle meccaniche davvero azzeccate. Scopriamo insieme i dettagli di Song of Horror nella nostra recensione del primo episodio!

Husher Mansion

Il primo episodio di Song of Horror si apre con la scomparsa del famoso scrittore Sebastian P. Husher e della sua famiglia. Il suo editore, preoccupato, invierà uno dei suoi assistenti alla ricerca di indizi presso la villa di Husher. È in questo momento che entriamo nei panni di Daniel a cui, dopo un breve prologo, toccherà la stessa sorte dello scrittore. Da qui in poi cominciamo ad entrare in contatto con le prime vere meccaniche del titolo: potremo scegliere uno tra quattro personaggi disponibili da mandare alla ricerca di Daniel, ognuno dei quali con le proprie caratteristiche, sia a livello di gameplay che psicologicamente parlando. Giunti alla Husher Mansion, siamo immediatamente catapultati in un’atmosfera cupa e terrificante e ci troviamo a fare i conti con le prime manifestazione della Presenza. La trama che potrebbe sembrare piuttosto banale, si rivelerà essere intrigante e fitta di misteri da scoprire.

The Presence

Song of Horror, come accennato prima, è un survival horror in terza persona che pesca a piene mani da alcuni titoli del passato. Impossibile non notare, per esempio, la telecamera ovviamente ispirata alla serie Resident Evil. Nei panni di uno dei quattro personaggi, saremo portati a risolvere diversi puzzle di media complessità, che ci costringeranno a vagare per tutta la location alla ricerca di indizi su come proseguire l’avventura. Ovviamente, non sarebbe un titolo horror se non ci fosse qualche nemico spaventoso. Proprio La Presenza è l’antagonista di quest’avventura, ed ha un particolarità molto interessante: The Presence è infatti controllata da un’avanzata intelligenza artificiale che genera proceduralmente le proprie mosse in base al nostro modo di giocare. Dopo alcune prove è risultato che in ogni partita il nostro nemico si comportava effettivamente in modo differente. La Presenza cercherà in ogni modo di metterci i bastoni fra le ruote e di uccidere i nostri personaggi. Parlando proprio della morte di quest’ultimi, essa è permanente, ciò vuol dire che una volta perso uno dei quattro personaggi giocabili in questo primo episodio, non sarà più utilizzabile. Persi tutti e quattro, saremo costretti a ricominciare da capo l’avventura, perdendo tutti i nostri progressi. Non sarà per nulla facile sfuggire alla Presenza, che potrebbe manifestarsi da un momento all’altro e attaccarci. Per scampare al nemico potremo nasconderci, per esempio all’interno di un armadio, oppure cercare di bloccare le porte. Certo è che, una volta catturati, potremo dire addio al nostro personaggio. Attenzione quindi, la morte è dietro l’angolo.

La melodia dell’orrore

Song of Horror è caratterizzato da un’atmosfera molto cupa e spaventosa. Per tutta la nostra avventura, che dura all’incirca quattro ore, saremo accompagnati da una costante e crescente componente ansiogena. Nonostante le manifestazioni della Presenza siano relativamente poche, continueremo a sentirci osservati per tutta la partita. Il titolo risulta davvero terrificante, grazie a suoni tutt’altro che allegri e una colonna sonora decisamente azzeccata. Pochissimi i jumpscare presenti, ma utilizzati in modo eccellente: essi servono soprattutto a ricordarci che non siamo mai davvero soli. Dal punto di vista tecnico, il titolo di Protocol Games non risulta molto curato, ma l’ottimo level design riesce a farci chiudere un occhio.

In conclusione, il primo episodio di Song of Horror è caratterizzato da un design terrificante, da un nemico intelligente e sempre pronto a farci saltare dalla sedia e da alcune meccaniche di gameplay davvero azzeccate, come il permadeath. Questo primo episodio ci ha davvero incuriositi e non vediamo l’ora di poter mettere le mani sui prossimi quattro, sperando che si rimanga su questo livello di qualità.

Song of Horror

8.5

Il primo episodio di Song of Horror, è semplicemente fantastico. Le atmosfere sono terrificanti e La Presenza contro cui ci scontreremo è davvero spaventosa. Inoltre, la presenza del permadeath, rende il titolo ancora più intrigante. Non vediamo l'ora di poter mettere le mani sui prossimi episodi del titolo di Protocol Games.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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