VideogiochiRecensione

Skully – Recensione del movimentato platform di Finish Line Games e Modus

Immaginate di approdare sulle rive di una splendida isola incontaminata, ricca di boschi, corsi d’acqua e meraviglie naturali, ma sotto forma di un teschio inanimato a cui viene data una seconda, magica possibilità di vivere. È in questo modo che veniamo catapultati nel mondo di Skully, il nuovo platform sviluppato da Finish Line Games e pubblicato da Modus Games, la casa videoludica dietro opere come Rock of Ages III: Make & Break e Remothered: Broken Porcelain, sequel del pluripremiato (nonché made in Italy) Remothered: Tormented Fathers. L’irriverente platform è ora disponibile su Steam, PlayStation 4, Xbox One e, ultima ma non per importanza, Nintendo Switch, cui versione è oggetto di questa recensione.

Skully: un teschietto diplomatico

Skully non è solo il titolo del videogioco, bensì anche il nome dello sferico protagonista, rinominato in questo modo da Terry, un bizzarro ragazzo con una peculiare ossessione per le rocce. È proprio Terry a rianimare il nostro teschietto grazie alla magia di cui è infusa l’isola, immergendolo in una delle tante pozze di argilla nera presenti qui e lì. Ben presto scopriamo il perché di questo gesto tanto altruistico: Terry ha litigato con una certa Wanda, che adesso è su tutte le furie, e ha bisogno dell’aiuto di Skully per placare il suo animo. Ma gli imprevisti non terminano qui: Terry e Wanda, così come Brent e Fiona, sono le divinità elementali che governano l’isola, alle prese con una contesa familiare. Così ci troviamo costretti a intervenire in queste liti per impedire che gli dei infuriati distruggano l’isola e, con essa, la magia che ci tiene in vita…

La storia è raccontata tramite dei filmati (che è possibile riguardare a piacimento nella sezione Extra), molto ben fatti e originali sia nei toni quanto nel character design, sia tramite le voci dei personaggi che ci guidano (o ci prendono in giro?) durante i livelli. Ascoltando i commenti di Terry e i battibecchi con le altre divinità è impossibile non paragonarli a quelli di Pit, Palutena e Viridi in Kid Icarus: Uprising, irriverenti e sempre sopra le righe, pronti a strapparci una risata. L’ottimo doppiaggio in inglese è accompagnato da una localizzazione integrale del titolo in italiano, rendendo la comprensione più agevole grazie ai sottotitoli. Tuttavia, trattandosi di un doppiaggio talk-through, questo può risultare ostico da seguire per i giocatori meno avvezzi all’inglese, poiché bisognerebbe fermarsi per leggere i sottotitoli e, data la natura concitata del gioco, questo non è sempre possibile.

skully

Avanzando nel gioco, scopriremo che non tutte le pozze di argilla presenti sull’isola sono uguali; infatti, alcune di esse ci consentiranno di trasformarci in 3 diverse Creature con dei poteri specifici: la più forzuta ci consentirà di abbattere gli ostacoli e di sconfiggere i nemici, la più veloce di correre e di spostare i massi con l’ausilio della magia e la più agile ci permetterà di saltare più in alto e raggiungere aree nuove. Ma attenzione: nessuna versione di Skully è invincibile, per cui bisognerà prestare particolare attenzione all’acqua (che scioglierà i golem di argilla) e ai nemici che popolano i livelli.

Una fisica da capogiro

Una peculiarità di Skully è la sua natura physics-based, ovvero gioco basato sulle leggi della fisica. Ciò significa che ogni elemento del magico mondo di gioco è governato da leggi fisiche verosimiglianti alle quali dovremo prestare particolare attenzione per arrivare alla fine di ogni livello. Per esempio, la forma base di Skully è piccola e rotonda, il che significa che è più difficile da maneggiare (specialmente sulle superfici scivolose o in pendenza), ma al contempo è in grado di accumulare velocità molto rapidamente e di arrampicarsi sulle pareti ricoperte dall’edera. Al contrario, la Creatura forzuta è molto più lenta, ma più stabile sui percorsi scoscesi e più facile da controllare. Insomma, ogni trasformazione di Skully ha lo scopo di risolvere dei precisi puzzle ambientali per progredire nell’avventura, ma anche di personalizzare la nostra esperienza di gioco, lasciandoci decidere in autonomia quale forma utilizzare.

In accordo con questo amore per la libertà del giocatore, il level design dei capitoli che compongono il gioco non è lineare, affidando al giocatore la scelta del percorso più agevole al suo stile di gioco. A guidarci da un capo all’altro del livello troviamo dei fiori gialli, da raccogliere per sbloccare dei contenuti extra come illustrazioni e concept art, a marcare la strada. Tuttavia, molti di questi fiori sono nascosti o posti in luoghi difficili da raggiungere, invogliando a intraprendere percorsi alternativi o a tornare a esplorare i capitoli per raccogliere tutti i fiori presenti nel livello.

Per consentire un’esplorazione così accurata di ogni livello, il team di sviluppo di Skully ha evitato di inserire un limite di tempo per completare il capitolo, eccezion fatta per alcuni segmenti in cui ci ritroveremo a scappare da cataclismi naturali alle nostre calcagna. Talvolta i si avverte l’assenza di una mappa, che avrebbe semplificato di molto alcuni punti, ma si percepisce come sia una scelta volta proprio a innalzare la difficoltà del gioco, composto da ben 18 capitoli che vi garantiranno almeno una decina di ore di gameplay. Tuttavia, nei livelli non c’è molto altro da fare a parte raccogliere i fiori e arrivare fino al termine del capitolo. La mancanza di livelli bonus, minigiochi e contenuti extra diversi dai bozzetti si fa sentire, appiattendo l’andamento complessivo del gioco.

skully

Non lasciatevi ingannare dalle amichevoli sembianze dei personaggi di Skully: siamo davanti a un gioco dalla difficoltà medio-alta che aumenta di livello in livello. La presenza di un’ambientazione physics-based è sicuramente uno dei punti di forza del gioco, innalzando sempre più il livello di sfida. Specialmente nelle fasi in cui controlliamo il teschietto, il tempismo è essenziale: basta un salto poco accurato per farci cadere da un dirupo e rispedirci all’ultimo checkpoint. Questi ultimi, presenti sotto forma delle magiche pozze d’argilla di cui abbiamo parlato in precedenza, sono disseminati lungo i percorsi principali dei livelli, sebbene in alcuni casi ci sia bisogno di prestare particolare attenzione all’ambientazione di gioco per scovare dei checkpoint nascosti nel bel mezzo dei punti più ostici da superare.

Un platform multipiattaforma

Come menzionato in precedenza, Skully è disponibile su Steam, PlayStation 4 e Xbox One al prezzo di €29,99, oppure su Nintendo Switch a €34,99. Avendo testato per voi la versione per Nintendo Switch, è bizzarro notare come la versione più costosa sia anche quella con più problemi tecnici. La meravigliosa isola incontaminata che esploreremo durante il gioco non rende al meglio sulla console ibrida della Grande N; infatti, la risoluzione non risulta essere delle migliori tanto in fisso quanto in portatile. In più, il frame rate non è elevato quanto richiederebbe un platform così movimentato.

I controlli di Skully sono complessivamente efficaci e variano leggermente a seconda della trasformazione del protagonista che sceglieremo, ma risultano essere molto facili da imparare e ricordare. Se questo non fosse abbastanza, abbiamo la possibilità di consultare una scheda riassuntiva di ogni forma di Skully o di personalizzare tutti i controlli, impostare la vibrazione e la sensibilità o ancora di invertire la visuale degli assi. Tuttavia, i comandi presentano delle sbavature occasionali: a volte la reattività dei controlli non è soddisfacente, diventando potenzialmente problematica quando si controlla la Creatura forzuta, con cui si avverte un lag consistente tra input dell’attacco e attacco stesso. Anche la telecamera non è pienamente convincente: manca un comando per riportare la visuale davanti a sé e quando Skully cade in acqua o perisce, la visuale effettua un repentino zoom su di lui, rendendo vano ogni tentativo di salvataggio in extremis a causa del disorientamento.

Riassumendo, Skully è un platform longevo e basato sulle leggi della fisica, dalla storia irriverente con tanto di doppiaggio e con un level design non lineare, in cui comanderemo un totale di 4 versioni del protagonista per progredire. Nonostante una buona storia e dei personaggi divertenti da utilizzare, non c’è molto da fare se non terminare i livelli e sbloccare dei bozzetti extra. In più, il porting su Nintendo Switch non risulta essere competitivo rispetto alle altre piattaforme.

Skully

6.7

Skully è un platform basato sulle leggi della fisica longevo e dall'ottimo livello di sfida. Nonostante le buone premesse, i livelli non brillano per originalità negli obiettivi e grafica e frame rate risultano inadeguati nella versione su Nintendo Switch. Un gioco da 7-, anche se avrebbe meritato qualcosa in più su altre piattaforme, per tutti gli amanti dei platform sfidanti.

Ivana Murianni
Classe '95, laureata in Mass Media e Politica e studentessa del master in International Screenwriting and Production. Retrogamer nostalgica, amante dei giochi indie (specie se in pixel art!), sceneggiatrice esordiente (Fr33d0m - Upper Comics, Shingan - Shockdom, BLossom - Kyoudai Manga) e bassista dall'animo rock, potrebbe essere avvistata mentre corre in giro per il mondo, persa nei suoi pensieri.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbe interessarti anche