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Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate – Recensione

Spike Chunsoft non è una delle aziende videoludiche più conosciute al mondo, ma questa piccola e caparbia società di sviluppatori giapponesi è famosa nel suo paese di origine e anche da noi per la produzione dei titoli spin-off Pokémon con la serie Mystery Dungeon, ed ora cerca di rendere altrettanto apprezzato anche uno dei suoi ultimi titoli, Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate. Questo nuovo titolo, uscito lo scorso 26 luglio in Europa su PlayStation Vita, è il quinto della longeva saga di Shiren. L’ultimo capitolo di titoli roguelike di Shiren the Wanderer è il primo videogioco che possiamo giocare anche in Europa e in Nord America visto che i primi capitoli uscirono solamente in Giappone. E’ per questo motivo che forse per molti di voi questo nome risulterà totalmente nuovo o al massimo lo ricollegherete alla versione già uscita diversi anni fa su Nintendo DS (2010) anch’essa però solo nel territorio del Sol levante.Shiren The Wanderer

Una saga in cerca di fama

Dopo tanti anni passati a farsi conoscere, amare e alcune volte odiare in Giappone, la saga di Shiren è in cerca di fama, con i suoi labirinti con un grado di difficoltà di alto livello, tantissime tipologie di oggetti e tattiche da utilizzare o scegliere. Sin da subito questo titolo e tutto il suo stile potrebbe non far saltare di gioia i giocatori meno avvezzi al genere dei dungeon crowler vecchio stile, ma dopo qualche ora di gioco e il tutorial facoltativo ci si accorge come esso sia molto accessibile e godibile più di quanto noi possiamo immaginare. Dopo questo piccolo preambolo scopriamo più da vicino il titolo di Spike Chunsoft e se questa riuscirà nel suo intento.

I dadi del destino

La storia del titolo è ambientata tra gli eventi del secondo e terzo capitolo e segue nuovamente le vicende del giovane vagabondo Shiren ed il suo inseparabile furetto parlante Koppa. Nel nuovo viaggio il giovane eroe ed il suo simpatico compagno si imbatteranno in Jirokichi, un uomo disperato deciso a scalare la torre della Fortuna per salvare la sua amata da un destino increscioso. Nel placido paesino dove avviene l’incontro tra i due personaggi tutti gli abitanti credono fortemente nella fantomatica figura di Reeva, un dio del destino che osserva tutti dall’alto della torre della Fortuna con i suoi tre occhi, il passato, presente e futuro dell’umanità giocando con essa e con i suoi tre dadi. Ad ogni nuova nascita il dio del destino tira i suoi dadi stabilendo così la sorte di ogni persona del mondo già dal giorno della sua nascita. Così, grazie a questa leggenda, tutti gli abitanti del mondo non possono far altro che accettare le proprie sorti e condizioni pregando che queste siano per loro fortunate. Shiren decide così di accompagnare in questa nuova missione Jirokichi e una manciata di altri compagni d’avventura per lottare e cambiare un destino già segnato.Shiren The Wanderer

La storia non si dimentica

Il nuovo titolo di Spike Chunsoft si presenta dunque con una trama non del tutto profonda ma piuttosto lineare, anche se potete star certi che in alcuni momenti di gioco la troverete piuttosto emozionante, soprattutto quando sarete costretti a prendere delle vere e proprie decisioni morali che ci faranno riflettere e premeranno sulla nostra sfera emotiva. Ogni scelta presa inoltre si rifletterà sul resto del gioco, dove girando per i vari dungeon incontrerete diversi personaggi non giocanti che vi racconteranno alcuni concetti della bellissima filosofia giapponese, dando modo di riflettere sulle scelte fatte e quelle da prendere nel prossimo futuro. Le meccaniche di gioco sono piuttosto semplici ed intuitive, nulla che un vecchio GameBoy non possa riprodurre: questo però non deve trarvi in inganno poiché uno dei punti di forza di questo Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate è proprio la classicità. Non è solamente la grafica interamente in 2D che ci fa fare un salto nel passato, ma in generale è proprio l’intero stile del gioco, non di certo innovativo, ma sicuramente interessante e appassionante. Il gameplay è estremamente bilanciato e ben congegnato, lasciando una libertà di azione e di approccio ai giocatori molto ampia, così da poter gestire le dure battaglie in modo a loro più favorevole. Come ogni roguelike vuole, i nemici seguiranno le nostre mosse seguendoci e con un nudo e crudo istinto omicida, proprio per questa semplicità sarà importante affrontare le battaglie sempre preparati al meglio e ragionare bene ogni nostra mossa, valutando anche in quale direzione spostare il nostro sguardo ma soprattutto i nostri attacchi. Ad aiutare il giovane Shiren alla preparazione delle battaglie saranno gli infiniti oggetti che si troveranno nel corso del lungo cammino, che varieranno dalle semplici erbe curative alle armi da lancio più variegate come pugnali, sassi e coltelli o talismani con poteri particolari o contenitori che una volta aperti rilasceranno potenti magie.

shiren-the-wanderer-the-tower-of-fortune-and-the-dice-of-fate-psn-201672610347_11Oltre a gli oggetti elencati, ovviamente nel corso della nostra avventura troveremo nei vari dungeon anche armi più classiche, come spade, scudi e bastoni magici (ogni bastone avrà diversi poteri che varieranno da i più classici ai più stravaganti) e per finire molti oggetti consumabili. Questi ultimi sono oggetti talmente potenti o interessanti che rientreranno nel cuore delle nostre strategie perché se utilizzati a dovere saranno in grado di ribaltare le sorti dell’intero combattimento. Imparare a gestire il nostro zaino che avrà una capienza limitata sarà importantissimo ai fini del gioco e sarà forse l’esperienza più bella che il gameplay ci potrà far vivere, questo perché, come ogni grande classico JRPG, le battaglie si vincono con una grande preparazione alle spalle. Altro elemento interessante introdotto in questo quinto capitolo è il ciclo “Giorno-Notte”: con il passare del tempo il sole calerà ed insieme a lui anche i mostri che popoleranno i dungeon scapperanno, lasciando al loro posto delle potentissime entità, demoni vaganti che attaccheranno qualsiasi cosa, non solo voi, ma anche altri nemici ancora in giro. Nel corso della notte, però, anche i poteri di Shiren cambieranno ed il gioco stesso prenderà una nuova conformazione, visto che l’obbiettivo principale non sarà uscire dal dungeon scovando i segreti ma rimanere in vita fino all’arrivo del giorno, ed è proprio per questo che il nostro zaino dovrà essere ben strutturato, visto che ad ogni morte Shiren e l’allegra brigata si troveranno a livello 1 perdendo soldi e oggetti. Con la notte anche le abilità segrete del medaglione di Shiren verranno fuori, donandogli così una forza particolare che potrà essere utilizzata solamente per otto volte o anche meno, una situazione che come le altre andrà veramente ben ragionata.

Tantissimi dungeon a nostra disposizione

Una piccola parentesi che vogliamo sottolineare del nuovo Shiren è la quantità pressoché infinita di dungeon messi a disposizione per i giocatori. Oltre a quelli offerti dalla storia base, saranno presenti una quantità di labirinti extra non di poco conto. Questa notevole aggiunta non solo vi servirà per allenarvi ed imparare a fondo tutte le dinamiche del gioco intrattenendovi per quasi 10 ore, ma sarà molto divertente visto che la gran parte dei dungeon vi stupiranno con tantissimi tranelli, puzzle e giochi piacevoli da portare a termine.Shiren The Wanderer

Conclusioni

Shiren The Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate è un gioco che consigliamo a tutti gli appassionati di dungeon crawler, con una storia interessante anche se raccontata in maniera abbastanza spiccia e lineare ed un gameplay old-style incredibilmente funzionale. Non è proprio adatto, però, a quei giocatori che vogliono iniziare ad approcciarsi a questo genere di giochi, soprattutto a chi cerca una grafica al passo dei tempi: il titolo è infatti volutamente riprodotto con grafica 2D e per questo potrebbe non essere accattivante per la massa, nonostante riesca quasi sempre a farsi apprezzare grazie ad un livello di dettagli notevole e una caratterizzazione dei mostri e delle armi sempre diversa (ogni mostro, spada, scudo e bastone avranno un design unico e alcune volte molto interessante). Ultima nota, non meno importante, va fatta al comparto sonoro non di grande spessore e che alcune volte non accompagna a dovere il ritmo adrenalinico di alcune battaglie.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

7

Un gradito ritorno (per noi una vera e propria novità) su PlayStation Vita, che farà la gioia di tutti gli amanti dei roguelike e dello stile retrò. Un titolo sicuramente non rivoluzionario ma che con qualche chicca riesce a trascinare nel suo mondo chiunque, tranne chi apprezza prima di tutto un comparto tecnico all'avanguardia.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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