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Sessions: la playlist di League of Legends ispirata al viaggio di Diana

League of Legends ha deciso di conquistare totalmente le giornate dei videogiocatori, non solo dal punto di intrattenimento visivo e videoludico, ma anche musicale: è infatti uscita Sessions, la playlist composta da Riot Games in collaborazione con un team di 25 artisti.

Il progetto nasce sulla scia delle lo-fi/chill playlist che negli ultimi anni han conquistato il web; League of Legends ha dimostrato già con Arcane (di cui potete leggere la nostra recensione nel caso ve la foste persa) ed ora con Sessions di avere tutti i mezzi a disposizione per spaziare all’interno di tantissimi settori dell’intrattenimento multimediale, distaccandosi dal solo esport.

Son 43 le tracce che compongono la lunga composizione: queste saranno accompagnate da degli scorci suggestivi a scorrimento, con la nostra Diana che cammina, percorrendo il suo viaggio verso l’ignoto. Brani suggestivi ed emozionali, qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettati da un brand noto per l’adrenalina che ha saputo portare nei suoi vari giochi e prodotti; ricordiamo inoltre che la playlist è pensata per i content creator, essendo le tracce disponibili per il libero utilizzo.

Ed invece sembra che questa strada più “calma” sia proprio quella che Riot vuole intraprendere: Song of Nunu, la nuova esperienza annunciata da Riot Forge, sarebbe la conferma del voler seguire questa scia, con un’esperienza che sarà agli antipodi rispetto al ben noto MOBA o allo strategico Ruined King. Questi ed altri punti son stati approfonditi durante la chiacchierata avvenuta ieri con un membro di Riot Forge, di cui trovate tutti i dettagli nel nostro articolo recap.

sessions league of legends

Riot è ferma sull’idea che la qualità batta la quantità, e tutte le sue opere ne son dimostrazione, da Arcane a Ruined King, fino a Sessions; eppure, ultimamente è stato periodo di grandi annunci per la casa, come il trailer di Project L, opera in cantiere di cui si parla da anni e che finalmente ha modo di mostrarci qualcosa.

Probabilmente, l’idea che Riot Games ha affermato di avere anni addietro sul voler coprire ogni settore del gaming è reale: oltre al picchiaduro, sparatutto, gioco di carte, strategico e MOBA, si potrebbe aggiungere a questi non solo il tanto discusso MMO, ma addirittura un dating-sim, per permetterci non solo di combattere con i nostri eroi ma anche di poter conquistarli.

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