Seed of Life – Recensione, sopravvissuta in un mondo fantasy

Leggete la nostra recensione di Seed of Life per scoprire cosa pensiamo del nuovo videogioco fantasy pubblicato da Leonardo Interactive.

Valentina Valzania
Di Valentina Valzania Recensioni Lettura da 6 minuti
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Seed of Life Recensione

Il nuovo prodotto sviluppato da Madlight Studio e pubblicato dal publisher italiano Leonardo Interactive è un action-adventure puzzle game ambientato in un mondo fantasy, tanto affascinante quanto letale. Da oggi è ufficialmente disponibile il nuovo prodotto videoludico su PC, PS4 e XBox: tra semplici enigmi ed esplorazione il nostro ruolo sarà aiutare la giovane protagonista Cora. In Seed of Life siamo l’unica sopravvissuta in questo mondo medievale/fantasy di nome Lumia, ha il dovere di riportare la linfa vitale rubata da queste creature maligne. La speranza che rimane al pianeta è nelle mani della giovane, che si lascerà guidare dagli insegnamenti del nonno: l’obbiettivo principale è attivare The Seed, un meccanismo alieno in grado di ridare piena vita alla natura circostante. Il prodotto firmato Leonardo Interactive si avvale di meccanismi di gioco semplici per sbarrare il nostro cammino e spingerci a ragionare sul come risolvere ogni situazione che ci si presenta di fronte. Al fianco della piccola Cora e del suo assistente alieno Nar, avremo modo di avventurarci in questo pericoloso mondo desolato e pieno di insidie. Scopriamo insieme cosa ci ha convinto maggiormente e cosa meno, all’interno della nostra recensione di Seed of Life.

Un mondo in rovina

Il nostro viaggio comincia in medias res, ci ritroviamo catapultati in questo mondo al fianco della titubante protagonista. Comprendiamo immediatamente che quello che affronteremo sarà un viaggio importante e che dovremo tenere per mano Cora, visibilmente destabilizzata dalla responsabilità che grava sulle sue spalle. L’età della ragazza non è ben decifrabile, ma ogni sua espressione e ogni frase mostrano i timori della sua giovinezza, e la speranza di trovare conforto nelle parole del suo defunto nonno. Superstite in quest’ambientazione lugubre – la cui bellezza è celata dalla corruzione causata dalle entità nemiche – è costretta a risolvere puzzle di ogni genere; lo scopo finale? Trovare il The Seed per dare una chance al pianeta.

Ma entriamo nei veri dettagli di Seed of Life, partendo dalle prime impressioni e anche dal gameplay in generale. Essere stati gettati nel mezzo degli eventi ci ha permesso immediatamente di creare empatia con l’aria stordita della protagonista: dopo una breve cutscene siamo  direttamente nel mondo di gioco, liberi di muoverci nella modesta casa di Cora. L’esplorazione non porta a nulla in particolare: nella prima parte di gioco abbiamo cercato di capire se “spulciare” la mappa servisse a qualcosa ma purtroppo non si trova altro che non sia la sconfinata natura e gli oggetti necessari a proseguire nel gioco. Un po’ di vuoto si avverte e qualche piccola ricompensa sarebbe stata indubbiamente gradita.

Seed of Life recensione

Tolta questa lacuna, sarebbe indignitoso non parlare della qualità grafica di Seed of Life in questa recensione: siamo rimasti sbalorditi dal livello di dettaglio della natura e di alcune costruzioni. Mentre alcuni oggetti – in particolare quelli alieni – risultano profondamente semplificati, la natura è sviluppata in maniera molto affascinante. Si nota molto che gli sviluppatori hanno cercato di sfruttare il più possibile la qualità grafica con lo scopo di permettere un’immersione più ampia possibile. Per essere un titolo indie ha sicuramente raggiunto dei livelli molto alti da questo punto di vista, cercando di caratterizzare il più possibile non solo la giovane, ma anche tutta l’ambientazione. Ma riguardo le altre feature del videogioco pubblicato da Leonardo Interctive, gameplay e storytelling? Qui sorgono i veri dubbi.

Per quanto la grafica e il mondo in cui Seed of Life è ambientato siano affascinanti, il gameplay tende a essere molto semplificato, troppo, soprattutto passata la fase più introduttiva. Cercare nellanon particolarmente vasta mappa in maniera schematica e intuitiva – anche monotona – non è molto allentante. Gli enigmi sono alla portata di tutti: il che è indubbiamente un vantaggio, da un certo punto di vista, ma questo significa anche che il livello di challenge è spesso insoddisfacente.

Seed of Life recensione

Purtroppo il grado di intrattenimento – unendo le dinamiche di gioco e le storytelling piuttosto scarno – non permette di godere in modo ottimale dell’esperienza di gioco. Si finisce per osservare un’opera con potenziale ma con troppe piccole lacune per essere valutato in maniera positiva. La nostra recensione di Seed of Life ha una valutazione quasi neutra: si notano la mole di lavoro, lo sforzo grafico impressionante e l’idea di narrare un viaggio unico, purtroppo però l’eccessiva leggerezza del gameplay e del racconto non ci hanno convinti come avremmo sperato. Siamo comunque curiosi di vedere in futuro altri lavori sviluppati dal team spagnolo Madlight Studio, che ha saputo gettare le basi per un buon prodotto, seppur con i propri difetti.

Seed of Life Recensione
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Voto 6
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