Satoru Okada parla della nascita del Game Boy e Nintendo DS

Satoru Okada, storico console designer della grande Nintendo racconta di come sono nate le sue due console più famose: Game Boy e Nintendo DS.

Alessio Cialli
Di Alessio Cialli - Senior Editor News Lettura da 4 minuti

Tra le notizie più interessanti arrivate ieri nell’ultimo scampolo di 2016, troviamo quella riportata dai ragazzi di Retro Gamer, che nel loro ultimo numero hanno dedicato uno speciale riguardante il noto Satoru Okada. Per chi non lo sapesse Satoru Okada, è colui che da 35 anni a questa parte ha aiutato la grande Nintendo a produrre alcune delle console di maggiore successo come il mitico Game Boy e il bellissimo Nintendo DS.

Il noto Satoru Okada, che ha lavorato dal 1975 al 2010 all’interno degli stabilimenti della grande N, ha raccontato nel corso di una breve intervista i momenti, gli attimi che hanno dato il via alla creazione del Game Boy e del più recente Nintendo DS:

“Quando ero giovane, ero piuttosto testardo e spesso mi arrabbiavo anche con i miei superiori nel tentativo di difendere le mie idee. L’idea su cui mi ero accanito con maggior vigore è stata senza dubbio la creazione del Game Boy. Il Game Boy che è stato effettivamente prodotto, infatti, non aveva nulla a che fare con quello che Yokoi, il capo dei designer dell’epoca, aveva in mente. Lui voleva che il Game Boy fosse un semplice successore del Game & Watch, cioè un giocattolo a buon mercato, senza alcuna intenzione di svilupparlo a lungo terminePer esempio, non gli importava se non ci fossero gli editori di terze parti o meno. Yokoi voleva giochi facili, veloci ed estremamente rapidi da completare, mentre io, invece, volevo che il Game Boy fosse una macchina costruita per durare, con un hardware abbastanza buono per riprodurre una varietà di titoli di qualità. Abbiamo avuto molte discussioni su questo punto. Alla fine, mi sono davvero arrabbiato e, per fortuna, Yokoi ha dato il suo sigillo di approvazione al mio progetto. Alla fine, l‘hardware è stato sufficiente per offrire una vasta gamma di ottimi giochi e siamo stati pronti ad accogliere gli editori di terze parti, riscuotendo un enorme successo a livello mondiale.

Quanta passione ci sono nelle parole del noto Okada, che ci racconta anche di come è avvenuta la creazione dell’ultima sua rivoluzionari intuizione:

“In realtà, dopo il successo del Game Boy Advance SP, stavamo lavorando sull’ultimo modello di questa gamma. Il nome in codice di questo nuovo Game Boy era IRIS, come il fiore. La spiegazione della scelta di questo nome è molto semplice, dal momento che per noi sarebbe stata la quinta generazione di Game Boy, abbiamo scelto il simbolo di maggio, il quinto mese dell’anno. Nelle carte da gioco giapponesi Hanafuda, infatti, il mese di maggio è simboleggiato proprio dall’iris. Il progetto stava procedendo a ritmo spedito, ma durante lo sviluppo, successe qualcosa di davvero inaspettato, il presidente Iwata in persona venne a trovarmi. Era molto infastidito, e mi ha detto, ‘Ho parlato al telefono con Yamauchi (Presidente di Nintendo dal 1949 al 2002, ndr)  e lui pensa che la console dovrebbe avere due schermi … un po’ come il multi-schermo del Game & Watch, capisci? Con gli schermi moderni, però, tutti pensavamo che non avesse proprio senso dividere la schermata di gioco in due parti. Eravamo liberi di scegliere le dimensioni del nostro schermo, quindi perché preoccuparsi dividendolo in due? Soprattutto considerando che era impossibile guardare entrambi gli schermi contemporaneamente. Questo è il motivo per cui, inizialmente, nessuno di noi capì la sua idea, che per fortuna alla fine si rivelò essere quella vincente”.

 

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Di Alessio Cialli Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!