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Rez Infinite – Recensione

Siamo ormai agli inizi del 2017 e, per il momento, la realtà virtuale ancora non ha mostrato i suoi veri muscoli. Sono usciti giochi come Robinson: The Journey e Rigs che, in ogni caso, hanno saputo conquistare critica e pubblico, ma come se la staranno cavando le altre case di sviluppo? I prodotti che abbiamo visto sembrano essere esperimenti più o meno riusciti e Rez Infinite a primo impatto sembra proprio collocarsi in questa sezione. Il videogame vede come unico protagonista Tetsuya Mizuguchi, Game Designer del titolo, e il suo desiderio di creare uno sparatutto che riuscisse ad immergere il giocatore in un profondo stato meditativo, grazie all’utilizzo di colori accessi e suoni specifici. L’opera multimediale è già uscita all’inizio degli anni 2000 su Dreamcast e PlayStation 2, dando agli utenti la possibilità di far fuoco a qualunque cosa e, contemporaneamente, creare musica.

Tutti pronti, si parte!

Nonostante la componente VR, Rez Infinite non è da considerare tra queste esclusive poiché, anche se sarà possibile sfruttare questa nuova tecnologia, potrete fruire del gioco anche normalmente. Il visore, in ogni caso, dopo pochi minuti è diventato parte integrante dell’esperienza, tanto che non me lo sono più tolto. Di base il titolo è un normale shooter su rotaie nel quale il vostro avatar, dal nome non specificato, deve addentrarsi all’interno di un mondo virtuale, un sistema pensato per combattere crimini informatici e prevenire il collasso della rete generale, una sorta di cyberspazio governato da una IA chiamata Eden. Purtroppo, però, le responsabilità di cui è gravata portano questa intelligenza artificiale ad interrogarsi sulla sua esistenza e sul suo scopo primario, mandando così in crisi tutto il sistema. In questo preciso istante entrerete in scena voi che, come esperti hacker, dovrete affrontare un viaggio fatto di luci psichedeliche in questo misterioso mondo cybernetico, eliminando ogni nemico fino ad arrivare ad Eden così da risvegliarla. La vostra missione non sarà facile ed il percorso che affronterete sarà pieno di ostacoli che tenteranno il possibile pur di frenare la vostra avanzata. Alla fine lo scopo di ogni livello sarà quello di addentrarsi man mano negli strati del sistema, e per farlo dovrete distruggere le Aperture di Rete, una sorta di chiavi che vi permetteranno di accedere all’area successiva.

Dopo questa breve introduzione alla storia di Rez Infinite, è arrivato il momento di parlarvi del vero fulcro dell’intera esperienza: il gameplay. Nel titolo non avrete il vero e proprio controllo diretto sul vostro avatar. L’unica cosa che potrete gestire è lo sparo, che a sua volta potrà essere usato per colpire direttamente i nemici o agganciarli con un rapido lock-on, fino ad un massimo di otto, per poi far partire dei raggi laser che si occuperanno del resto. Eliminando i vari ostacoli sarà possibile recuperare alcuni oggetti: quelli rossi, ovvero il Sovraccarico, che rappresentano delle bombe capaci di far fuori tutti i nemici su schermo, e quelli blu, che serviranno solo ed esclusivamente per far evolvere il vostro personaggio, dopo aver riempito l’apposita barra. L’aumentare di livello però, in questo caso, non è legato ad un cambiamento delle meccaniche: le migliorie si traducono in un numero maggiore di vite a vostra disposizione. In tutto questo musica e immagini si fonderanno fino a prendere vita propria tanto da diventare una parte fondamentale del gameplay. Agganciando gli avversari o eliminandoli si produrranno note che si intrecceranno perfettamente con le basi di sottofondo, producendo nuove sonorità e scandendo i ritmi di gioco, rendendo quindi ogni partita diversa almeno sotto il profilo musicale. Colori, immagini e musica riescono a mettere in contatto l’utente con diverse sensazioni e, se giocato indossando il VR, vi permetterà di entrare totalmente nel mondo virtuale.

L’importante non è la meta ma il viaggio

Giocare a Rez Infinite con il visore Sony può cambiare drasticamente l’intera esperienza. Potrete entrare direttamente in contatto con musiche, suoni ed immagini. Sicuramente per quanto riguarda il punto di vista grafico il titolo resta quello più pulito dell’intera line up del VR: ogni elemento dello scenario risulta nitido e ben visibile, senza problemi di risoluzione o di sfocature presenti in tanti altri giochi che sfruttano la realtà virtuale. La sensazione di essere immersi in questo cyberspazio diventa totale anche grazie all’uso azzeccato dell’audio che, progredendo man mano nell’avventura, sarà sempre in crescendo fino alla fine, dove il gioco fa aumentare i ritmi e la velocità del vostro avatar, trovandovi così all’interno di vere e proprie montagne russe digitali. Ogni partita si svolgerà rapida ed adrenalinica: non avrete mai un attimo di pausa e ogni livello terminerà con la caduta di uno dei tanti boss presenti nel videogame. Grazie agli occhialoni nipponici cambierà drasticamente anche il modo di giocare. Oltre a quello classico, potrete scegliere di mirare i nemici con il movimento della testa, oppure sfruttare i controller move per puntare gli avversari e colpire. Nonostante la caoticità dell’opera, la scelta di come prendere la mira resta indifferente poiché gli effetti di motion sickness non si sentono affatto, facendo scorrere liscia e pulita tutta l’avventura. Il pacchetto comprende, come quando uscì in passato per Xbox 360, la modalità Viaggio, Punteggio e Beyond, che fanno affrontare il titolo rispettivamente in modo rilassato, cercando di stabilire ulteriori record, e giocando livelli extra. Oltre a quanto appena citato, troviamo un nuovo stage chiamato Arena X: quest’ultimo propone un’evoluzione del videogioco, dove avrete il completo controllo del vostro personaggio che sarà libero di muoversi all’interno di un ambiente 3D, con risultati stilistici e scenografici ancor più belli.

Rez Infinite ci ha stupiti. Spiegare a parole il gioco si è rivelato un compito più arduo del previsto poiché, a conti fatti, si tratta di un’esperienza fatta di sensazioni ed emozioni. Probabilmente ogni giocatore avrà da dire la sua sul titolo poiché è un avventura diversificata da persona a persona. In ogni caso noi siamo rimasti soddisfatti dell’opera, dato che sfrutta il VR in maniera semplice ma tremendamente efficace. Ovviamente siamo ancora lontani da giochi veri e propri ma, almeno per il momento, questo videogame è uno dei più azzeccati dell’intera line up del visore Sony. Gli sviluppatori non hanno stravolto la formula originale ma comunque hanno avuto il coraggio di riproporla in una nuova forma, evolvendo la produzione e rendendola adeguata per gli standard moderni.

Modus Operandi: la recensione che avete appena letto è stata redatta basandosi sulla versione PlayStation 4 del titolo in combinazione con il VR, così da provare entrambi gli approcci e capire come cambia l’esperienza.

Rez Infinite

7

Rez Infinite, per il momento, è sicuramente il titolo VR più interessante dell'intera line up Sony. Nonostante sia un rifacimento del gioco uscito nel 2000, questo prodotto salva la faccia, proponendo un'opera classica ma allo stesso tempo al passo con i tempi che corrono.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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