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Remothered: Tormented Fathers – Recensione della versione Nintendo Switch

Dopo un anno e mezzo dal suo primo rilascio per PC, e dopo averne saggiato le qualità anche sulle console fisse di questa generazione, Remothered: Tormented Fathers è finalmente arrivato anche sulla console ibrida di Nintendo. Anche se la maggior fruibilità del titolo è in sé una buona notizia, i dubbi a riguardo sono stati molti fin da subito: riesce una console nettamente meno potente come Switch a reggere il confronto con le altre piattaforme sulle quali il gioco è disponibile? Le sue peculiarità saranno state implementate nel gioco e sfruttate a dovere? Le risposte sono finalmente arrivate, e purtroppo non sono delle migliori.

Tesoro? Sono a casa! (di nuovo)

Della trama abbiamo abbondantemente parlato nella nostra prima analisi del gioco di Darril Arts, tuttavia è doveroso, per una produzione che fa della sceneggiatura uno dei suoi punti focali e migliori, rinfrescarci la memoria. Nel gioco impersoneremo l’elegante Rosemary Reed, sedicente dottoressa che si presenterà alla porta della magione Felton – Gallo dichiarando di voler parlare delle cure per il padrone di casa, appunto il signor Felton. Presto però la donna (ricreata con delle fattezze che ricordano Jodie Foster), scoprirà le proprie carte, rivelando senza troppi preamboli di essere alla ricerca di notizie sulla scomparsa della figlia del padrone di casa. Dopo essere stata cacciata dalla dimora ed esservi rientrata di nascosto nella notte, inizierà il vero e proprio incubo. Il suo e, ovviamente, il nostro. Rimarremo dunque intrappolati, cercando a tutti i costi una via di fuga per non essere uccisi.

Come abbiamo imparato nell’ultimo anno, Remothered: Tormented Fathers è un susseguirsi turbinoso di colpi di scena, che ha come punti cardine fissi l’angoscia, l’ansia, la paura, e la chiara sensazione di impotenza. Siete sicuri che alle vostre calcagna ci sia solo una persona? Giocate e scopritelo.

La ricerca della luce

Il gameplay del gioco, anche in questa versione, è rimasto invariato: il nostro compito sarà quello di aprirci la strada verso la libertà, cercando nel frattempo di fuggire dai nostri stalker e di sopravvivere. Eccoci quindi a sfruttare nascondigli e coperture insieme all’oscurità, ma anche ad inventare stratagemmi per distrarre i nostri sequestratori (lanciando diversivi o attivando il timer di altri), e infine trovando delle armi di fortuna che, purtroppo per noi, non faranno altro che debilitare temporaneamente l’inseguitore di turno, ferendolo in modo non mortale. Le modalità degli inseguimenti e le azioni disponibili andranno di pari passo con la narrazione, e di conseguenza anche essa diviene parte integrante del gameplay.

https://www.youtube.com/watch?v=jhmb9PWAtEs

Tuttavia questa volta la ricerca della luce, sul piano tecnico, non ha trovato altro che buio. I dubbi che sono nati nella mente degli utenti – e non solo – riguardanti la qualità del gioco su una console così poco performante, si sono palesati: purtroppo Remothered: Tormented Fathers sulla ibrida Nintendo non brilla sul piano tecnico. I video presenti riescono a mantenere all’effettivo un buon livello di dettaglio e buoni giochi di luce ed ombra, senza intaccare la godibilità già servita sul piatto con le altre console. Tuttavia, in game il downgrade grafico è stato macroscopico, con difettucci sparsi ovunque: dai cali di frame rate ad un imbarazzante effetto pop-up di alcuni oggetti, fino alla presenza di alcuni segni simili a filigrana presenti su tutto il fondale. I pesanti limiti della console della Casa di Kyoto si presentano quindi in maniera determinante, con testimone anche una durata dei caricamenti a dir poco soporifera. Neanche la modalità docked riesce in parte a limitare i danni, ancora ad avvalorare quanto questa edizione per Switch sia più un favore agli utenti che non posseggono altre piattaforme, rispetto ad una necessità vera e propria.

Infine, ci sentiamo anche di segnalare il mancato implemento dell’HD Rumble o di feature che sfruttino la natura ibrida/portatile e touch screen di Switch, che di certo avrebbero garantito delle aggiunte piacevoli in grado di giustificare quanto meno l’arrivo del gioco su tale console. Se non avete ancora giocato l’ottimo titolo di esordio di Chris Darril e compagni vi invitiamo a farlo a tutti i costi, ma non su Switch.

Remothered: Tormented Fathers

6.3

Che la console ibrida di Nintendo non sia la più potente sul mercato è ormai assodato, e per questo solamente una certa fetta di titoli in commercio è adatta per essere accolta da Switch. Purtroppo Remothered Tormented Fathers non rientra in questa categoria, soffrendo molto in termini di atmosfera e dettagli (due delle sue armi principali) su questa determinata versione. Il comparto tecnico quindi non traballa in termini di dinamiche (anche se per fruire al meglio del gioco consigliamo di giocarlo con un pro pad), ma fa un tonfo clamoroso per quanto riguarda il comparto grafico, difetto al quale si aggiunge il mancato supporto per alcune feature di Switch che ne avrebbero giustificato l'acquisto indiscusso. Se volete avventurarvi nella dimora del Signor Felton, vi consigliamo di farlo su PlayStation 4 o su PC.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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