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Rabbids: Party of Legends – Recensione, alla ricerca dei sacri testi!

I party game, come li intendiamo oggi, sono una delle branche che più rispecchiano il concetto di “videogioco” in generale, un po’ come era stato concepito agli albori: un’esperienza da vivere al fianco di qualcuno, per divertirsi in sfide veloci, e non sempre estremamente impegnative, magari con anche una trama – o un accenno di essa – ad accompagnare il tutto. Ebbene, con gli anni abbiamo visto diverse aziende dedicarsi alla creazione di prodotti che rispecchino questo tipo “puro” di intrattenimento, tra cui anche Ubisoft, che con i suoi Rabbids ci ha sempre messi di fronte ad esperienze piacevoli e scanzonate. Rabbids: Party of Legends, che oggi analizziamo in recensione, è l’ultima di queste creazioni, disponibile dal 30 giugno su PS4, Xbox One, Stadia e soprattutto Nintendo Switch (versione da noi testata).

Un lungo e pazzo viaggio

Partendo dalla leggenda del Re Scimmia, nato da una pietra magica e che acquisì abilità incredibili plasmando il suo destino, i nostri strampalati Rabbids… beh, faranno lo stesso, ma a modo loro! Grazie alla loro famigerata goffaggine, attivano la lavatrice – già – e vengono teletrasportati indietro nel tempo, dove il Risvegliato imprigiona “la fonte di tutti i problemi” sotto ad una campana magica, mandando poi i Rabbids sulla terra. “Se volete indietro la vostra lavatrice, recuperate i sacri testi!”.

Parte così la nostra epopea, che con la Modalità Avventura (una modalità che vedrà sfidarsi i giocatori tra loro o con l’IA) ci guiderà attraverso la storia leggendaria del Re Scimmia, ma senza dimenticare gli imprevisti. Il nostro cammino sarà disseminato di sfide, guai, scommesse, e brevi parti narrate, in un mix che oltre a divertirci riuscirà ad intrattenerci con i comici risvolti che vedranno i Rabbids protagonisti, il tutto allegramente contestualizzato (più o meno, ma è quello il bello). L’altra modalità presente è chiaramente quella che ci vedrà giocare delle sfide singole, la Modalità Party, con tutto ciò che sbloccheremo continuando la storia e salendo di livello (minigiochi, che sono oltre una cinquantina, e personaggi che dai 22 iniziali arriveranno ad essere ben 45!).

 

Le due modalità possono essere intraprese giocando a coppie o individualmente, cosa che in determinate sfide può dar vita a strategie ed alleanze convenienti (alcuni dei giochi sono pensati appositamente per essere giocati solo in coppia, e se avete scelto la modalità individuale il vostro compagno sarà sorteggiato). Purtroppo però, oltre alla Modalità Avventura e alla Modalità Party, non ne esistono altre, cosa che di certo va un po’ a tarpare le ali del gioco sul più bello, con la sensazione che, effettivamente, “manchi qualcosa”.

Minigiochi di tutti i tipi!

Uno dei punti di forza di Rabbids: Party of Legends invece, come avrete già intuito dal paragrafo precedente della recensione, è senza dubbio il fattore varietà nei minigiochi, oltre al divertimento che scaturisce da ogni sfida. Il gioco non vuole strafare cercando elementi estranei al brand, ma anzi sfrutta appieno le sue caratteristiche per portare ogni volta un qualcosa di nuovo. Certo, per forza di cose alcuni minigiochi saranno simili ad alcuni che abbiamo visto in altri party game (come Mario Party), ma senza però perdere quella personalità e unicità tipica dei Rabbids. Ciò che più ci ha fatto piacere, è stata la cura che è stata impiegata anche in dettagli che di solito vengono lasciati in secondo piano in giochi di questo tipo, come i dettagli grafici, o le diverse angolature della telecamera per i diversi giochi (alcune anche insolite a dire il vero).

rabbids party of legends

Fattore Switch

Di certo Nintendo Switch si candida a mani basse come la console perfetta dove fruire di questo prodotto, soprattutto grazie all’incredibile versatilità dei Joy-Con sfornati dalla Casa di Kyoto proprio per questo tipo di giochi, a patto che siate in possesso della versione console dotata di dock station. Un titolo rapido, che si può sfruttare anche per una breve partita in compagnia, o che può tenerci incollati per tutta la durata della storia sparandoci tutti gli atti della Modalità Avventura d’un fiato. Peccato solo per la mancanza di altre modalità ad arricchire e a completare il pacchetto.

Come ad esempio anche Mario Strikers: Battle League Football (qui la nostra recensione), Rabbids: Party of Legends potrebbe risultare un titolo “mozzato”, dato che alcune modalità in più avrebbero potuto accrescerne l’appetibilità. Ma allora perché ci teniamo a consigliarlo più del titolo calcistico del baffuto idraulico di Nintendo? Semplice, perché il prezzo di Rabbids è di ben 20 Euro più onesto.

Rabbids: Party of Legends

7.8

Un party game più che divertente, ma che avrebbe giovato molto della presenza di ulteriori modalità. In ogni caso fresco, ricco di carisma e con la personalità dei Rabbids che è sempre una garanzia. Adatto sia a partite veloci, sia a vivere la Modalità Avventura tutta d'un fiato. Nonostante sia possibile anche giocarlo in solitaria godendo della sua comicità anche narrativa, Rabbids: Party of Legends dà il suo meglio con altri giocatori, come obbligatoriamente vuole il genere.;s

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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