Sviluppato da Shadowplay Studios e pubblicato da Blowfish Studios, Projection: First Light è un interessante platform e puzzle game bidimensionale che utilizza la manipolazione delle ombre per la risoluzione degli enigmi che andranno presentandosi man mano che procederemo in game. Seppur non si stia parlando di un plot di gameplay originale (basti pensare a giochi come Contrast), Projection: First Light cerca di avere una propria identità stilistica e artistica, così da potersi imporre su un mercato che, come abbiamo avuto modo di vedere nel corso di questi lunghi anni, spesso e volentieri non concede respiro a quelle produzioni incapaci di differenziarsi dal resto della “massa”. L’opera di Blowfish Sarà riuscita a lasciare un’impronta nel panorama sempre più nutrito dell’indie game? Scopriamolo insieme.
Nel mondo delle marionette
Ambientato in un mondo di marionette d’ombra, seguiremo la protagonista Greta in un viaggio mentre questa esplora diverse regioni del mondo: Indonesia, Cina, Grecia, Turchia e Inghilterra del XIX secolo. La storia inizia con Greta che indossa uno zaino e lascia la propria abitazione dopo aver salutato i suoi genitori. Poco dopo, incontra una farfalla sul proprio cammino e decide di inseguirla al fine di catturarla, non avendo però consapevolezza del caos che sta causando nel mentre. Alla fine, le azioni di Greta causano infatti ingenti danni in tutta la città, culminando con la distruzione di un’auto della polizia. Dopo che le autorità l’hanno portata a casa, viene mandata nella sua stanza in punizione e qui la farfalla catturata precedentemente fugge attraverso un passaggio segreto. Da qui avrà così inizio l’incredibile avventura della giovane protagonista e, dopo un breve tutorial in cui impareremo a manipolare le ombre, avremo il controllo di una sfera di luce che ci accompagnerà durante il nostro cammino.
Man mano che avanzeremo in quest’avventura dalle forti connotazioni oniriche, incontreremo svariati personaggi e saremo chiamati ad utilizzare la nostra capacità di creare ombre per assisterli nella loro storia. I vari individui protagonisti di Projection: First Light useranno un linguaggio dei segni approssimativo per comunicare tra di loro, mentre in altri frangenti saranno presenti dei balloon tipici dei fumetti ma con delle immagini al posto delle parole. Questa scelta stilistica funziona piuttosto bene e le conversazioni tra i personaggi appaiono perfettamente comprensibili nonostante la mancanza di veri e propri dialoghi. Alla fine di ogni livello saremo inoltre chiamati ad affrontare un boss e, una volta usciti vittoriosi da questa battaglia, la storia ci porterà in una nuova area. I controlli sono piuttosto semplici: per muovere la protagonista dovremo usare la levetta analogica sinistra, mentre per muovere la sfera di luce per proiettare le ombre dovrà essere adoperata la levetta analogica destra. Nella versione per PlayStation 4 (quella da noi provata), il tasto quadrato serve per raccogliere e usare degli oggetti, mentre il tasto croce per saltare.
Luci e ombre
Il gameplay mostra fin da subito una certa personalità grazie alla già citata manipolazione delle ombre. La sfera di luce che controlleremo creerà delle ombre che potranno essere utilizzate come solide piattaforme per attraversare spazi vuoti e spostare oggetti per completare i vari livelli. Sebbene il design di ogni ambientazioni sia ben diversificato, le meccaniche di gioco non sembra siano state ridefinite a modo, il che si traduce in glitch frustranti che diminuiscono la qualità complessiva del gameplay. Capiterà spesso infatti che il personaggio si compenetri nelle ombre da noi create o che gli oggetti da spostare non ne vogliano sapere di collaborare, rendendo un’idea interessante potenzialmente frustrante. Le ombre sono difficili da controllare e talvolta impazziscono costringendoci a ripetere dall’inizio alcuni enigmi che originariamente avremmo potuto completare senza troppe difficoltà. Nei casi più estremi si potrebbe rimanere bloccati, con la conseguenza di dover riavviare il livello.
Ci sono anche casi in cui verrà richiesto al giocatore di spingere grandi massi usando le ombre per premere qualche pulsante e attivare così dei cancelli; queste in particolare sono le fasi più scoraggiante dell’intera esperienza. I massi e le ombre non sembrano interagire come dovrebbero, e a causa di ciò enigmi potenzialmente semplici e dalla facile risoluzione (il gioco non è particolarmente complesso, anzi) potrebbero richiedere dai 10 ai 15 minuti a causa proprio della pessima gestione delle collisioni tra oggetti e ombre. Inoltre, avanzando nell’avventura, si andrà in contro a una ripetitività di fondo assai marcata, con la produzione che non tenterà mai d’offrire opportunità per utilizzare le ombre in modi unici. Il level design è un bellissimo mix di ambienti silhouette che mettono in risalto il design dello spettacolo di marionette. Le immagini sono accompagnate da una delicata colonna sonora registrata su strumenti antichi che accompagnano ottimamente l’intera esperienza.
Projection: First Light è un gioco con tanto potenziale ma che non riesce a risplendere per via di mancati accorgimenti che avrebbero reso l’opera di certo più memorabile. Il level design, l’art design e la musica sottolineano perfettamente l’atmosfera e il design dello spettacolo di marionette. Tuttavia una maggior rifinitura sulle collisioni tra ombre e oggetti avrebbe di certo fatto bene ad un titolo che pecca molto in ciò, e visto che l’intero gioco si basa su questo non è un problema di poco conto. Inoltre, andando avanti nel gioco la ripetitività si fa sentire con sempre più forza, in particolar modo a causa di una difficoltà di fondo tutt’altro che marcata. A risolvere parzialmente questo problema di pensano i collezionabili, ovvero le farfalle, alcune delle quali per essere “catturate” richiederanno un certo grado di ingegno. Se siete interessanti all’idea di provare nuove esperienze videoludiche e non siete inclini al rage quit, Projection: First Light potrebbe essere il titolo che fa per voi, anche perché con le sue poco più di tre ore di longevità non vi ruberà troppo tempo. Vi ricordiamo che la produzione è disponibile per iOS, Nintendo Switch, Playstation 4, Steam e Xbox One.