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Pro Evolution Soccer 2017 – Recensione

Konami in data odierna ha finalmente lanciato Pro Evolution Soccer 2017, ripartendo dalle buonissime basi dell’anno passato, e facendo passi avanti sempre più importanti. Ogni anno, durante questo periodo, si propone l’eterna sfida tra i simulatori calcistici di Konami e EA Sports, ed il titolo di casa giapponese si presenta sul mercato in anticipo rispetto al concorrente, come accaduto precedentemente con la rispettiva demo. Dopo una partenza un po’ in ombra, ed una buona ripresa avvenuta grazie al gratuito DLC dedicato agli europei 2016, il team di sviluppo vuole continuare con l’ottimo lavoro svolto sul brand, e migliorare ancora di più. Cosa ci offre quest’anno Pro Evolution Soccer 2017? Scopriamolo assieme!

3080108-pes2017-e3-referee_1465907163“Favorisca cartellino e licenza”

Anno nuovo, solito cruccio. Una delle lacune più grandi che il brand giapponese si porta dietro, è la mancanza di licenze importanti riguardanti sia le competizioni nazionali, sia delle squadre di club (oltre a svariate nazionali). Ad esempio, in Pro Evolution Soccer 2017 alcuni dei campionati maggiori europei, come quello italiano o quello inglese, non saranno presentati come quelli ufficiali, e addirittura la Bundesliga non sarà neanche presente (una manciata di team tedeschi saranno disponibile nella sezione “Altre Europa”. Parlando dei panni sporchi di casa, la mancanza più grave è la licenza di uno dei team più importanti d’Italia, ed al momento oggettivamente il più forte: la Juventus. Konami dà, e Konami toglie, e per queste mancate licenze, ce ne saranno invece alcune che faranno sorridere i giocatori.

Potremo infatti giocare le competizioni europee ufficiali, ovvero la UEFA Champions League e la UEFA Europa League, e in aggiunta a queste anche la Champions League asiatica! Molta, moltissima, forse troppa importanza, è stata data al team catalano FC Barcelona: Konami ha ottenuto da parte della società le licenze di qualsiasi cosa, partendo dal team, agli accessori, allo stadio, fino ad arrivare ad un video di apertura completamente dedicato alla squadra, e le schermate di caricamento con lo sfondo del Camp Nou. Di certo un grosso colpo, ma che ci fa porre la domanda: “vale la pena sacrificare i nomi di decine di grandi club, per ottenere di più da uno solo?”. Concludendo gli aspetti generali del titolo, è molto apprezzato l’aggiornamento delle rose avvenuto al day one, ed altrettanto ben voluta è la promessa di vedere le rose aggiornarsi durante tutto l’anno con cadenza settimanale.

Fischio d’inizio

Il gameplay di Pro Evolution Soccer 2017, è una delle parti più controverse del titolo. Molti sono stati i cambiamenti a livello tecnico, e sul livello del ritmo di gioco, e molti dei fattori che caratterizzavano il brand sono stati stravolti. Procediamo con ordine. La difficoltà di gioco in questo nuovo titolo è decisamente aumentata: potete dire addio al classico “segno da dove mi pare”, e dite buongiorno a pali, traverse, e tiri fuori misura. Questa caratteristica è data non solo dalle abilità individuali del giocatore, ma da una IA difensiva avversaria letteralmente ostica. Inoltre i contrasti saranno più ruvidi, anche se un po’ innaturali, e vedranno la marcatura meno “kamikaze” degli scorsi anni. Il “vantaggio” per la difesa si sente anche quando saremo noi ad aver grattacapi con gli attaccanti avversari, ma sarà molto meno marcato (ovviamente dipende anche da noi). Discorso a parte va fatto per la difesa sui palloni alti: a quanto pare, le possibilità di difendere dei palloni alti sono esigue, tanto che giocando in modalità Diventa un Mito, abbiamo notato che la stessa CPU non è mai stata in grado di poter difendere velenosi palloni alti sotto porta. Votato al realismo, anche il tempo di tiro dei giocatori è stato aumentato, così come è stata ritardata la reazione del giocatore dalla pressione di “O” per una scivolata (attenzione dunque ai falli, perché ne farete accidentalmente molti). Gli arbitri saranno più severi a seconda della difficoltà, e tenderanno spesso a graziare le scorrettezze dei vostri avversari. La gestione dei cartellini non è perfetta, ma migliore di quelle viste fin ora.

PES-2017-3-1280x720In Pro Evolution Soccer 2017, i “gollonzi” saranno più frequenti, dato che i giocatori in caso di folla in area e non, inciamperanno anche tra di loro, e saranno molto frequenti (forse un pelino troppo) dei rimpalli sbarazzini. Tornando alla IA, ma stavolta dei compagni, i passi in avanti sono stati buoni, ma non hanno colmato una delle più grandi lacune storiche: quando effettuerete un passaggio ad un giocatore, questo si fermerà, e dovrete farlo ripartire manualmente. Questo è molto grave, perché influisce troppo sulle tempistiche e sulla velocità di passaggi filtranti durante i contropiedi. Aumenta dunque l’attenzione richiesta per effettuare dei passaggi, e di conseguenza si abbassa di molto il ritmo di gioco in fase di possesso palla. Le caratteristiche di comando rispondono bene, specialmente quelle manuali, che riusciranno a deliziare i giocatori più esperti ed esigenti. A cozzare con ciò però, troviamo il sistema del cambio del cursore, che non trova troppi problemi in “assistito” e “manuale”, ma che non rende al meglio in “semi-assistito”: il giocatore auto selezionato non sarà sempre la migliore scelta, e dove quando proverete a cambiarlo manualmente, ne selezionerà altri da tutt’altra parte del campo.

Il mondo è mio

Una delle caratteristiche sempre fresche, e che si ripresenta con Pro Evolution Soccer 2017, è la varietà delle competizioni e delle modalità che vengono messe a disposizione dei giocatori. Ritorna come tutti gli anni la storica Master League, che potremo intraprendere come meglio vogliamo, partendo con il team originale oppure con i giocatori della ML. A parte alcune caratteristiche di interfaccia, molto più organizzata ed intuitiva degli anni passati, le novità inserite non sono poi molte. La comodissima e funzionale divisione del budget tra acquisti ed ingaggi è l’innesto più gradito in assoluto, che semplificherà non poco la vita di noi allenatori. Anche la modalità MyClub non ha molto di nuovo da dire, se non una maggiore chiarezza per quanto riguarda la gestione degli osservatori, e la crescita dei giocatori della nostra rosa dopo i vari match (un po’ in stile Master League), e il prossimo arrivo di alcune leggende da utilizzare in questa modalità. La modalità per le divisioni online è rimasta invariata, ma con la (geniale) possibilità di inserire tra i filtri di ricerca degli avversari, anche la qualità minima della connessione degli avversari, divisa in livelli numerati.

3070979-pes2017_natural_motionTorna anche la modalità Diventa un Mito, dove potremo vivere la carriera di un singolo giocatore, crescendo e viaggiando si squadra in squadra, fino ad arrivare sul tetto del mondo. Anche in questo caso, potremo scegliere di utilizzare un giocatore reale, oppure creare il nostro personale. in caso scegliessimo la seconda opzione, potremo sceglierne il ruolo come sempre, ma stavolta in modo più preciso. Non sceglieremo solo la posizione in campo, ma anche l’attitudine del giocatore, ed in base a quella selezionata cambieranno anche le caratteristiche dell’avatar. Le votazioni individuali del giocatore sono state raddrizzate, e stavolta sarà possibile ottenere buoni voti grazie alla prestazione in campo, anche senza aver segnato una rete. Altro punto a favore è il minutaggio che ci verrà concesso dall’allenatore nelle fasi iniziali della carriera, coerente con le scelte di un vero mister: in campionato giocheremo, se partiremo dalla panchina, solo l’ultima mezzora, mentre in coppa avremo un tempo intero per dare il meglio di noi. Unico neo di questa modalità è il tempo di attesa quando saremo fuori dal campo, che anche se accelerato, non passa davvero mai (un secondo livello di accelerazione sarebbe stato il massimo).

Mica Van Gogh

A livello grafico, Pro Evolution 2017 è quasi impeccabile. Il Fox Engine che già durante lo scorso anno ci aveva posto davanti ad ottimi risultati, si ripete e si supera. L’interfaccia iniziale, e di conseguenza anche i menù delle varie modalità di gioco, sono state ricreate in modo minimale ma funzionale. Questo non è assolutamente un male, dato che le sezioni sono rapide ed intuitive, e a livello di dettagli (e di personalità) non si raggiungono vuoti visti nei menù di PES 2014. La qualità dei volti proposta è incredibile, così come i modelli poligonali. Con un po’ di pazienza, nella modalità di creazione dei volti (ad esempio quando creerete il vostro allenatore nella Master League), sarà possibile tirar fuori dal cilindro dei visi degni di un ritrattista, o dei migliori titoli RPG. Le prestazioni in game sono ottime, dove la totale assenza di cali di frame, lascia però spazio a qualche caricamento di troppo tra i replay, le pause, e le varie fasi di gioco (che in casi di pura adrenalina potrebbero snervarvi). Purtroppo anche quest’anno tornano i bug di compenetrazione, e anche qui saranno più evidenti durante le fasi di “mucchio selvaggio”. In compenso, queste sbavature sono molto meno frequenti, segno che con Pro Evolution Soccer 2017 la Konami ha imboccato la strada giusta.

pes2017-e3-first_touch_1465906729-0Ed in cabina commenti troviamo…

Caressa e Marchegiani. Come accade di solito, molte delle parti del commento sono state prese dal titolo passato, e riutilizzate per quello nuovo. in Pro Evolution Soccer 2017 ovviamente ci sono state delle aggiunte, come delle curiosità, ed alcuni commenti tecnici. Purtroppo questi non sono ne vari, ne moltissimi, tanto che a volte ci è capitato di sentire gli stessi aneddoti e le stesse analisi in due partite consecutive. Gli effetti sonori sono discreti, specialmente nelle fasi di allenamento, dove in assenza di pubblico abbiamo potuto analizzarli con più cura. Il tifo dagli spalti d’altro canto poteva rendere meglio, a parte la buona riuscita della reazione del pubblico ad alcuni falli non concessi, o all’evolversi dell’azione. infine, la colonna sonora all’interno dei menù è anonima, riesce a diventare ripetitiva fin da subito. Ci chiediamo se anche delle nuove tracce audio saranno aggiunte con gli aggiornamenti che arriveranno nelle prossime settimane.

Pro Evolution Soccer 2017

8.1

Pro Evolution 2017 convince molto, cambiando stile dallo scorso titolo e facendo pendere l'ago della bilancia verso il realismo. Anche se con un gameplay non perfetto e con qualche caricamento di troppo, il ritmo di gioco richiama quello dei veri match. A livello tecnico sono buoni i passi in avanti, a discapito però dell'immediatezza. Le modalità proposte non presentano molte novità, ma tutte quelle inserite non hanno fatto altro che migliorare un prodotto già buono. L'esperienza online risponde bene, anche se i tempi di ricerca sono decisamente alti. Il comparto grafico già ottimo, viene riproposto e migliorato.

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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