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Persona 3: Dancing in Moonlight / Persona 5: Dancing in Starlight – Recensione

Forse un singolo articolo sta stretto a questi giochi, ma Persona 3: Dancing in Moonlight e Persona 5: Dancing in Starlight hanno lo stesso scheletro portante, e come tali sarebbe ridondante specificare le stesse cose in due pezzi diversi. Aggiungiamoci poi che nell’installare l’Endless Night Collection, abbiamo ricevuto anche il porting di Persona 4: Dancing All Night, precursore all’epoca uscito su PS Vita. Cerchiamo quindi di fare onore a questo spin-off bislacco e danzerino.

Il ritmo in Giappone

Il sistema di gioco prende il suo core proprio da Persona 4: Dancing All Night: sei pulsanti da premere al tempo giusto, una funzione scratch effettuabile tramite il tocco dell’analogico e uno dei personaggi della saga che balla a ritmo di musica. Il titolo è un rhythm game filo-nipponico, quindi elimina tutte le meccaniche viste in titoli come Guitar Hero, in favore di un gameplay più incentrato sulla sfida, visto nel freeware StepMania o nei titoli dedicati alle Vocaloid (spesso usciti su PSP e PsVita). Questo però favorisce di gran lunga la sfida, richiedendo davvero una sincronizzazione occhio mano molto accurata, così da prendere tutti i bonus della situazione. Questi bonus, oltre che a permetterci di accumulare punti, permettono anche di far arrivare un compagno in gioco che, esclusivamente per motivi estetici, si metterà a ballare col vostro personaggio.

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Oltre a scegliere la canzone (ce ne saranno circa una ventina per gioco), in Persona 3: Dancing in Moonlight e Persona 5: Dancing in Starlight potrete anche selezionare la difficoltà di gioco, ampliando di molto la longevità del titolo, purtroppo minata dalla tracklist scarna, che però da il meglio di sé grazie a remix, varianti e live. I due giochi, oltre che scambiarsi i personaggi, si scambiano anche l’interfaccia grafica, dando sensazione di provare due giochi differenti, ma che invece sono pressoché uguali.

Uguali ma diversi

Abbiamo già spiegato che il core dei titoli è lo stesso, ma la scelta presa di pubblicarli separatamente ha un suo senso: nonostante il filone della serie Persona ricalchi sempre il GDR a turni, il mood, i colori e l’atmosfera di ogni capitolo è diversa, sopratutto grazie a una storia sempre diversa e interessante. Dividere i due titoli rende accessibili i giochi singolarmente ai fan di uno o l’altro capitolo: questo perché Persona 3: Dancing in Moonlight e Persona 5: Dancing in Starlight sono titoli dall’alto valore fan service. Difficilmente soltanto l’anima rhythm può spostare l’ago della bilancia sull’acquisto di uno o l’altro: una forte componente la gioca proprio l’affezionamento ai personaggi che vi hanno accompagnato per svariate ore in mondi onirici strani e grotteschi.

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Abbiamo detto che la saga Persona vanta sempre una storia intrigante: questo aveva portato a inserire in Persona 4: Dancing All Night un episodio canonico raccontato tramite cutscene di poco successo. Fortunatamente questi due nuovi capitoli eliminano la componente storytelling e inseriscono la modalità social, interessante antro dove potrete parlare con i vari personaggi, completare degli eventi speciali e sbloccare extra come costumi speciali. Nonostante tutto, i dialoghi sono sempre brillanti e divertenti, quasi a marchio di fabbrica delle loro produzioni.

Il comparto tecnico del gioco è davvero ben strutturato: la grafica risplende più dei capitoli principali, e il sonoro vi accompagnerà in tracce adrenaliniche e divertenti. Il doppiaggio, selezionabile tra inglese e giapponese, rimane una gradevole aggiunta.

Formule

Purtroppo il gioco porta con sé un enorme fardello: se pensiamo che Persona 5, al prezzo di un gioco standard, regala un’avventura profonda e longeva, l’idea di spendere 60€ per una ventina di tracce ci fa storcere un po’ il naso. Le altre? Tutto tramite DLC, insieme ai costumi. Nonostante il gioco sia prettamente dedicato ai fan della serie o dei rhythm music giapponesi, il prezzo rimane un po’ proibitivo. A salvare tutto ci pensa la Endless Night Collection, che oltre a contenere entrambi i titoli, regala il porting di P4D e una confezione ben strutturata, al prezzo di 99.99€.

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Se siete fan di Persona, non serve nemmeno che continuiate a leggere: l’anima del gioco la conoscete bene, mentre il gameplay è abbastanza facile da spiegare. Davanti vi troverete un’uscita tra amici di vecchia data, compagni di avventure che vi hanno fatto vivere un mondo strano ma familiare, spaventoso ma rilassante. Se invece non siete fan della saga, forse potreste trovarvi davanti un muro invalicabile. Infatti Persona 3: Dancing in Moonlight, Persona 5: Dancing in Starlight e anche Persona 4: Dancing All Night sono delle gradevoli aggiunte che difficilmente apprezzerete al meglio senza aver giocato almeno uno dei capitoli principali.

Persona 3: Dancing in Moonlight / Persona 5: Dancing in Starlight

8

Con un core gameplay identico sotto molti punti di vista a P4D, i nuovi P3D e P5D riescono a portare una ventata d'aria fresca tra nuove difficoltà, migliorie tecniche e un gameplay più dedicato a ciò che succede a schermo che ai numeri bonus. Il paradiso per chi ama i rhythm game e allo stesso tempo adora la saga di Persona, ma un'esperienza da fare almeno una volta nella vita, almeno per capire come interpretano i giochi musicali nel paese del Sol Levante.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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