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Perché Final Fantasy XVI è esclusiva PS5? Lo spiega Yoshida

Durante un’intervista fatta dai colleghi di Game Informer a Naoki Yoshida, è uscita fuori una curiosità molto interessante legata al perché Final Fantasy XVI uscirà solo su PlayStation 5.

Ai microfono, Yoshida ha spiegato molto chiaramente che lo sviluppatore, la Creative Business Unit III di Square Enix, ha valutato tutto quello che c’era sul “piatto”, tutte le opzioni disponibili. Non c’è mai stata la voglia di limitare il gioco ad una sola piattaforma o azienda.

Essendo Final Fantasy uno dei franchise più importanti di Square Enix insieme a Dragon Quest e alla serie Kingdom Hearts, quando iniziamo lo sviluppo ci avviciniamo a più piattaforme e a più aziende, parlando del rilascio del gioco. E quando lo fai, loro propongono delle offerte.

Yoshida poi prosegue a spiegare che, una volta le offerte sono sul tavolo, si passa alla decisione, e a quanto pare l’offerta di PlayStation si è rivelata essere la migliore (e non è male il fatto che le due aziende abbiano un passato decennale di collaborazione).

Nonostante quindi l’interesse sia quello di far giocare al gioco quante più persone possibili – e per farlo sarebbe scontato aprire Final Fantasy XVI a quante più piattaforme possibili – alla fine Square Enix ha proceduto con PlayStation.

Da un punto di vista di sviluppo, limitare la produzione ad un sistema non solo rende più facile ottimizzare il gioco, ma permette di massimizzare le performance su quel sistema perché ci si concentra solo su quello.

Yoshina poi ha speso anche belle parole su PlayStation, descrivendoli molto collaborativi. L’articolo si chiude con una dichiarazione più incisa, seppur breve, che fa capire l’amore e la passione dietro ad un gioco del genere.

Ci ha permesso di creare il gioco che volevamo creare, e ha reso il tutto più facile.

Come si può ben capire – e come abbiamo visto anche durante la conferenza d’apertura dell’anteprima stampa che ci ha permesso di provare alcune ore di gioco di Final Fantasy XVI – tutto il team dietro al gioco ha messo passione e cuore nel titolo, cercando di portare la loro idea a compimento.

Perché mentre si combatte per la presa di posizione legata all’acquisizione di questo o quello studio di sviluppo, non possiamo che ricordarci che dietro a dinamiche economiche e commerciali, ci sono sempre team di sviluppo che hanno intenzione di portare a compimento la loro idea, dall’alto valore artistico, tecnico e ludico.

Fonte:
Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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