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Park Beyond, dove l’unico limite è l’immaginazione

Il mondo dei parchi a tema è qualcosa di fantastico quando lo vivi da bambino, ma per quelli che hanno avuto modo di testarlo, anche gestirli non è male, anzi. Ovviamente parliamo del mondo dei videogiochi, e di come nel tempo siano usciti giochi simulativi e gestionali dove venivate lanciati nello gestire un parco giochi. Questi titoli però avevano due grandi falle: la prima, importante per i precisini, riguardava la fisica, spesso poco curata e lasciata a forme prestabilite. La seconda, invece opposta, era la fantasia: la possibilità di fare l’impossibile. Sembrerà strano, ma Park Beyond riesce contemporaneamente su entrambe.

Abbiamo potuto provare una fase iniziale del gioco, oltre che vedere alcune fasi successive e qualche spunto gestionale molto interessante. Nel gioco vi troverete ad essere assunti presso questo parco, con il solo compito di dare sfoggio all’immaginazione: nonostante questo, però, dovrete fare i conti con biglietti, prezzi e quant’altro.

Unico limite il cielo

In Park Beyond ci siamo trovati a dover costruire come prima cosa delle montagne russe: poste su tutto il parco, se dapprima queste sembravano classiche e tradizionali, hanno poi iniziato a permettere di costruirle tratti classici, dove l’ottovolante scorre in modo facile, e con motore, dove la giostra viene agganciata (permettendo sì di avere velocità in salita, ma diminuendola nel caso in cui arrivasse ad alta velocità). Già qui parte un criterio di analisi che, accostato alle salite e le discese, rende fin da subito il gioco molto realistico. Se però questa parte ci ha impressionato, ciò che ci ha strappato il sorriso dai denti è stato l’avanzare di questa giostra, che poteva poi avere cannoni per sparare il treno da una parte all’altra.

L’editor è risuiltato molto interessante e facile da gestire: pochi tasti, simulazioni a varie velocità e infine la visuale in prima persona, elementi vitali per un gioco del genere, soprattutto quando vi troverete a fare giostre davvero molto fantasiose. Ovviamente il gioco propone molte attrazioni diverse, e ognuna di queste avanzando evolverà, addirittura permettendo di farci vivere dentro creature fantastiche, così d’avere effettivamente un parco giochi decisamente unico.

I conti tornano

Se da un lato la parte costruttiva risulta affidabile e funzionale, c’è da dire che i segmenti gestionali sono risultati alquanto interessanti. Nel corso del gioco, infatti, se il gestore del parco vi lascerà carta bianca praticamente su tutto, essendo un fan accanito della fantasia, gli altri membri della compagnia invece richiederanno risultati, informazioni e soprattutto vi porteranno ad avere una pragmaticità maggiore, quanto basta per spingervi a scegliere se puntare tutto sulla fantasia – con probabili spiacevoli conseguenze lato economico – o se diventerà uomini d’affari, magari alla gestione di un parco asettico.

Tutto ci è sembrato al proprio posto, soprattutto considerando come il gioco erediti dai migliori del passato per proporre però qualcosa di nuovo e fresco, un gioco che permette di gestire parchi a tema con una valanga di sorprese che non vediamo l’ora di scoprire appena potremo mettere le mani sul gioco finale. Per ora, sicuramente, ci sembra di avere davanti il futuro del genere, e non vediamo l’ora di creare il nostro ottovolante.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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