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Operazione: Tango – Recensione, una spy story cooperativa

Il mese di giugno 2021 ha visto un parco titoli davvero interessante per quanto riguarda i giochi disponibili gratuitamente con PlayStation Plus. Questo mese, infatti, i possessori di PlayStation 4 e PlayStation 5 hanno avuto la possibilità di mettere le mani su titoli come Virtua Fighter 5 Ultimate Showdown, Star Wars Squadrons e Operazione: Tango. In questa recensione ci soffermeremo proprio su quest’ultimo titolo. Sviluppato dal team indipendente Clever Plays, Operazione: Tango è un’interessantissima avventura co-op disponibile su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S. Tanti puzzle divertenti da risolvere insieme a un amico, in un titolo che fa della comunicazione la sua caratteristica principale. Sulla scia del successo di produzioni co-op più famose, come It Takes Two, Clever Plays prova a proporre un’esperienza estremamente divertente per due giocatori, non esente ovviamente da difetti e che avrebbe decisamente potuto osare di più.

Ricordandovi che il gioco sarà disponibile gratuitamente fino al 6 luglio per i possessori di PS Plus, scopriamo cosa ci ha convinto e cosa no di Operazione: Tango nella nostra recensione!

Da remoto e sul campo

L’incipit narrativo di Operazione: Tango è tanto banale quanto efficace: un agente e un hacker hanno il compito di impedire che un pericoloso cyber-terrorista di nome Cypher possa portare a termine il suo malvagio piano, che potrebbe costare la vita a milioni di innocenti. Si tratta quindi della più classica delle trame da spy-story hollywoodiana, ma al contrario degli amati film con protagonista James Bond, in questo csao la narrazione si limita a essere una semplice parentesi di contorno. Uno spunto che possa permettere di inquadrare meglio le azioni dei due giocatori, ma che all’effettivo non lascia nulla di concreto. Angel e Alistair, questi i nomi dei due protagonisti, hanno capacità diametralmente opposte: la prima è infatti specializzata nel lavoro sul campo, una vera e propria spia di come se ne vedono al cinema; il secondo invece dà il meglio di sé “nascosto” dietro a un PC, dove può mettere in mostra le sue incredibili capacità da hacker. Due personaggi così diversi danno vita, ovviamente e per fortuna, a due approcci – e quindi due stili di gameplay – completamente differenti. Parlando del vero e proprio comparto ludico, infatti, dobbiamo fare un’importante distinzione.

Cooperazione e coordinazione

Prima di iniziare ciascuna delle sei missioni presenti in Operazione: Tango, i giocatori avranno la possibilità di scegliere quale dei due protagonisti impersonare. Come anticipato, Angel è l’agente sul campo e, nei suoi panni, il giocatore avrà infatti la possibilità di muoversi all’interno di diverse aree. Infiltrarsi negli uffici di una grande multinazionale o attraversare un treno in corsa alla ricerca di un bersaglio saranno solo alcune delle mansioni di Angel, per cui alternando sezioni stealth a fasi un po’ più movimentate – tutte rigorosamente in prima persona –  dovrà collaborare con Alistair. All’effettivo però, il giocatore che vestirà i panni dell’agente dovrà semplicemente attraversare un lungo corridoio, contornato da grandi aree non esplorabili. Sono molti i limiti posti infatti ai giocatori, ma comunque all’interno della manciata di ore necessaria a completare il gioco, non si faranno sentire particolarmente.

Dall’altro lato della cornetta – o meglio, dello schermo – troviamo infatti il secondo giocatore, nei panni dell’hacker. Quest’ultimo si troverà di fronte a un’interfaccia totalmente differente: Alistair infatti non si trova sul campo e la sua visuale è limitata a ciò che il computer gli permette di vedere. La visualizzazione dello schermo del computer è parecchio interessante, e si compone di diversi minigiochi a seconda della missione selezionata. Se i giocatori PC avranno pane per i loro denti e saranno divertiti da quest’interfaccia, estremamente semplice e intuitiva utilizzando il mouse, lo stesso non si può dire di chi giocherà da console, che farà leggermente più fatica ad abituarsi pad alla mano.

La chiave fondamentale di Operazione Tango è una sola: la comunicazione. Per i due giocatori sarà infatti importantissimo comunicare abilmente, anche attraverso la chat vocale integrata, davvero ottima per i player cross-platform. I due giocatori vedono immagini e soggetti completamente differenti, e starà quindi a loro trovare il giusto metodo che permetta di risolvere i vari puzzle ed enigmi che consentono di avanzare nel gioco.

Due per Uno

Dal punto di vista tecnico, Operazione: Tango si trova in linea con le produzioni indipendenti che sfruttano lo stesso budget, cosa di cui abbiamo tenuto conto in sede di recensione. Non ci troviamo infatti di fronte a nulla di eccelso, ma tutto funziona perfettamente all’interno del contesto analizzato e non sono presenti particolari sbavature. Artisticamente parlando, invece, ci troviamo di fronte a un’occasione sprecata: le varie missioni, ambientate in giro per il globo attraverso i vari continenti, avrebbero potuto donare una nota visiva decisamente più apprezzabile. Non sono infatti presenti particolari differenze tra i vari livelli, nonostante sarebbe stato facile fare differenziare maggiormente le location in base alla zona visitata (anche molto banalmente, ad esempio con diversi arredamenti e interni).

Doppiaggio e colonna sonora non eccellono, ma non presentano neanche lati negativi. Peccato invece per la localizzazione in italiano, presente solo su PC, ma che ci aspettiamo venga introdotta a breve anche su console attraverso un aggiornamento. Ottima invece la scelta di Clever Plays che permettere a due giocatori di utilizzare una sola copia del titolo. Attraverso il Pass Amico, infatti, sarà possibile giocare in co-op acquistando una sola volta Operazione: Tango (funzionalità sfruttabile anche su diverse piattaforme, come testato proprio per questa recensione).

Operazione: Tango

7

Operazione: Tango è una produzione interessante, ma che avrebbe potuto sicuramente fare di più. Una trama più articolata e qualche ora di giocabilità in più avrebbe fatto davvero bene a un titolo che, al di là di alcuni difetti, si presenta come un esperimento riuscito e un buonissimo biglietto da visita per Clever Plays.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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