Not Enough Mana Recensione: tra mana da spendere e pozioni alcoliche

Un gioco da tavolo che mescola incantesimi, drink e risate in un cocktail esplosivo di follia nerd.

Simone Lelli
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Simone Lelli
Editor in Chief
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri...
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Recensioni
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9 Eccellente
Not Enough Mana

C’è un punto di incontro tra i giochi fantasy e i party game, e Not Enough Mana lo centra in pieno. Edito da MS Edizioni in Italia, questo gioco è nato con l’intento di portare qualcosa di nuovo nel panorama dei drinking game, questo titolo riesce a combinare un sistema di gioco semplice e immediato con un’estetica affascinante e una struttura che strizza l’occhio ai giochi di ruolo. Il risultato è un’esperienza pensata per far divertire, coinvolgere e — diciamolo chiaramente — farvi mettere in discussione i vostri impegni del giorno dopo.

A differenza di tanti giochi da bere dove il meccanismo si limita a un susseguirsi di azioni casuali e penalità alcoliche, Not Enough Mana introduce una logica di gioco che premia la strategia e l’uso intelligente delle risorse. Le dinamiche legate al mana, agli incantesimi, alla difesa e agli effetti speciali portano sul tavolo elementi tipici dei giochi di carte fantasy, pur restando accessibili anche ai meno esperti. Non serve conoscere Dungeons & Dragons per apprezzarne le sfumature, ma chi arriva da quel mondo si sentirà subito a casa.

Le partite scorrono rapide, ma non superficiali: la varietà delle carte e la possibilità di combinare gli effetti garantiscono una buona rigiocabilità. Si capisce che il gioco è stato pensato con attenzione: le meccaniche sono bilanciate, le scelte hanno un peso e ogni turno può cambiare le sorti della partita.

Uno stile che conquista

Dal punto di vista visivo, il gioco si presenta con un look essenziale ma curato. Le illustrazioni hanno quel giusto equilibrio tra ironia e atmosfera fantasy, rendendo il tutto coerente con il tono leggero ma non banale dell’esperienza. Anche i materiali sorprendono per qualità: carte robuste, componenti resistenti, e una scatola compatta e ben progettata, che si adatta perfettamente a una collezione di giochi moderni.

Il gioco è accompagnato da una narrazione implicita che si percepisce nelle scelte artistiche e nelle descrizioni delle carte. Pur senza una vera e propria trama, il mondo evocato da Not Enough Mana riesce a far scattare l’immaginazione dei giocatori, trasformando ogni partita in una mini-avventura tra maghi sbronzi, sortilegi improvvisati e maledizioni goliardiche.

Ideale per le serate tra amici (ma non per il lunedì mattina)

Il contesto perfetto per Not Enough Mana è una serata libera da impegni e con la compagnia giusta. Il gioco funziona benissimo come catalizzatore sociale, rompendo il ghiaccio e aumentando progressivamente il coinvolgimento di tutti i partecipanti. Va detto chiaramente: è pensato per un pubblico adulto e richiede responsabilità, ma riesce a farlo con uno stile che non scade mai nella volgarità o nel caos gratuito.

Uno degli aspetti più interessanti è la sua versatilità. Può essere giocato come puro party game, ma anche come intermezzo leggero all’interno di una sessione GDR, magari come evento speciale in taverna o come “sfida magica” tra personaggi. Questa doppia anima lo rende un prodotto capace di adattarsi a diversi tipi di gruppo e occasioni.

Un gioco che sa cosa vuole essere

In un mercato dove spesso i drinking game puntano tutto sull’eccesso o sulla provocazione, Not Enough Mana si distingue per intelligenza e stile. Non vuole essere semplicemente un modo per bere, ma un’occasione per creare momenti memorabili. E ci riesce con un equilibrio notevole tra leggerezza e profondità.

Ogni elemento — dalla grafica alle meccaniche — è pensato per creare un’esperienza coerente, dove il bere è una componente del gioco ma non l’unico scopo. Questo approccio lo rende adatto a chi cerca qualcosa di più raffinato, ma comunque esilarante. È una piccola gemma nel suo genere, capace di sorprendere anche chi non ama i party game tradizionali.

Not Enough Mana
Eccellente 9
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.