Nioh 3, prime impressioni dalla Demo: la serie è pronta alla rivoluzione?

Abbiamo provato un primo, acerbo, assaggio di Nioh 3: ecco le nostre prime impressioni sul nuovo action RPG di Team Ninja e Koei Tecmo.

Sara Pandolfi
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Sara Pandolfi
Nata e cresciuta videoludicamente sotto il segno della triforza, grande appassionata di videogiochi a 360°, ma con un nostalgico occhio di riguardo alle creazioni della grande...
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Impressioni
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In una settimana incredibilmente ricca di grandi nomi e di annunci come quella del Summer Game Fest è più che normale che tra uno 007: First Light, un Resident Evil 9 e un Call of Duty: Black Ops 7 alcuni titoli finiscano immeritatamente per passare (quasi) in sordina: questo sembra essere il caso di uno degli annunci dello scorso PlayStation Showcase, ossia Nioh 3. Il terzo capitolo della serie action di Team Ninja giunge inaspettato sui nostri schermi, proponendosi fin dai minuti successivi al suo annuncio ufficiale con una alpha demo che ci aiuterà a sopportare i mesi che ci separano dall’uscita del prodotto completo, prevista per il primo trimestre del 2026.

Nostro obbiettivo è, in questa sede, valutare questa primissima versione del gioco per comprendere in che direzione ha deciso di muoversi il team di sviluppo per il prosieguo della serie nata nel 2017 che, dopo il rilascio del secondo capitolo nel 2020, sembrava essersi definitivamente fermata. Per comprendere quali sono i presupposti di partenza, vi invitiamo a recuperare la nostra recensione di Nioh 2.

Nioh 3

Demoni e uomini armati fino ai denti

La demo di Nioh 3 prevede una serie di missioni facenti da introduzione alla storia principale del gioco, seppur sia possibile già da queste avere un primo assaggio di trama e personaggi principali. Il mondo di gioco, abitato da uomini di guerra ostili e da pericolosi Yokai, riversa nel caos: sopravvivere combattendo è una necessità che il nostro protagonista si trova ad inseguire missione per missione, sfidando nemici sempre più pericolosi.

Titoli di questo genere, come già sappiamo, non si caratterizzano per una trama quanto mai intricata o personaggi profondi nella psiche: Team Ninja, da questo primo assetto, sembra aver timbrato il cartellino senza voler calcare la mano al riguardo, concentrandosi quindi su altri aspetti più preponderanti nell’esperienza di gioco, che tutto è fuorché un susseguirsi di narrazioni “e basta”.

Nioh 3

Duplice approccio al campo di battaglia

Particolarità di questo capitolo della serie, come sponsorizzato anche dallo stesso trailer di presentazione e dalle varie descrizioni ufficiali, è la possibilità di effettuare uno switch automatico tra due approcci completamente diversi: modalità Samurai e Ninja, con la prima più pesante ed incisiva, e la seconda più leggera e rapida. Oltre a questo, a cambiare nel passaggio da una modalità all’altra sono anche le armi e le abilità del nostro personaggio, facendo sì che ogni combattimento possa essere gestito in maniera diversa o… ibrida!

Il gioco stesso, mediante gli “attacchi rossi” invita i giocatori a cambiare modalità di combattimento a duello in corso: sfruttando queste brevi finestre dei nemici, potremo effettuare dei contrattacchi proprio mediante il cambiamento di modalità: un incentivo piuttosto funzionale per permettere ai giocatori di non fare riferimento solo a uno dei due approcci alla sfida nel corso dell’avventura.

In generale, il combattimento è formato da pochi semplici movimenti che, però, vanno dosati con estrema attenzione. Abbiamo la possibilità di effettuare attacchi leggeri e pesanti, di usare armi a lunga gittata e abilità speciali (in particolare nella modalità Ninja) di schivare e parare i colpi. Il tutto è fortemente condizionato dalla barra della stamina, che si consuma ad ogni nostra azione e impiega alcuni preziosi istanti per ricaricarsi: spammare tasti, insomma, non è un’opzione ragionevole.

Non vediamo cambiamenti nello stile di combattimento solo passando dalla modalità samurai alla modalità Ninja e viceversa, ma anche semplicemente cambiando il nostro equipaggiamento: il giocatore ha a disposizione un ampio numero di armi che approcciano al combattimento in maniera diversa, rendendo più facili alcuni aspetti e più difficoltosi altri, ciò porta il giocatore alla necessità di scegliere le armi non tanto in base alla loro potenza, quanto in base alla strategia che si vuole portare a compimento.

Nioh 3

Un mondo un po’ più aperto

Altra caratteristica fondante del programma di promozione del gioco è l’approccio Open World: abbiamo la possibilità di muoverci in ambientazioni estremamente ampie sfuggendo alla logica vecchio stile dei livelli a corridoio in più di un’occasione, abbiamo avuto modo di raggiungere un obiettivo prendendo una strada diversa da quella che il gioco sembra consigliare: ciò non significa che, almeno in questa prima fase, non ci siano dei punti necessari da raggiungere, ma significa, più che altro, che è possibile scegliere in che direzione muoversi per evitare di affrontare nemici troppo potenti nei momenti meno opportuni.

Si tratta di un concetto che va certamente sviluppato, che però parte dalla sacrosanta base di permettere al giocatore di scegliere l’ordine in cui affrontare determinate situazioni di rischio. questo fattore si dimostra veramente importante in quanto il giocatore stesso sa di avere solo pochi checkpoint lungo il suo percorso: ogni santuario, che ha anche la funzione di permettere al giocatore di cambiare le statistiche in aumento di livello e molto altro, rappresenta anche punto di salvataggio e respawn in caso di morte.

Nioh 3

In conclusione, possiamo affermare di non essere certo di fronte ad un gioco pronto a fare la rivoluzione: le meccaniche presenti non rappresentano una novità per il genere, ma si integrano in modo molto armonioso tra di loro, mettendoci in una prospettiva più che ottimistica per quanto riguarda il titolo finale. La cosa migliore che si può fare è provare di persona il gioco e completare questa demo, disponibile solo per un tempo limitato, che darà accesso poi nel gioco completo anche a uno speciale equipaggiamento.

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Nata e cresciuta videoludicamente sotto il segno della triforza, grande appassionata di videogiochi a 360°, ma con un nostalgico occhio di riguardo alle creazioni della grande N.