NieR: Piano Solo Concert – Journeys 12025 – Un petalo di Giappone nel cuore di Roma

Un concerto da brividi, un'esperienza a dir poco emozionante. Abbiamo assistito al NieR: Piano Solo Concert - Journeys 12025 - a Roma, ed ecco com'è stato.

Gianluigi Crescenzi
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Gianluigi Crescenzi
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto...
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Durante la serata del 7 giugno, abbiamo avuto l’onore e il grandissimo piacere di assistere al NieR: Piano Solo Concert che si è tenuto al Teatro Ghione nel cuore di Roma, a solo due passi dalla Città del Vaticano. Si è trattato di un evento aperto al pubblico organizzato da Overlook Events, al quale noi di Game Legends abbiamo potuto assistere in prima persona, invitati da Square Enix e Bandai Namco. La serata musicale prevedeva due atti, intervallati da una breve pausa, e un gran finale con la canzone più iconica della serie NieR.

Il performer, ovvero il talentuosissimo pianista che ha tenuto il concerto, era niente meno che Benyamin Nuss, nome già noto nel mondo della musica grazie al suo ruolo di pianista ufficiale in concerti importantissimi come Distant Worlds di Final Fantasy e altre opere di Uematsu e altri famosi compositori giapponesi. Tuttavia, alla serata con grande sorpresa di tutti, era presente anche niente meno che il compositore della colonna sonora di NieR: il maestro Keiichi Okabe, che ha ricevuto anch’egli una meritata standing ovation da parte del pubblico.

NieR: Piano Solo Concert - Journeys 12025 -

Atto 1, la neve d’estate

Un po’ a sorpresa, almeno per chi non conosceva la scaletta dello spettacolo, il concerto si è aperto con una traccia tratta da NieR Re[in]carnation, il titolo mobile che ha molto incuriosito i fan, e che in un certo senso ha lasciato il segno. Quella che però i fan di vecchia data avranno senza dubbio considerato la vera e degna apertura – nulla togliendo alla prima traccia – è stata Snow in Summer, iconica traccia d’apertura di NieR Replcant e Gestalt, una canzone struggente e malinconica che metteva subito in chiaro le cose non appena si apriva il gioco. L’esecuzione è stata da brividi, ma solo il preludio di ciò che sarebbe accaduto dopo.

Dopo questo piccolo “riscaldamento” il signor Nuss ci ha parlato con la sua voce confortante, presentando lo spettacolo. Ha introdotto il lavoro di molti, il suo e quello degli arrangiatori, e ovviamente ha ringraziato il Maestro Okabe in sala. Dopo aver ringraziato Roma per l’ospitalità, nel bellissimo sfondo del Teatro Ghione, ci ha fatti rituffare nel primo atto.

Da questo momento in poi è nata un’altalena di emozioni, che ci hanno riportato alla mente alcuni dei momenti più iconici della serie. Mentre la musica saliva, ammettiamo che a scendere invece c’è stata qualche lacrima. Questo pensando all’esplorazione per le colline con sottofondo Hills of Radiant Winds in Nier: Gestalt e Replicant, oppure la gita tutt’altro che allegra all’interno del parco divertimenti in NieR: Automata, o ancora al tema di Emil… che beh, si commenterebbe da solo. Chi vi scrive è arrivato a metà dello spettacolo prosciugato, emozionato. Ma eravamo solo a metà.

NieR: Piano Solo Concert - Journeys 12025 -

Atto 2, affetto e speranza

Dopo una pausa di una ventina di minuti per rifocillare corpo e spirito, siamo tornati sulle comode poltrone del teatro, che ci avrebbero cullato fino alla fine della serata. Le emozioni e la qualità dell’interpretazione di Benyamin Nuss sono rimaste ad altissimi livelli, con un’alternanza di ritmo e mood che ci ha dondolati per tutto il tempo.

Il secondo atto ci ha portato altri pezzi altrettanto iconici della serie di NieR, anche stavolta prendendoci il cuore e stringendocelo per bene, passando per il tema dell’amata Kainé e di quello di sua nonna, fino a culminare in chiusura con Weight of the World (la splendida canzone nei titoli di coda di Automata) e con Fleeting Words, tratto dalla soundtrack della nuovissima parte introdotta con il remake di Replicant.

Una chiusura bellissima, con il faro che puntava il pianista che si è pian piano affievolito, avvolgendo lui e la sala in un buio totale. Il ritorno della luce ha poi dato vita all’applauso più fragoroso della serata, con tutto il pubblico in piedi per ringraziare l’artista.

Tuttavia, dopo l’inchino e la sua uscita di scena, è rientrato per farci un altro piccolo regalo: l’ultimo tassello, quella parte mancante che tutti aspettavano, la traccia che più di ogni altra è diventata il simbolo di NieR. Il signor Nuss ha così interpretato la Song of The Ancients, in una versione estesa e riarrangiata, che si è meritata di diritto l’onore di chiudere una serata a dir poco fantastica.

L’esperienza è stata da brividi, e purtroppo si trattava dell’unica data prevista in Italia per il concerto. Speriamo davvero avremo modo di ascoltare ancora dal vivo queste perle nel nostro paese in futuro, mentre i più temerari, magari che hanno la possibilità di fare un bel viaggio, possono assistere al NieR: Piano Solo Concert – Journeys 12025 – anche in altre parti d’Europa o del mondo. Questo il sito ufficiale dello spettacolo, con tutte le informazioni.

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.