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NeverAwake – Recensione, un fantasioso conflitto interiore

Gli shoot’em up sono uno dei primi generi apparsi nel mondo videoludico, in un concept semplice ma comunque efficace nell’attrarre una grande fetta di pubblico. Il suo successo ha dato vita ad ulteriori sottogeneri con le proprie caratteristiche e, uno di questi, è conosciuto oggi come bullet hell. In questa recensione abbiamo analizzato NerverAwake, un prodotto indipendente che fa parte proprio di quella branca, con un’infinità di proiettili a schermo e carisma da vendere.

Gli incubi dei ricordi

La narrativa di NeverAwake è strutturalmente semplice ma assolutamente non banale. L’incipit ci racconta della giovane protagonista che, per uno motivo specifico, è attualmente in coma in ospedale, persa all’interno dei propri incubi e ricordi. Il gioco prosegue con dei filmati che mostrano eventi distorti della vita della ragazza, mentre è possibile sbloccare e leggere pezzi sparsi del suo personale diario.

NeverAwake

Quello che funziona nella scrittura non è legato ai colpi di scena o gli eventi in sé, quanto all’intimità e ai temi percepibili nelle diverse sequenze. Preferiamo non rovinare la sorpresa in merito, ma sappiate che si tratta di un lavoro realizzato davvero con cura. Assaporate i dettagli, il world building, così da apprezzare maggiormente la caratterizzazione generale del contesto. Un vero peccato che non sia presente alcuna traduzione scritta oltre quella inglese, giapponese e cinese, anche se l’opera non presenta un lessico complicato.

Gameplay e universo, uniti

La narrativa non è tuttavia l’unico punto di forza, perché il gameplay non è da meno. Gli sviluppatori di Neotro Inc. con NeverAwake hanno deciso di creare un’esperienza unica e al tempo stesso familiare: il gioco a prima vista si presenta come un normale bullet hell che rispetta tutte le regole tipiche del sottogenere, come uno schermo pieno di nemici e proiettili, diverse armi dalle munizioni infinite e telecamera a scorrimento automatico.

NeverAwakeAl tempo stesso però prende una strada tutta sua, visto che il giocatore non deve eliminare tutti i nemici, raggiungere un determinato punteggio o completare lo stage. L’obbiettivo richiesto è infatti diverso: raccogliere dei piccoli ma importanti cristalli per raggiungere un particolare 100,0 % in ogni sezione.

Questa scelta di game design porta il giocatore a pensare ogni livello in maniera diversa rispetto agli altri esponenti del genere, in un continuo brulicare d’idee che girano intorno al semplice ma ingegnoso motore di gioco. In questo aiuta anche la breve durata di ogni singolo stage, tutti completabili in meno di cinque minuti. Un elemento che dimostra fortemente la natura arcade dell’intera esperienza, aumentando poi la rigiocabilità per chi volesse superare il proprio punteggio o migliorare il proprio tempo. La longevità è buona, complice anche la modalità secondaria sbloccabile una volta completata la prima parte del gioco.

In questa recensione di NerveAwake non bisogna sottovalutare l’importanza del level design, un elemento fondamentale per l’intera concezione del prodotto. Gli sviluppatori utilizzano in continuazione elementi di sfondo e nuovi ostacoli, creando anche una certa curiosità. NeverAwake riesce a unire il mondo di gioco al gameplay creando ulteriore contesto narrativo all’interno delle fasi di gioco, un lavoro che dimostra un utilizzo completo di questo medium interattivo, qualcosa di molto difficile da realizzare per studi e prodotti di qualsiasi genere.

A livello di giocabilità, NeverAwake si presenta congegnale sia se giocato con la tastiera, sia col controller: in entrambi i casi controllare il personaggio risulta semplice e intuitivo, senza alcun genere di input lag ad infastidire. In questo senso è quindi molto comodo combattere e scansare nemici nel mondo di gioco, in un’azione al tempo stesso rapida ma comprensibile all’occhio umano.

Una menzione va ovviamente agli scontri con i boss, uno dei tanti pregi di quest’opera. Tutti hanno delle dinamiche uniche, in una sfida dove l’obbiettivo non è mai immediatamente comprensibile e dove il giocatore deve ragionare studiando il pattern degli attacchi e i possibili punti deboli. Un ulteriore elemento che conferma la cura particolare in ogni sfaccettatura del gioco.

Un’esperienza personale

NeverAwake presenta un ulteriore pregio, legato alla personalizzazione permessa al giocatore: nel corso del gioco è possibile sbloccare una serie di potenziamenti per la piccola protagonista, in grado di aumentare le vite disponibili, il range per raccogliere i cristalli, l’invulnerabilità del dash e altre caratteristiche del genere. Ci sono anche armi speciali che possono essere sbloccate e potenziate per diventare ancora più letali. Tutto questo è possibile attraverso una valuta di gioco, i piccoli cristalli precedentemente citati. Interessante notare come sia praticamente impossibile rimanerne a corto, visto che i costi dei miglioramenti sono infimi rispetto a quelli che il giocatore guadagna. Un piccolo difetto che fa perdere importanza a questa leggera influenza RPG.

Un ulteriore aiuto che va a semplificare un po’ le cose al giocatore è legato – oltre anche ai messaggi che compaiono dopo la morte – è la mossa overload, utilizzabile dal menu del game over e che permette di entrare nuovamente nel livello con maggior potenza di attacco e più vite rispetto al normale.

NeverAwake

Il lato artistico di NeverAwake è sicuramente invidiabile. Il gioco pare un quadro in movimento attraverso il suo design dei mondi, dei mostri e i disegni che compaiono in elementi chiave della narrativa. Uno stile completamente distorto che rappresenta perfettamente le emozioni e l’insicurezza della giovane protagonista, tanto da colpire altamente l’attenzione e l’interesse del giocatore.

La nostra prova è andata liscia, senza alcun genere di bug o glitch di sorta, cosa che dovrebbe rassicurare la maggior parte del pubblico per quanto riguarda l’aspetto tecnico. Certo, come dicevamo, il bilanciamento della difficoltà e dei guadagni in game è da rivedere.

Infine, la colonna sonora si adatta perfettamente all’azione sullo schermo senza però riuscire realmente ad eccellere. In un certo senso tutte le tracce si ripetono all’interno dei livelli, un piccolo difetto che tuttavia non va ad intaccare la qualità dell’intera produzione.

NeverAwake

8.5

NeverAwake non solo è realizzato con una propria impronta artistica e con estrema passione, ma è estremamente divertente, grazie ad un gameplay da bullet hell adatto a ogni genere di pubblico. Il nostro consiglio è quello di provare assolutamente il prodotto, in modo da vivere in prima persona una lotta intima contro le proprie paure e insicurezze. ;s

Giona Corucci
Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.

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