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Neon Abyss – Recensione del titolo roguelike a tema cyberpunk

Neon Abyss è un titolo roguelike sviluppato da Veewo Games e pubblicato da Team17, in uscita oggi, 14 luglio 2020. Nel caso in cui non conosciate i roguelike, questi sono basati molto sul trial and error e sulla randomicità. Infatti, ogni partita è diversa dalle altre, verranno trovati oggetti e strade sempre diverse, il che aumenta di conseguenza la longevità del titolo a dismisura. Una particolarità di Neon Abyss è sicuramente il setting, che infatti mette il giocatore nei panni di un silenzioso protagonista che si ritroverà in un ambiente pseudo-futuristico e cyberpunk; egli accetterà di bere uno strano intruglio datogli da un uomo senza nome, e da qui inizierà l’avventura dalle tinte pop.

Il frenetico gameplay di Neon Abyss

Il gameplay di Neon Abyss è frenetico sin dalle prime battute, non ha pietà del “livello di bravura” del giocatore. Si viene proiettati subito nell’azione, e dopo un brevissimo tutorial si parte come se si avesse già giocato a titoli del genere. Ovviamente, questo mette in difficoltà qualcuno che non ha mai toccato un roguelike, ma al contempo rende felici tutti gli appassionati di opere simili. Bisognerà essere bravi nel sapere dove guardare,  intercettando tutti i proiettili e le bombe che piovono addosso all’utente, anche se per fortuna il sistema non è mai frustrante. Nel caso in cui si dovesse fallire, sarà solo per una distrazione o per mancanza dell’abilità del giocatore, che potrà quindi riprovare per superare le proprie mancanze.

neon abyss

Cosa succede quando il livello di difficoltà risulti troppo alto per qualcuno? Assolutamente nulla. Neon Abyss si rende accessibile tramite la morte del protagonista. Infatti, una volta preso atto della schermata di game over, torneremo al Bar. Qui vengono offerte varie possibilità, le quali facilitano di netto l’esperienza effettiva. Si può infatti potenziare le abilità, aumentare (o diminuire) il livello di difficoltà, cambiare personaggio e ballare! Sì, si potrà anche scende in pista, il che risulta divertentissimo. A differenza di altri roguelike, il nostro protagonista potrà avere dei potenziamenti permanenti, che verranno scelti dal giocatore tramite uno skill tree. Questo non servirà solamente per le abilità, ma anche per sbloccare nuovi personaggi.

Come accennato precedentemente, Neon Abyss ha dei riferimenti particolarmente in vista riguardanti l’ambito dei videogiochi. Ad esempio, un personaggio di nome Anna è un agente speciale della S.P.A.R.K.S., non ricorda niente? Ovviamente è un riferimento palese a Jill Valentine, protagonista di Resident Evil 3. Un’altra citazione la si trova nei potenziamenti, fra cui uno che prende il nome di “2077”, chiaro riferimento al titolo di CD Projekt RED: Cyberpunk 2077. Oltre a riferimenti “nerd“, ci sono anche innocenti frecciatine a cose e persone realmente esistenti. Ad esempio, esiste il boss “McPanza“, cui nome e aspetto sono palesemente riferimenti alla catena di fast food Mc Donald’s. Ma bando alle ciance, com’è strutturato il comparto ludico di questo gioco?

Com’è intuibile dal titolo, ogni volta che s’inizia uno dei cinque livelli si cadrà in un “abisso“. Da qui, armati di una semplice arma, l’obiettivo sarà andare alla riscossa verso la boss fight, stanza dopo stanza, sarà necessario farsi strada verso il destino del protagonista. Qualcosa che può stranire i giocatori a livello di gameplay è il salto, che non sarà posizionato su X (o A), bensì su L2 (LT). Durante le prime partite, risulta particolarmente anti-intuitivo e difficile “da ricordare”, ma una volta presa la mano sarà semplice. Un vero e proprio core della dicitura: easy to learn, hard to master.

neon abyss

Mille contenuti e imprevisti

Sarà visibile una mappa nell’angolo in alto a destra dello schermo, e converrà sempre farsi un giro in tutte le stanze prima di andare ad affrontare la boss fight, questo perché si potrebbero anche trovare oggetti utili per il prossimo livello, o armi. Non mancano inoltre chiavi e gemme, ma a cosa servono? Le chiavi aprono delle porte bloccate (a volte ne servirà più di una) oppure i bauli. Le gemme invece, servono anche per aprire delle porte speciali (come il negozio), ma soprattutto per portare avanti l’albero delle abilità citato pocanzi, quindi attenzione a non sprecarle! Per muoversi velocemente nella mappa ci sono anche dei teletrasporti, spesso si trovano davanti alle boss fight e all’inizio del livello, sono comodi per fare backtracking.

Poco fa abbiamo citato i bauli, ma non sono gli unici contenitori di “premi”, in quanto troviamo in gioco anche i barili, necessari per ottenere monete e uova. Le prime serviranno per acquistare potenziamenti e nuove armi dal negozio, e le secondo si configurano come un meccanismo randomico. In altre parole, si schiuderanno in maniera casuale e garantiranno degli inaspettati premi speciali… oppure un bel niente. Sono presenti anche delle stanze particolari, come le “Challenge Room” di The Binding of Isaac, dove bisognerà sconfiggere ondate di nemici per riuscire a ottenere un premio

Proprio come il titolo di McMillen ed Enter The Gungeon,Neon Abyss punta molto alle sinergie. In altre parole, quando si troveranno delle armi, spesso non saranno da sostituire, ma in vari casi delle sinergie – necessarie per la creazione di una nuova arma più forte – saranno quelle a cui l’utente punterà. Queste non sono le uniche possibilità a nostra disposizione, il personaggio sarà infatti sempre accompagnato anche dalle granate. Queste serviranno per distruggere degli ostacoli (in modo da raggiungere punti altrimenti inaccessibili), oppure per infliggere danno ai nemici. Tirando le somme, il gameplay di Neon Abyss è pregno di cose da fare, che si basano tutte sull’abilità del giocatore nell’ottenere oggetti e armi migliori, così da poter progredire con semplicità, come ogni roguelike che si rispetti vuole.

Un titolo davvero ben realizzato

Tecnicamente parlando, Neon Abyss è una festa. Fluido, mai un calo di framerate, mai un freeze. La sua grafica in pixel art è davvero ben realizzata, e fa venire voglia di esplorare ogni stanza anche per scoprire cosa ci sia di artistico dietro. Perché, anche se il titolo è cyberpunk e pieno di luci al neon, ci sono particolari sezioni che impressionano per la loro bellezza artistica e per il classicismo. Nonostante sia stato impiegato uno stile già in mano a molti, parliamo della già citata pixel art, è comunque semplice distinguere Neon Abyss dagli altri titoli. Vien da sé che gli artisti hanno fatto un ottimo lavoro, anche sul livello delle animazioni.

La sua colonna sonora rispecchia al cento per cento l’ambientazione del titolo, permettendo al giocatore di immergersi nel setting futuristico che viene proposto dagli sviluppatori di Veewo Games. Lo stesso vale per i suoi effetti sonori curati e perfettamente inclini al tema. Ci chiediamo di conseguenza, vale la pena di mettere mano su Neon Abyss? Sarebbe piacevole poter urlare di sì, ma purtroppo non è così. Infatti, il titolo  ha un solo difetto maggiore: la questione della difficoltà. Per quanto possa essere comprensibile la scelta fatta in sede di design, questo potrebbe far cambiare idea a chi si sta approcciando a un roguelike per la prima volta. Un vero e proprio contraccolpo in stile soulslike, della serie: “Bellissimo, ma io non so giocarci“.

Dunque, se siete già ferrati in questo genere, potete acquistare questo capostipite dei roguelike a occhi chiusi, ma nel caso opposto, vi consigliamo caldamente di provare prima la demo disponibile su Steam, in modo da capire se l’opera fa davvero per voi. È anche vero che tutte le opere del medesimo genere presentano questa caratteristica: all’inizio sono davvero ostiche, ma tutte le fasi avanzate sono in netta discesa. Per quella fetta dei giocatori che desidera solo passare un’oretta a giocare tranquillamente, senza dover necessariamente diventare dei professionisti del titolo, Neon Abyss non è probabilmente un’opzione valida.

Neon Abyss

8.5

Neon Abyss è un titolo frenetico, che mette in difficoltà chi ha esperienza nei roguelike, ma soprattutto chi non ha mai giocatori titoli di questo genere. Tutto ciò che riguarda l'aspetto tecnico è di elevata fattura. Mai un calo di frame, la sua pixel art è riconoscibile a chilometri di distanza. La colonna sonora è la firma definitiva degli artisti che ci hanno lavorato, i quali l'hanno resa unica e orecchiabile per tutti. L'unico vero difetto è l'impatto col titolo, che può allontanare chi non è avvezzo a questo genere, ma che offrendo la sua pazienza al gioco potrà rimanere soddisfatto.

Angela Pignatiello
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.

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