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MXGP PRO – Recensione del nuovo titolo di Milestone dedicato al campionato MX

Senza alcun tipo dubbio, questo giugno sarà per sempre ricordato negli annali di Milestone, la software house milanese che da anni ci delizia con i suoi racing game, grazie a due colpi di grande spessore ludico che segnano una crescita incredibile nel comparto tecnico, che mai come questa volta abbandonano (o limano) la componente arcade in favore di maggior realismo e precisione. Dopo il buonissimo MotoGP 18, ecco a voi MXGP PRO, cugino del citato titolo dedicato al Motomondiale e che si interessa dell’altra faccia delle due ruote, la faccia più sporca di fango: lo spettacolare MotoCross.

A un occhio poco attento, le differenze tra i due titoli (che la software house ha rilasciato a tre settimane di distanza l’uno dall’altro) sembreranno trascurabili e poco importanti, ma la realtà è ben diversa. I due titoli si fanno portatori di due scuole di pensiero diverse delle due ruote, fatta di moto più pesanti e tracciati più lineari, resi difficili da affrontare da condizioni climatiche e curve complicate da risolvere; l’altra, invece, è rappresentante di uno stile più duro, fatto di tracciati naturali e non, dove le difficoltà non sono solo rappresentate dalle condizioni climatiche, ma anche da percorsi sconnessi dove il fango è solo uno dei tanti problemi da affrontare e dove a la spettacolarità è più che assicurata. Questa differenza ovviamente va a modificare la nostra cavalcatura e sulla sua composizione e, inevitabilmente, tutto questo va a modificare l’approccio alla gara e quindi anche il gameplay.

Nuovi motori, in tutti i sensi

A differenza degli altri capitoli della saga MXGP, questo nuovo MXGP PRO sfrutta l’acclamatissimo Unreal Engine 4 che, esattamente come accaduto con MotoGP 18, permette di potenziare la fisica del gioco, rendendola molto più realistica e permettendoci di sentire molto di più il peso del nostro mezzo e le difficoltà del tracciato. Di certo non è solo la fisica a giovare di questo potenziamento tecnico, ma chiaramente anche la grafica fa il suo figurone con crossodromi dal grande impatto visivo, con moto (in particolar modo) ricche di dettagli, piloti ben caratterizzati sia nell’aspetto che “nell’armatura da battaglia”. Un enorme passo in avanti rispetto ai capitoli precedenti – che sotto questi aspetti si rivelavano già buoni – che fa approdare la serie su un nuovo livello, senza considerare che può migliorare e ottenere ancora di più dall’engine.

Ma che cosa ha da offrire MXGP PRO? Rispetto alla sua controparte, abbiamo trovato questo titolo decisamente più pregno di contenuti e modalità. Ce ne sono per tutti i gusti: la modalità giocatore singolo, immancabile, ci propone i sempre verde Time Attack e Campionato affiancati dalla modalità Gran Premio e la Carriera, che ci farà vestire i panni di un pilota da noi creato intento a scalare le classifiche dei tornei. Proprio su quest’ultimo possiamo spendere due parole: c’è da ammettere che sebbene l’editor sia stato migliorato rispetto ai vecchi capitoli, risulta qualitativamente inferiore rispetto a quello del cugino MotoGP. In particolar modo, i cambiamenti sono visibili per quanto riguarda la personalizzazione della nostra tuta, che possiede sì tanti accessori, ma pochi pezzi effettivi. La moto, invece, ha uno spazio tutto sommato piuttosto convincente.

Have My Ride

La nostra cavalcatura sarà potenziabile e modificabile in ogni suo aspetto: saranno disponibili moto per le quattro categorie (MX 2 tempi, MX 4 tempi, MXGP 2 tempi, MXGP 4 tempi) e ognuna di esse potrà vantare modifiche piuttosto profonde. Avremo accesso ad ogni più piccolo aspetto della due ruote per cambiarne la configurazione, potenziandone le caratteristiche – quali appunto velocità, accelerazione, frenata, controllo e tenuta di strada – che dipendono da ben dieci settori della moto: manubrio, manopole, paracolpi manubrio, paramani, scarico, gomme, cerchi, sospensioni, dischi dei freni e corona. Ogni minimo dettaglio parteciperà delle nostre prestazioni in un modo o nell’altro e vi possiamo assicurare che in gara ci renderemo ben conto di quanto questi cambiamenti andranno effettivamente ad incidere sul rendimento. Bisogna ammettere, però, che le modifiche attuabili attraverso un “aiutino teorico”, così come avveniva in MotoGP 18, sarebbero state gradite e avrebbero permesso anche ai neofiti e meno avvezzi al mondo delle due ruote di capire meglio dove e come procedere, per poi imparare e applicare da soli quanto appreso. Si può dire che sia leggermente più difficile l’approccio alla “fucina” del nostro mezzo, ma in fin dei conti abbiamo imparato con poco a destreggiarci tra le configurazioni per imparare a prepararci alle gare successive.

For Us, For All

Che Milestone abbia guardato anche verso coloro che si stanno avvicinando al genere è abbastanza palese. MXGP PRO è pieno di elementi che possono permettere a chiunque di prendere confidenza con i comandi e imparare piano piano a come destreggiarsi sui numerosi tracciati. Tanto per cominciare, grattando la superficie vi è la modalità Free Roaming, che troviamo subito alla schermata del gioco e che può aiutare i giocatori a destreggiarsi a tempo perso correndo su una pista in mezzo alla natura. Scorrendo nel menù, possiamo trovare la modalità Allenamento, un piccolo gioiello pieno zeppo di opzioni che ci consentono di affrontare delle parti specifiche di una gara per affinare al meglio le nostre capacità in sella, e che magari rappresentano le difficoltà più diffuse contro cui i neofiti sbattano inevitabilmente la testa. Interessante è anche la feature rewind, marchio di fabbrica dei titoli di Milestone che torna sfavillante anche in MXGP PRO, che ci consente di ripetere una azione, anch’essa utile per coloro che si sono da poco approcciati al titolo.

In conclusione, la nuova fatica di Milestone riesce nell’impresa di rinnovarsi senza andare eccessivamente a snaturarsi, tutt’altro: il nuovo engine grafico permette di affacciarsi verso nuovi orizzonti, abbracciando un realismo molto più marcato e al passo con le ultime produzioni. Tutto ciò viene fatto senza dimenticare l’approccio dei nuovi giocatori che riusciranno comunque a trovare un modo per apprendere velocemente il “mestiere”. C’è da dire che, comunque sia, l’animo arcade del titolo non è totalmente perso, ma continua a vivere in modo più sottile e a nostra discrezione. Sebbene MXGP PRO sia un prodotto valido, si può dire che sia ancora legato al passato della serie, ci aspettiamo dunque nelle prossime reiterazioni della serie una costante evoluzione, che allo stato attuale promette di esserci.

MXGP PRO

7.7

Con MXGP PRO, Milestone segue la scia del miglioramento come già fatto dalla sua controparte dedicata al Motomondiale. Su fango l'Unreal Engine 4 si comporta egregiamente, e la differenza nella gestione tecnica del peso della cavalcatura e della fisica è nettamente migliorata. Forte della risoluzione di molte delle grane passate, in alcuni ambiti il titolo continua a faticare, ma di sicuro è un'ottimo nuovo punto di partenza per i nuovi titoli dedicati al brand. Adatto agli appassionati, e ovviamente ai neofiti che dovranno però dedicare qualche ora in più al titolo per padroneggiarlo al meglio.

Roberto "Okami" Pisani
Il caro Okami è il (finto) gigante buono di Game Legends, divenuto da poco membro della nostra grande famiglia. Originario della bella Puglia, attualmente vive a Monaco di Baviera, ma non vuole che si sappia perchè la città tedesca gli ricorda troppo Bari (sono città identiche). La sua carriera videoludica ha visto alti e bassi, passando saltuariamente tra console Nintendo e Sony manco fosse Super Mario. Fan accanito della saga, il suo più grande desiderio è giocare prima o poi a Kingdom Hearts III (che come sapete è solo una leggenda metropolitana) e rimarrà puntualmente deluso. Si destreggia molto con titoli open world ed Action RPG, ma nessuna delle sfide impossibili che affronterà in game sarà mai più difficile della nemesi che lo attende alla porta: il matrimonio.

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