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Morto Dean Stockwell, l’attore di In Viaggio nel Tempo

È morto Dean Stockwell, l’attore molto in voga nel periodo che va tra gli anni ’60 e ’80. Tra le sue serie più ricordate troviamo In Viaggio Nel Tempo, prodotta nel 1989 per la NBC insieme all’attore Scott Bakula e arrivata  sugli schermi italiani negli anni ’90.

La star si è spenta per cause naturali, a darne l’annuncio è stata la famiglia che ha informato della sua scomparsa all’età di 85 anni. La sua vita attoriale ha inizio sin dalla giovane età, quando ha esordito all’età di sette anni al musical di Broadway Due Marinai e una Ragazza del 1945.

Nonostante il teatro l’abbia visto più volte sotto ai riflettori, lavorando persino con stelle del calibro di Frank Sinatra, Gene Kelly ed Errol Flynn, al cinema è stato un attore di notevole spicco. Stockwell ha vinto diversi premi premi, tra cui il Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes per il film Frenesia del Delitto, del 1959, con cui ha recitato insieme a Bradford Dillman e niente meno che Orson Welles.

Negli anni successivi ha visto la partecipazione in diversi altri film, ma in ruoli da attore non protagonita, ma il periodo più fortunato arriva negli anni ’80, grazie a film diretti da figure del calibro di David Lynch (Dune, Velluto Blu) o Wim Wenders (Paris, Texas).

dean stockwell

Tra gli altri registi che figurano nella filmografia di Dean Stockwell, vediamo anche Francis Ford Coppola e Robert Altman. Tuttavia non è solo grazie al cinema che in quel periodo si conferma la sua fama: anche nel piccolo schermo ha lasciato la sua impronta nell’immaginario collettivo.

Moltissime sono le comparsate in numerosi serial di grande successo tra il pubblico in quegli anni, tra Ai Confini della Realtà, A-Team, passando anche per Colombo e Miami Vice. Nella fantascienza ha lasciato il segno con Battlestar Galactica e il già citato In Viaggio Nel Tempo, co-protagonista per tutta la sua durata.

Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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