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[Maker Faire 2017] Dopo la VR, le bombe si disinnescano dal vivo con Clockwork Briefcase

Se non avete mai giocato a Keep Talking and Nobody Explode, vi manca un’esperienza da fare nella vita. Non scherzo: mai fino a questo titolo l’interazione tra due giocatori, con modalità di gioco così diverse, era tornata in auge in questa nuova era del videogioco. Ma soprattutto, divertentissimo era l’approccio cartaceo del secondo giocatore, che come il migliore degli Sherlock Holmes doveva ricercare tra le 23 pagine la giusta soluzione al piccolo enigma, con un suono ticchettante nelle orecchie che scandiva il tempo prima dell’esplosione della bomba.

Bene, alla Maker Faire di Roma abbiamo incontrato Aleksandar Dlabač, fondatore dell’azienda Perpetuum Games Studios, che ha portato un prototipo di Clockwork Briefcase… un simulatore di bomba portatile! Il gioco ricalca le orme di Keep Talking and Nobody Explode, ispirandosi ai suoi enigmi ma utilizzando anche la componente tattile, irriproducibile in VR o su computer.

Come potete vedere la valigetta replica una sorta di bomba stile 007, con dei dispositivi interconnessi tramite dei cavi. Con il tastierino superiore possiamo impostare la difficoltà, il tempo e i moduli da disinnescare: nella prova avevamo tre moduli, a scelta randomica. Il gioco si presta molto alla cooperazione e, come visto anche in Keep Talking and Nobody Explode, un piccolo errore di comunicazione può costare la vita (nel gioco).

La scelta di prendere un titolo simile – o almeno un’esperienza tale – e riproporla nella vita reale è stata una scelta vincente, e siamo sicuri che Aleksandar troverà modo di far diventare questo prototipo un vero gioco: d’altronde chi non ha giocato a L’Allegro Chirurgo? Stavolta però, al posto di avere sotto i ferri un paziente pronto a strillare… nel Clockwork Briefcase avremo quattro candelotti di dinamite (naturalmente finta) e una lotta contro il tempo.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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