Dopo ben quattro anni dall’uscita del primo capitolo di Lost in Random, gli sviluppatori svedesi Stormteller Games, ex Zonk, sfornano un sequel del tutto nuovo e originalissimo, in una veste più appagante e action: Lost in Random: The Eternal Die. Questo seguito inaspettato non ha più come protagonista la giovane Even, ma quella che era considerata la villain del primo capitolo, ossia la temutissima Regina di Alea, Aleksandra. In più, non è più ambientato nei vicoletti della città, tra i suoi sgangherati e simpatici abitanti: The Eternal Die è ambientato all’interno del Dado Oscuro, che nasconde mille sfide e insidie. Noi lo abbiamo provato per voi su Xbox Series X, e questa è la nostra recensione!
Una fine che è un nuovo inizio
Ripercorrendo quelli che erano gli avvenimenti di Lost in Random, eravamo rimasti con la Regina di Alea che si era rivelata una vittima a sua volta, vincolata ai Signori Oscuri e vittima delle loro finte promesse di aiutarla a salvare la cara sorella gravemente malata e “congelata” nel tempo per trovare una cura.
Sempre con uno stile vicino a Tim Burton, simpatico e coloratissimo, il gioco riprende la storia dalla fine del primo capitolo, e come detto stavolta la protagonista non è la piccola Even, ma la Regina di Alea. Aleksandra, ormai dismessi gli abiti da Regina e imprigionata all’interno del Dado Oscuro, è costretta a superare una serie di prove per arrivare ad affrontare il Cavalier Tormento, reo di averla intrappolata in questa strana dimensione oscura popolata da misteriosi abitanti.
Accompagnata dal suo fido dado Fortuna, Aleksandra dovrà superare ben quattro ambientazioni con caratteristiche ben distinte, come delle segrete di un castello e una palude, tutte estremamente labirintiche e ricche di insidie, in un gioco try and error continuo, al fine di potenziarsi armi e abilità in modo da raggiungere il boss finale di ogni livello e sconfiggerlo. Sono disponibili ben quattro tipi di armi diverse, tra cui la spada e l’arco, e possono essere selezionate e potenziate con le Braci per padroneggiarle al meglio. Il tutto è sempre associato ad un’evoluzione delle statistiche del personaggio stesso grazie all’utilizzo della Polvere di Puntini, in termini di stamina, HP, ma anche la possibilità di risorgere una volta sopraggiunta la morte.
Il Dado è il miglior amico… della Regina
Fortuna, il fido Dado di Aleksandra, ha un ruolo nella missione di vendetta e rivalsa della sua padrona: oltre ad accompagnarla nel tortuoso labirinto del Dado Oscuro, si ha la possibilità di lanciarlo, e a seconda del numero uscito si farà un danno più o meno intenso.
Questa dinamica è l’unica in comune con la storia di Even e del suo predecessore: anche nel capitolo precedente esisteva questa sinergia di combattimento con il dado, ma in Eternal Die è stata ampiamente arricchita grazie all’utilizzo anche di carte magiche che si possono trovare nei pressi dell’ingresso o della fine del dungeon, per avere incantesimi che attribuiscono alterazioni di stato ai nemici o che ci danno dei bonus momentanei.
All’interno dei vari scenari si possono anche incontrare strani personaggi che ci aiuteranno per i potenziamenti delle statistiche del personaggio o delle armi, o che ci conserveranno abiti per Aleksandra o Fortuna per la personalizzazione (solo estetica) dell’aspetto, oppure altri con cui potremmo interagire in un secondo momento a seconda di specifici oggetti ritrovabili nel labirinto.
Tutte queste misteriose figure incontrate durante il gioco le ritroveremo nell’HUB centrale, ossia il luogo dove Aleksandra e Fortuna vengono “risputati” ogni volta che soccombono ai nemici mandati dal Cavalier Tormento, e ci potremo interagire di volta in volta anche ritrovando in game degli oggetti che appartengono all’infanzia di Aleksandra e sua sorella, che riportano alla mente della ex Regina un tempo in cui era felice e spensierata con lei.
Un gioco di dadi
Lost in Random: The Eternal Die è un sequel degno del primo capitolo, seppur completamente stravolto e ridisegnato sotto forma di roguelite mischiato ai fondamenti di un gioco da tavolo, grazie all’utilizzo delle carte e del dado Fortuna.
All’interno dei quattro labirinti troveremo sfide, più di trenta nemici diversi e quattro boss finali, ma anche bellissime ricompense e valute utili per i potenziamenti di statistiche e delle armi, il tutto condito da un gameplay appagante e divertente, che non annoia seppur si scade nella ripetitività propria del genere roguelite.
I comandi sul gamepad Xbox son semplici e intuibili, il combat system fluido e gratificante, le ambientazioni e i personaggi un mix di cuteness e creepy: il team di Stormteller Games è una garanzia di qualità, design grafico unico e memorabile ma anche un accompagnamento musicale immersivo di tutto rispetto, soprattutto nelle fasi action.
Il gioco, seppur una rivoluzione rispetto al suo predecessore, è una piccola perla che divertirà i videogiocatori, ma che nonostante abbia una componente più action offre piccoli stralci di trama che vanno a ricomporre il puzzle narrativo precedentemente raccontato con la storia di Even e di sua sorella Odd.
Se siete curiosi di scoprire i retroscena della città di Alea e dei suoi abitanti, tra luce e oscurità, e se volete scoprire la storia di Aleksandra e del suo viaggio di vendetta e redenzione all’interno del Dado Oscuro in compagnia del fido Fortuna, non vi resta che immergervi nuovamente in questo splendido mondo fatto di carte, mostri e oscurità e… tirare un dado!