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Lost Epic – Anteprima, quando il 2D regala tante soddisfazioni

Ormai da molti anni il mondo dei videogiochi si è spostato verso titoli sempre più grandi e tridimensionali, grazie anche allo sviluppo tecnologico che è stato fatto nel corso del tempo e che ha permesso di creare modelli, mappe e oggetti sempre più complessi e sempre più numerosi nella stessa schermata di gioco. Nonostante questo, ogni tanto qualche ottimo titolo più modesto e scarno di contenuti è spuntato fuori per provare a farsi notare, in alcuni casi anche riuscendoci alla grande. Oggi vi vogliamo portare a scoprire attraverso la nostra anteprima uno di questi giochi, Lost Epic, titolo sviluppato da oneoreight particolarmente semplice e non eccessivamente appariscente, ma che riesce lo stesso a mettersi in mostra. Prima d’iniziare a parlare del titolo, vi ricordiamo che questo gioco è ancora in accesso anticipato, quindi ovviamente tutte le nostre impressioni e pensieri al riguardo si basano sul prodotto per com’è attualmente e su ipotesi sul gioco finale.

Un semplice RPG a scorrimento

Lost Epic è un GDR hack and slash a scorrimento orizzontale, e quindi in 2D, con elementi souls-like e grafica stile anime giapponese. La trama del gioco è delle più banali e retrò che gli sviluppatori potessero scegliere: per molto tempo, in passato, nel mondo si sono susseguite delle guerre spietate, finché un giorno i nuovi dei hanno spodestato quelli vecchi, prendendo il controllo e imponendo il loro dominio su tutte le terre conosciute. Questi presero sotto di loro dei prescelti, donando a essi la propria protezione, e lasciando invece molti altri a morire in lande desolate. Ma alcuni di questi ultimi decisero di opporsi a questa sorte, desiderosi di sfidare le nuove divinità e ristabilire l’ordine grazie a delle abilità divine innate e acquisendo così il nome di cavalieri.

Lost Epic

La storia è sostanzialmente tutta qui, molto lineare e semplice; ovviamente il compito di voi protagonisti sarà impersonare uno di questi cavalieri e andare avanti sconfiggendo orde di nemici che vi si pareranno davanti. La vostra avventura inizierà in una zona in bianco e nero che vi servirà da tutorial per imparare i vari comandi e interazioni all’interno del gioco: movimento, salto, capriola, attacco e così via, fino a quando non arriverete a una casa incastonata nel tronco di un albero – molto simile a quella delle guardiane del fuoco in Dark Souls 2, il gioco di From Software – in cui una maga vi permetterà di presentarvi, ovvero di creare il vostro personaggio. Essendo ancora in accesso anticipato sono disponibili solo 8 scelte, ma molte altre sono visibili, in attesa solo di venir sbloccate.

La prima area è perfetta

Una volta fatto ciò vi ritroverete catapultati a Fertile Paradise, la prima vera e propria zona di Lost Epic. Tra queste pianure e piccole colline dovrete affrontare un sacco di mostri che piano piano diventeranno sempre più numerosi e che vi obbligheranno a scoprire e sfruttare a pieno tutte le vostre abilità in combattimento. Infatti noterete ben presto, nonostante il gioco presenti solo due dimensioni, quanto sia libero di muoversi il vostro personaggio e di come potrete combinare le varie mosse. Combo a terra, attacchi aerei, doppio salto e abilità divine vi permetteranno di affrontare qualunque tipo di situazione, e daranno la possibilità agli sviluppatori di creare tanti ostacoli diversi per rendere il gioco più vario.

Lost Epic

Andando avanti a uccidere sempre più creature, esplorare e raccogliere erbe e tesori, vi ritroverete davanti alla fine di questa prima area e alla battaglia con il primo vero boss di Lost Epic, Loz, un enorme lupo grigio che non si farà molte remore ad attaccarvi con sequenze di salti, morsi e graffi nonostante siate solo agli inizi del gioco. Non è un boss particolarmente complicato da sconfiggere, ma vi servirà per capire ed adeguarvi al ritmo di tutto il gioco: frenetico e interessante, pieno sì di aperture nemiche in cui sarà possibile punire le mosse della CPU, ma in cui al contempo dovrete intuire in quale occasione sia più corretto attaccare, perché verrete puniti al primo sbaglio di tempistiche che adotterete, una caratteristica che sarà presente in tutto il gioco, proprio come ogni buon souls-like che si rispetti.

Grafica 2D incredibilmente coinvolgente

Come avrete intuito dai precedenti paragrafi, abbiamo avuto un’ottima impressione di questo Lost Epic, soprattutto per quanto riguarda la parte iniziale: il tutorial è chiaro senza essere troppo prolisso, dando al giocatore la possibilità di scoprire da solo cosa il suo personaggio può fare, la difficoltà è crescente fin dalla prima area, con anche una modesta diversificazione dei nemici e il primo boss è stato fatto particolarmentebene. Parliamo quindi ora del comparto più tecnico del titolo. A livello estetico, nonostante la grafica 2d, il mondo di gioco risulta incredibilmente gradevole alla vista, sia per i colori molto vivaci degli ambienti, sia per gli sfondi e in generale le mappe che sono davvero ottime, e riescono a far immergere il giocatore nel titolo, grazie anche ad un buon comparto sonoro.

Lost Epic

Anche la colonna sonora è infatti ben orchestrata. Niente di magistrale, sia chiaro, ma risulta a dir poco gradevole e si adatta perfettamente al mondo circostante che starete esplorando; le tracce musicali dedicate ai boss hanno invece una marcia in più, e riescono a mettere molta carica al giocatore e a rendere ancora più epico il combattimento contro la creatura di turno. Grande merito anche per gli SFX, in particolare per i suoni prodotti dalle armi e dagli attacchi, che contribuiscono a offrire un grande senso di soddisfazione per ogni colpo sferrato, elemento che rende assai più godibili gli scontri. Piccolo lato negativo invece per quanto riguarda alcuni VFX e animazioni minori, come per esempio quella della salita di scale, ma volendo sono particolari che possono essere migliorati nella versione definitiva del gioco.

In generale possiamo quindi affermare che Lost Epic ci ha sorpreso molto: nonostante il gioco sia ancora in accesso anticipato, risulta molto ambizioso e pieno di contenuti di qualità. Se escludiamo qualche piccola pecca grafica, o un po’ di ripetitività nel pattern dei nemici e di alcune zone, quello che ne esce fuori è un ottimo gioco, con una buona difficoltà e molto soddisfacente, in grado di far divertire tutti gli amanti degli hack and slash e dei GDR in generale. E se foste dei grandi amanti degli action rpg, e steste cercando qualcosa di un po’ più elaborato e ampio rispetto a Lost Epic, vi consigliamo la nostra recensione di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, l’ultimo gioco dei cacciatori di mostri uscito per Nintendo Switch.

Leonardo Mesce
Nasce nel 1997 e fin da piccolo ha una grande passione per l'informatica trasmessagli da suo padre. Ottiene la sua prima console a 4 anni e si innamorerà molto velocemente di quel mondo, ampliando poi i suoi interessi anche verso fumetti, film e serie tv. Grande appassionato del mondo Pokémon e The Legend of Zelda.

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