Loop Hero è un gioco di ruolo bidimensionale con grafica in pixel-art, ispirato al genere dei souls-like, del quale ne rappresenta l’essenza (ma non il gameplay). Privato di eccessivi orpelli grafici (forse anche troppo, ma lo vedremo più avanti), il titolo sviluppato da Four Quarters per Devolver Digital basa buona parte del suo gameplay sulla gestione attenta di carte magiche e abilità specifiche per ognuna delle classi proposte e si presenta come oscuro, complesso, cattivo. Ed è proprio per questo che farà innamorare i giocatori che a questo particolare genere videoludico amano dedicare tempo, risorse (mentali senza dubbio) e imprecazioni.
Seguendo la severa meccanica trial and error (muori e ripeti, in “loop”, appunto), in Loop Hero si narra di un mondo colpito da un tremendo incantesimo, scatenato da un perfido antagonista conosciuto come Lich, che ha privato i suoi abitanti della memoria di ogni evento del passato. Tutti coloro che lo abitano vivono nel caos e nel terrore e, nella più classica delle tradizioni, il compito di riportare tutto alla normalità, ripristinando la memoria obliata, toccherà al giocatore. L’eroe è infatti – per qualche misterioso motivo – riuscito a non subire il potente incantesimo del Lich, ed è l’unico essere umano in vita in grado di ricordare. Quando il giocatore viene a conoscenza di tale contesto (come probabilmente avrete appena fatto voi, leggendo), si accorge di essere già stato stregato da Loop Hero; il titolo si presenta agli occhi con un comparto grafico in pixel-art estremamente semplice, ma ammalia immediatamente il giocatore inserendolo in un contesto da brividi. Il Loop è iniziato.
Entrare nel Loop
Il gameplay di Loop Hero si basa essenzialmente su due fattori: l’attenta gestione delle carte magiche che si ottengono durante l’avventura (nonché l’accurata costruzione del mazzo che precede la discesa in campo) e la costruzione dei livelli, che nei primi istanti si presentano vuoti e che il giocatore stesso è chiamato a riempire, tramite l’utilizzo delle carte. L’eroe si incammina in modo automatico all’interno degli oscuri corridoi del mondo di gioco ed il tempo può essere accelerato, rallentato o fermato del tutto. Ma, prima o poi, il giro sarà compiuto, si ripasserà dal via, e un nuovo “loop” avrà inizio. La meccanica che crea assuefazione è la seguente: il giocatore è libero di completare ogni loop senza utilizzare alcuna carta (non vi è nessun obbligo), quindi senza far generare all’interno del mondo alcun tipo di nemico, ma ad ogni nuovo giro le poche ed uniche creature nemiche in grado di generarsi da sole, in automatico, non legate ad alcuna carta del giocatore, aumenteranno di livello. Se al primo loop abbattere uno slime sarà un’operazione semplice, al quinto loop ci si accorgerà che il non aver combattuto abbastanza fino a quel punto, senza quindi accumulare equipaggiamento e oggetti di buona fattura, non è stata poi una grande idea. In Loop Hero il giocatore deve complicarsi la vita per avere successo. Una meccanica geniale, non tra le più semplici da apprendere nei primi istanti di gioco, ma che vi catturerà una volta compresa.
Ogni nemico abbattuto offrirà una carta, un’arma, un oggetto di equipaggiamento o delle preziose risorse che, al di fuori dell’avventura vera e propria, permetteranno di ampliare gli accampamenti, dove vengono a rifugiarsi i poveri abitanti di questo sfortunato mondo. All’aumentare del numero dei nemici di ogni singolo combattimento verrà innalzata la qualità degli oggetti ritrovati. Le carte di gioco sono numerose e tutte ben presentate, ed ognuna offre particolari effetti. Ad esempio la carta Cimitero, una volta posizionata in un determinato punto del livello, farà comparire uno scheletro ogni tre giorni (ad ogni loop completato un giorno trascorre). La carta Lanterna Stradale può essere usata per illuminare un punto del percorso particolarmente avvolto dalle tenebre. La carta Periferia garantisce un punto ulteriore di esperienza per ogni mostro abbattuto. Vi sono anche carte speciali, in grado di garantire più di un solo bonus (o malus) contemporaneamente, come la Cripta Ancestrale, che assicura tre punti vita per ogni nemico ucciso (rimuovendo però la cura automatica garantita dall’armatura) e offre la possibilità di una resurrezione. In Loop Hero anche la morte non è banale: quando si perde la vita e si rientra nel livello si deve puntare velocemente al termine dello stesso, nel tentativo di completare il loop che era attualmente in essere prima della comparsa di un Guardiano, pena la perdita del 30% dei materiali raccolti fino a quel punto. Se il perfido boss compare si sarà costretti ad affrontarlo e sconfiggerlo, per mantenere il completo bottino e ritornare all’accampamento.
Dal Guerriero al Negromante
Le classi presenti nel gioco non possono essere utilizzate tutte dall’inizio, ma la profondità del sistema di gioco è da subito evidente: il Guerriero è particolarmente abile nel fare danni, nel subire senza troppi problemi colpi di una certa entità e nel recuperare velocemente la propria vita. Il Ladro, dal canto suo, compie attacchi più rapidi e richiede un completo giro affinché gli oggetti raccolti siano effettivamente inseriti all’interno dell’inventario. Dopo qualche partita si sbloccherà il Negromante, una classe ispirata chiaramente a Diablo 2, in grado di evocare armate di scheletri e zombie, chiamate a prendere parte agli scontri. E a proposito di combattimenti, è bene chiarire che ogni tipo di scontro avviene in maniera automatica, tramite una scenetta rappresentata in primo piano, in un piccolo riquadro, in perfetto stile old-school. Guardiano dopo Guardiano, i giocatori sono chiamati infine a scontrarsi con il perfido Lich, colui che ha dato via al caos cancellando la memoria degli eventi passati dalle menti degli sfortunati abitanti. Ma solo i giocatori più abili riusciranno nell’impresa, perché Loop Hero non è un gioco per tutti, siete avvisati. Abbiamo trovato sorprendente anche la colonna sonora, particolarmente viva e dai ritmi incalzanti (magari un po’ troppo, vista l’ambientazione nella quale il mondo di gioco di Loop Hero è calato), mentre ci è dispiaciuto che la qualità dei dialoghi offerti (inaspettatamente più profondi di quanto si potrebbe pensare) non sia coincisa con una narrazione in grado di tenere alto l’interesse per tutta la durata dell’avventura. Un piccolo neo, unito a quello di un comparto grafico che si presenta forse eccessivamente stilizzato, che non intacca in nessun modo la genialità e la profondità del gameplay offerti nel titolo sviluppato da Four Quarters.