Kojima spiega perché ci sono pochi attori giapponesi nei suoi giochi

Il regista di Death Stranding Hideo Kojima ha spiegato il motivo per cui utilizza pochi attori giapponesi nei suoi giochi.

Paolo Saccuzzo
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Paolo Saccuzzo
Staff Writer
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme,...
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Death Stranding 2: On the Beach ha fatto il suo debutto su PlayStation 5 questa settimana e, come il suo predecessore, il cast è composto prevalentemente da attori occidentali, tra cui Norman Reedus, Léa Seydoux, Elle Fanning e il nostrano Luca Marinelli. Il cast principale include però un’attrice giapponese: Shioli Kutsuna, che interpreta il personaggio di Rainy.

IGN Japan ha chiesto a Kojima perché ha scelto di ingaggiare Kutsuna per il ruolo e perché impiega così pochi attori giapponesi nei suoi giochi, nonostante la sede della Kojima Productions sia a Tokyo. Ecco qual è stata la risposta del regista:

Registriamo con altri attori in uno studio di Los Angeles, quindi è un po’ un problema se non hanno una conoscenza dell’inglese a livello madrelingua. Ho cercato qualcuno che parlasse giapponese e anche un inglese a livello madrelingua, ma è stato difficile. Kutsuna è cresciuta in Australia, parla inglese e quando l’ho incontrata, l’ho trovata una persona simpatica, quindi abbiamo deciso di lavorare insieme.

Death Stranding 2

Kojima ha continuato dicendo che gli piacerebbe ingaggiare più giovani attori giapponesi per le sue opere, ma ha affermato che ciò porterebbe diverse difficoltà tecniche rispetto ad attori più anziani o occidentali a causa della peculiarità della loro pelle:

È difficile far sembrare gli asiatici come le loro controparti nella vita reale. Le donne e i giovani in particolare hanno una pelle così bella e liscia, caratteristica tipica degli asiatici, e non solo giapponesi. Quindi il rischio è che i loro personaggi risultino troppo “finti” a causa della computer grafica.

D’altra parte, è più facile far risaltare i dettagli nelle persone anziane o con molte lentiggini. In passato ho provato a usare persone giapponesi, ma è difficile farle assomigliare alle loro controparti reali. Tuttavia, questa volta ho usato una nuova tecnologia e sono abbastanza soddisfatto del risultato. Beh, vorrei fare ancora meglio la prossima volta.

Kojima ha affermato di voler continuare a lavorare con attori giapponesi e ha persino suggerito di ambientare un gioco interamente in Giappone in futuro.

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Staff Writer
Laureato in Lettere Moderne e in Comunicazione della e Cultura dello Spettacolo, da sempre appassionato di tutto ciò che concerne l'intrattenimento in tutte le sue forme, dal cinema alle serie TV, dai fumetti alla musica, fino ad arrivare ai videogiochi. Amante del mondo Sony, è però cresciuto con i classici Nintendo, nello specifico Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time.