Kiri-ai The Duel Recensione, l’onore a portata di tasca

Minimalista, elegante e micidiale: Kiri-ai -The Duel rappresenta il duello tra samurai che si gioca in pochi minuti e in pochissimi centimetri quadrati: ecco la recensione!

Alessio Cialli
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Alessio Cialli
Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle...
- Senior Editor
Recensioni
Lettura da 5 minuti
8 Ottimo
Kiri-ai -The Duel

Kiri-ai: The Duel, ideato da Kamibayashi e pubblicato da Mugen Gaming (distribuito in Italia da Mana Project), è un gioco da tavolo per due soli giocatori che si consuma in meno di 10 minuti. Immaginate due samurai, una linea di battaglia, e un mazzo di carte minimaliste. Il tutto racchiuso in una raffinata custodia di stoffa ispirata ai tradizionali portafogli giapponesi, che già da sola trasmette un senso di rispetto per la cultura e l’estetica orientale. Questo è un titolo che punta tutto sulla tensione e la lettura dell’avversario. Nessun dado, nessuna fortuna: solo mente, strategia e sangue freddo.

Meccaniche semplici, tensione alle stelle

Il cuore del gioco è la selezione simultanea e programmata di due carte: una per agire subito, l’altra per seguire. Gli attacchi si basano su due stili – Heaven (alto) e Earth (basso) – e sulla distanza tra i samurai. I movimenti permettono di avvicinarsi, arretrare o cambiare stile, ma mai superare l’avversario: sarebbe disonorevole. Ogni turno diventa una danza psicologica. Riuscirai a colpire l’avversario proprio nel momento in cui si espone? O il tuo colpo cadrà nel vuoto, lasciandoti vulnerabile? Con solo due colpi per decidere l’esito dello scontro, ogni scelta è decisiva. Eppure, la brevità del gioco rende ogni sconfitta accettabile e ogni rivincita immediata.

Il gameplay si basa su un sistema di programmazione delle azioni: ogni turno, entrambi i giocatori selezionano segretamente due carte e le giocano in sequenza. Le carte movimento permettono di avanzare, arretrare o cambiare postura tra le due disponibili (Heaven e Earth), mentre le carte attacco richiedono la giusta distanza e la giusta postura per colpire l’avversario. A rendere ogni scontro ancora più teso, c’è la regola che impedisce ai samurai di superarsi: una volta bloccati uno di fronte all’altro, le scelte diventano sempre più rischiose, e ogni previsione o errore può segnare il duello. Due ferite bastano per decretare la sconfitta: Kiri-ai è spietato, ma mai frustrante, grazie alla durata contenuta (circa 5-10 minuti) e alla facilità con cui si può rigiocare immediatamente.

Pregi e difetti si intrecciano come fendenti

Il comparto artistico è fortemente stilizzato: geometrie nette, silhouette bianche su sfondo scuro e simboli giapponesi che danno sapore ma non ostacolano la comprensione. I samurai non hanno volto, eppure raccontano. La plancia è solo una linea con cinque punti. Eppure, lì si gioca un’intera vita di disciplina e istinto. Tuttavia, questa scelta artistica potrebbe non essere adatta a  tutti i palati. Alcuni giocatori potrebbero trovare difficile distinguere rapidamente le stances o interpretare l’orientamento corretto delle carte di movimento. Non è un problema insormontabile, ma può influenzare le prime partite.

Dal punto di vista tattico, Kiri-ai: The Duel brilla per immediatezza e profondità nascosta. Ma non è tutto oro. In certi casi, il campo ristretto e le regole sui movimenti (non si può oltrepassare l’altro samurai) possono portare a situazioni di stallo o loop ricorsivi da cui è difficile uscire, specialmente tra giocatori esperti. Inoltre, la gestione delle priorità nei movimenti simultanei può risultare poco chiara in alcuni frangenti, lasciando spazio a interpretazioni o house rules. Un peccato per un gioco che, per il resto, si presenta come un’opera d’arte compatta.

Una sfida all’ultimo colpo in sole 16 carte

Kiri-ai: The Duel è consigliatissimo agli amanti dei giochi a due con alta interazione diretta, a chi cerca un filler elegante ma non banale, e a chi apprezza un’estetica minimalista ma evocativa. Potrebbe invece risultare troppo astratto per chi preferisce esperienze più strutturate o narrativamente ricche.

Pur essendo un gioco brillante, Kiri-ai non è esente da alcuni difetti, come i citati loop ricorsivi, dove le scelte diventano prevedibili e il risultato inevitabile. Inoltre, le carte a doppio effetto (come quelle di movimento) possono risultare poco intuitive, specialmente per i giocatori meno esperti, così come i momenti di incertezza creati dalle assenze di priorità.

Kiri-ai -The Duel
Ottimo 8
Voto 8
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Senior Editor
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!