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King’s Bounty 2 – Recensione, ritorna una storia fantasy classica

Benvenuti nella recensione di King’s Bounty 2, titolo indie sviluppato e pubblicato da 1C Entertainment che vede il ritorno del gioco di ruolo più classico che ci sia, dal punto di vista della trama, ma inserisce una meccanica interessante e che potrebbe risultare alienante per i più avvezzi ai titoli action. Di cosa stiamo parlando? Dello strategico in tempo reale. No, non stiamo parlando della Pausa Tattica dei Dragon Age, ma la componente ludica che sta alla base del titolo è letteralmente uno strategico in tempo reale. Non perdiamoci però in inutili chiacchiere e lanciamoci nel cuore di questa recensione per analizzare insieme tutte le caratteristiche di King’s Bounty II.

C’era una volta il fantasy puro

Se guardiamo indietro nel tempo, nel mondo dei giochi di ruolo abbiamo visto il sopraggiungere d’innumerevoli cambiamenti, a partire dalla componente narrativa, negli anni distaccatasi dal classico mondo fantasy di turno. Questo non è però il caso della creatura targata 1C Entertainment, produzione dove il team ha voluto “portare indietro le lancette” realizzando un titolo capace di abbracciare contemporaneamente classicismo e innovazione. Ciò lo si capisce già dalle prime battute del gioco, dove abbiamo la possibilità d’interpretare tre tipi di personaggi diversi, che non rappresentano solo le classi, ma hanno un proprio background fatto e finito, con un certo comportamento che potremo poi modellare a nostro piacimento tramite alcune “scelte morali” che ci indirizzeranno verso una specifica indole. E quando la personalità del nostro alter-ego digitale sarà sempre più completa, ci sarà impedito di prendere scelte che andranno contro la sua morale.

I personaggi giocabili sono tre: Aivar, un ex-membro della Guardia Reale che perde il suo ruolo e viene gettato in cella per il resto dei suoi giorni, finché qualcosa non cambia le sue sorti; Katherine, una maga che vaga per il mondo alla ricerca d’informazioni e conoscenza, ma quando i suoi fondi vengono tagliati, torna a casa per scoprire una terribile verità; Elisa, una giovane ragazza che vive una situazione di disagio, in quanto il suo villaggio è stato distrutto da anni di guerre civili, un susseguirsi di orrori e disavventure che però non hanno indebolito la sua volontà e il suo desiderio di surclassare i propri nemici, così da poter richiedere dei servigi militari a difesa della sua gente. A prima vista, quelli descritti potrebbero sembrare degli incipit piuttosto classici del genere, ma ogni personaggio ha una sua mentalità piuttosto caratteristica e che potremo influenzare nel corso della partita.

Kings Bounty 2, recensione di un particolare GDR strategico

Come già detto all’inizio di questa recensione, King’s Bounty 2 presenta una formula ludica particolarmente singolare. Nonostante la voglia degli sviluppatori di realizzare un titolo classico, questi hanno anche voluto portare alla luce un’innovazione per quanto concerne il gameplay. Infatti, se pensavate che la produzione s’identificasse in una struttura da action, purtroppo rimarrete “delusi”, in quanto King’s Bounty 2 ha preso il suo modo di approcciarsi al combattimento direttamente dagli strategici in tempo reale. Infatti, nonostante il protagonista si porti dietro armi e armatura, ciò che farà davvero la differenza in fase di combattimento sarà la nostra capacità nel gestire le truppe al nostro comando. Soldati, banditi ed esseri elementali formeranno il nostro esercito, che dovremo avere cura di schierare per bene sul campo di battaglia. Ogni singolo NPC è acquistabile dai negozianti, così da avere totale libertà su come formare le proprie fila. Ovviamente non saranno disponibili tutti da subito, ma proseguendo nell’avventura avrete accesso ad altri tipi di “soldati” da poter acquistare. Inoltre, sarà importante considerare il livello del giocatore visto che, un po’ come accade in Pokémon, non si possono avere dei membri che sono più forti di voi.

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Ma cosa succede una volta scesi sul campo di battaglia? Quest’ultimo verrà diviso in tanti esagoni, le truppe saranno divise per tipo di soldato e avranno un posto su ogni esagono. La prima parte del combattimento è dedicata solo allo schieramento ed è senza limiti di tempo, dunque non abbiate paura di prendervi il vostro tempo per capire come posizionare gli uomini ai vostri ordini, soprattutto poiché spesso proprio questo farà la differenza tra vittoria e sconfitta. Una volta iniziato il vero e proprio scontro, ogni truppa avrà la sua iniziativa, con i soldati di livello più elevato che avranno la precedenza, un po’ come accade nei giochi di ruolo cartacei come Dungeons & Dragons. Ovviamente tutto sarà gestito a turni, dunque una volta sarà il turno dell’avversario e una volta il vostro.

Il protagonista della storia, però, non starà solo lì a dare direttive ai suoi soldati, ma avrà anch’esso un ruolo fondamentale che potrebbe ribaltare le sorti degli scontri. Infatti saranno disponibili dei libri di incantesimi (che si consumeranno con l’uso) che offriranno utili bonus agli alleati, malus ai nemici o, ancora, potenti attacchi diretti, ma per usarli bisognerà sempre avere l’incantesimo e la quantità di mana necessario. Inoltre, l’intervento del protagonista è relegato a una volta per turno del giocatore. Il combattimento finirà solo ed esclusivamente quando tutte le truppe nemiche o alleate saranno state eliminate. In caso di vittoria, gli alleati sconfitti saranno persi per sempre, ma se avrete anche una sola unità di una certa tipologia ancora in vita, potrete curarla e riottenere tutti i soldati eliminati… il tutto ovviamente pagando il giusto prezzo. Quando il protagonista avanzerà di livello, sarà poi possibile ottenere dei Punti Talento con cui migliorare le prestazioni dei soldati o per poter utilizzare incantesimi diversi durante lo scontro.

Per quanto riguarda il resto del gameplay di King’s Bounty, bisogna dire che è molto facile trovare ciò che serve per acquistare truppe o migliorare l’equipaggiamento, visto che vi basterà esplorare un po’ gli anfratti vuoti delle mappe per scovare incantesimi, oro e mana da spendere durante i combattimenti. L’unica cosa che può far davvero storcere il naso è il picco di difficoltà che caratterizza l’esperienza, con scontri spesso particolarmente ostici anche quando il livello dei nemici sarà “leggermente inferiore” al nostro. Peggio ancora, i combattimenti sono inevitabili, con una richiesta di farming costante necessario per potenziarsi che potrebbe portare velocemente un certo senso di frustrazione, proprio perché sarà particolarmente difficile trovare dei punti di farming o combattimenti sufficientemente semplici da non provocare pesanti perdite tra le nostre fila che, conseguentemente, renderanno quasi inutile la vittoria.

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Questa problematica si riflette anche sul ritmo dell’avventura, che viene inesorabilmente spezzato dal continuo andare avanti e indietro per acquistare nuovi soldati, un dettaglio che fa perdere mordente a una narrativa davvero interessante e quasi mai scontata, nonostante le basi piuttosto classiche. King’s Bounty 2 possiede inoltre, come tutti i giochi di ruolo, un sacco di quest secondarie oltre alle principali che vi permetteranno di livellare e fare esperienza come player, così da capire meglio il sistema ludico, potenzialmente capace di stordire chiunque non abbia mai giocato uno strategico in tempo reale.

Un mondo meraviglioso da difendere

Il mondo di King’s Bounty 2 è davvero ben realizzato; certo, soffre la mancanza di una produzione da Tripla A, ma riesce a fare la sua bellissima figura per estetica e art design. Il mondo è ben costruito e ci sono un sacco di easter egg ad altre storie fantasy classiche. Ma non solo, a rendere l’atmosfera del gioco davvero suggestiva è la colonna sonora che accompagna il giocatore, soprattutto quando si cammina per la vasta mappa di gioco. Le animazioni appaiono ben realizzate, anche se possono essere piuttosto “irrealistiche”, soprattutto quando si cambia direzione di camminata. Uno dei problemi che possono spezzare tutta l’armonia realizzata grazie all’estetica è invece l’intelligenza artificiale dei vari NPC presenti, i quali possono clippare nei carri o camminare infinitamente contro un muro. Durante la nostra prova non abbiamo trovato nessun tipo di bug, ma alcuni piccolo glitch sì; non sono così importanti da rovinare l’esperienza del giocatore, ma possono rovinare l’immersività e speriamo che vengano eliminati con una patch.

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Nonostante non stiamo parlando del nuovo “The Witcher 3”, l’esperienza proposta da 1C Entertainment con King’s Bounty 2 è davvero completa. Un gioco di ruolo difficile per la sua struttura ludica ma che riesce a rilassare durante le sue fasi d’esplorazione. Dunque, se siete degli appassionati di GDR, avete appena trovato una nuova sfida in cui lanciarvi, soprattutto grazie all’integrazione di elementi che non sono classici del roleplaying game. Inoltre, se siete appassionati di RTS e volete allontanarvi da Civilization o dal nuovo Humankind, potreste dare una chance proprio a quest’avventura maggiormente improntata allo story driven rispetto ai titoli citati. Peccato solo per un livello di difficoltà mal tarato che potrebbe potenzialmente portare più di un videogiocatore all’esasperazione. Ora che siamo alla fine di questa recensione di King’s Bounty II rimane solo una domanda da fare: vale la pena acquistarlo? Per noi la risposta è assolutamente sì.

King's Bounty II

8

King's Bounty II è un titolo decisamente interessante. Da una parte abbiamo una storia fantasy piuttosto classica, con tre protagonisti caratterizzati da tre trame diverse, mentre dall'altra abbiamo un gameplay che poggia le proprie basi su quanto visto nel mondo degli strategici, che sono letteralmente l'opposto rispetto a cosa ci ha abituati il medium videoludico negli ultimi anni. Questo potrebbe rivelarsi un pericoloso muro per alcuni, soprattutto a causa del picco di difficoltà che caratterizza l'opera, ma la storia, l'atmosfera e la colonna sonora sono degli elementi imprescindibili che rendono l'esperienza proposta da 1C Entertainment davvero unica.

Angela Pignatiello
Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.

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