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Jedi Fallen Order – Anteprima, Respawn ha il pieno controllo della forza

Il brand di Star Wars, in generale, è sempre stato molto difficile da trattare, a causa soprattutto di una fanbase accanita, ambiziosa e che pretende che l’iconico marchio sia trattato con un rispetto quasi religioso. Nonostante una buona dose di esagerazione da parte di questi utenti, c’è da dire che in generale le Guerre Stellari, almeno all’interno del panorama videoludico, non hanno mai brillato per troppa originalità – specialmente negli ultimi -anni, e grazie ai vari Battlefront EA non ha fatto altro che alimentare voci e polemiche nei suoi confronti, almeno fino a circa un mese fa. Infatti, siamo stati tutti enormemente colpiti dalla scelta della casa di sviluppo di puntare su Jedi Fallen Order, un titolo legato allo storytelling e naturalmente singleplayer che metterà il giocatore nei panni di uno jedi. Questa tipologia di prodotto è sempre stata richiesta ciclicamente dai giocatori che, finalmente, a novembre saranno accontentati. Grazie al videogameplay pubblicato nel corso dell’E3 2019 abbiamo potuto vedere l’opera multimediale in azione, e nonostante un profondo fan service e meccaniche non certamente innovative l’idea che ci siamo fatti è quella di un prodotto solido e coinvolgente.  

Star Wars Jedi: Fallen Order

La Forza scorre potente 

Per quanto concerne la storia non abbiamo molte informazioni, se non quelle note a tutti: Jedi Fallen Order è ambientato tra episodio 3 ed episodio 4, proprio dopo la proclamazione dell’ordine 66 e la conseguente caduta degli jedi. Il protagonista, chiamato Cal, è un giovane padawan rimasto nascosto per molto tempo, che tuttavia viene scoperto e si trova costretto alla fuga. Dall’ultimo trailer gameplay rilasciato abbiamo capito che collabora con la resistenza, impegnata a far cadere il tirannico Impero. Sebbene le premesse siano tra le più classiche all’interno del panorama videoludico, sappiamo che le azioni che vivremo nel gioco saranno a tutti gli effetti canoniche ai fini della trama generale.  

Questo ovviamente, se da una parte ha fatto piacere ad alcuni fan, altri hanno storto il naso, ma solo il tempo potrà dire chi avrà effettivamente ragione. Tuttavia ci aspettiamo una storia profonda con alcuni colpi di scena significativi: sebbene lo scopo del titolo sia quello di far sentire tutti gli utenti dei potentissimi jedi, annunciare un singleplayer basato sulla narrativa con una trama che potrebbe rivelarsi piatta, non è particolarmente una mossa azzeccata. Da questo punto di vista non possiamo esporci più di tanto, visto che il gioco punta a unire una storia interessante ad un gameplay che, sebbene prende le sue fondamenta da titoli già consolidati, si preannuncia vario e stratificato.  

Padawan o jedi?  

Jedi Fallen Order ha dentro di  l’anima di due grandi titoli: il primo è senza dubbio Uncharted, per quello basta vedere le sezioni platform e la scelta del posizionamento della telecamera, il secondo è Dark Souls, come si può tranquillamente notare dalle sezioni di combattimento con la spada laser. Il pericolo di riprodurre, sebbene con una qualità tecnica superiore, prodotti precedenti come Il Potere della Forza è ancora oggi una delle paure principali, non perché sia stato un pessimo gioco, intendiamoci, ma perché grazie alle tecnologie attuali si potrebbe dare una profondità più marcata a tutti gli aspetti della produzione, cosa che almeno in apparenza EA sta cercando di fare. I puzzle mostrati nelle fasi dedicate sono sembrati abbastanza semplici e specifici nell’utilizzo della Forza, nulla di troppo complesso o originale. Il videogame però mostra i muscoli sul fronte del sistema di combattimento che, oltre a una buona dose di spettacolarità, sembra offrire una vasta componente strategica. Sebbene gli scontri contro gli stormtrooper siano stati privi di una sostanziale difficoltà, la lotta contro quella sorta di “cacciatore jedi” è sembrata molto più impegnativa e dinamica. EA stessa poi ha confermato che il titolo era giocato da un utente piuttosto pratico, quindi non è da escludere che alla fine ci sia anche un ottimo livello di sfida. Quanto visto dal trailer erano solo le basi di un combat system molto più ampio, speriamo di poterlo sfruttare al massimo una volta che avremo il gioco completo tra le mani.  

Tuttavia ci sono ancora dubbi sulla natura dell’opera: sebbene faccia forza su un immaginario ricco e di successo, aver unito diversi generi è una scelta sicura e poco coraggiosa. Sebbene le meccaniche e i contenuti proposti dal trailer siano ben solidi, non abbiamo visto una particolare voglia di innovare qualcosa, decisione che in un certo senso orienta il gioco verso a un fanservice nudo e crudo. Non che questa decisione sia particolarmente sbagliata, soprattutto se poi il prodotto finale si dimostrerà all’altezza delle aspettative, ma con un mercato sempre più in evoluzione sarebbe lecito aspettarsi un passo in avanti da tutte le produzioni in generale, piuttosto che gli stessi capisaldi riproposti in diverse salse.  

Mentre aspettiamo di scoprire di più sulla trama di Jedi Fallen Order, possiamo dire che quanto mostrato ci ha convinti, anche se ci sono dubbi ancora da dissipare. La diversificazione dei nemici sarà cruciale, così come la caratterizzazione, sia estetica che di meccaniche, dei vari pianeti su cui metteremo piede. L’unica cosa certa per adesso è che EA ha come ambizione quella di farci sentire degli jedi a tutti gli effetti, oltre quello di sviluppare una nuova IP che possa durare negli anni e che trovi il consenso di una larga fetta degli appassionati di Star Wars. Staremo a vedere cosa ci aspetta in futuro.  

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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