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I Was a Teenage Exocolonist – Recensione, un mondo che vale per mille

I Was a Teenage Exocolonist è un gioco di ruolo sviluppato da Northway Games per Nintendo Switch (piattaforma utilizzata per questa recensione), PlayStation 4, PlayStation 5 e PC. Il giocatore viene posto di fronte  a un viaggio ambientato nel futuro, un tempo in cui alcuni esseri umani avranno deciso di lasciare la Terra, ormai inabitabile, per addentrarsi nei meandri dello spazio alla ricerca di un nuovo pianeta da colonizzare. Immaginare il futuro non è semplice, poiché intervengono troppe variabili estremamente mutevoli per delineare un quadro esatto di cosa accadrà nei prossimi decenni.

I Was a Teenage Exocolonist restituisce, tuttavia, una visione realistica perlomeno delle dinamiche all’interno della colonia, specchio dei popoli che oggi abitano sulla Terra. A unire le persone su un nuovo pianeta sono, infatti, collaborazione, amicizia, sotterfugi, pericoli, spirito di sopravvivenza e molti altri sentimenti che si alternano e maturano man mano che si cresce.

Alla ricerca di una nuova casa

I Was a Teenage Exocolonist inizia a bordo di una nave spaziale, che sta viaggiando per raggiungere un wormhole verso Verturnia, un nuovo pianeta da colonizzare. Il protagonista nasce nello spazio e non conoscerà mai la Terra, tuttavia sarà parte integrante della comunità che tenterà di sopravvivere su Verturnia. Il gioco è strutturato per durare 10 anni di vita del proprio personaggio (nella vita reale, per completare un ciclo narrativo saranno necessarie circa 10 ore). Si inizia quindi nei panni di un bambino di 10 anni e, crescendo insieme a lui, si arriva fino ai suoi 20 anni. Nelle prime fasi di gioco viene concessa la possibilità di personalizzare la propria avventura scegliendo se interpretare un personaggio maschile, femminile o androgino (con quest’ultima opzione che risulta estremamente apprezzabile).

È possibile scegliere anche alcune caratteristiche che saranno utili durante l’avventura, come un’abilità speciale sviluppata sulla nave spaziale, e che accomunerà i giocatori ad altri personaggi, e una persona con la quale si stringerà una forte amicizia. Una volta risvegliato su Verturnia, il protagonista inizierà e continuerà la sua vita anno dopo anno, ciascuno dei quali risulta suddiviso in 13 mesi. Il pianeta è un posto sconosciuto che deve ancora essere esplorato e, all’interno delle barriere che sono state erette per proteggere le persone in attesa di studiare il luogo, si cerca di condurre una vita normale. I giocatori potranno scegliere in che direzione portare la storia e, in base alle attività alle quali si dedicheranno, potranno scrivere il loro futuro un pezzo alla volta.

Si potranno studiare diverse materie, come biologia o ingegneria, oppure aiutare in alcuni lavoretti utili alla comunità, o ancora giocare con i propri amici. In ognuno dei 13 mesi che compongono gli anni si potrà scegliere una sola attività da portare a termine, che farà crescere e maturare il pg, ma porterà anche a un accumulo di stress. Raggiunti 100 punti stress, sarà fondamentale passare il mese successivo a riposare. Con la crescita del protagonista, che passerà da bambino ad adolescente e poi ad adulto, le attività all’interno della colonia aumenteranno e si diversificheranno, così come le sotto-trame e le stringhe di dialogo.

Giocare e ri-giocare fino all’ultima trama

I Was a Teenage Exocolonist è un gioco di ruolo sviluppato splendidamente e dalla longevità notevole. I giocatori sono padroni in tutto e per tutto dell’andamento della trama, e potranno influenzare con le proprie scelte sia il protagonista che i personaggi che lo circondano. Alcuni eventi, per esempio, potranno essere sbloccati solo compiendo determinate scelte. Non è possibile assaporare appieno l’esperienza vivendola una sola volta. Sono presenti, infatti, 29 finali differenti. Inoltre, gli eventi cambiano a seconda di come si decide di proseguire nella storia. Un’unica run non è sufficiente a completare tutto ciò che si potrebbe fare, e la rigiocabilità è ovviamente un punto a favore del titolo.

Uno dei personaggi, per esempio, durante il primo anno della prima partita morirà. Quest’ultimo può, ovviamente, essere salvato, ma soltanto alla seconda run. Si tratta solo di un esempio delle molte vicende che cambiano tra una partita e la successiva. Il protagonista ha un’abilità unica: riesce a vedere i possibili futuri di Verturnia durante sogni premonitori, che inizialmente non riesce a comprendere. Questo escamotage aiuta i giocatori a comprendere in che direzione sta andando la storia. Non solo: a partire dalla seconda run, il personaggio principale può vedere anche alcuni avvenimenti delle partite precedenti. In questo modo sarà più facile cambiare i fatti e raggiungere un finale sempre diverso.

I colori di Verturnia

L’avventura in I Was a Teenage Exocolonist parte a rallentatore, arricchendosi man mano che si va avanti con gli anni di gioco. Ogni angolo della colonia di Verturnia è stato rappresentato nei minimi dettagli da disegni meravigliosi. Colori sgargianti, atmosfere rilassanti ma in qualche modo estranee (poiché si capisce di non trovarsi sulla Terra), illustrazioni in stile cartoon realizzate con grande cura, permettono ai giocatori di immergersi nella trama e desiderare di proseguire nel gioco. Bianco, azzurro, rosa, viola, le sfumature di colore che pennellano Verturnia sono innumerevoli e una vera e propria gioia per gli occhi.

Gli ambienti sono ricchi di dettagli e illuminati alla perfezione. Anche i passi dei giocatori saranno accompagnati dal perfetto scenario. Durante i 10 anni di gioco, infatti, si potrà decidere di diventare esperti in biologia, medici, contadini, ricercatori, studiosi delle creature del pianeta, soldati e molto altro ancora. La rappresentazione di ogni scenario è a livelli altissimi di game design. Le azioni compiute, inoltre, vengono memorizzate e utilizzate nel mini-gioco delle carte, una sorta di poker il cui scopo è ordinare le carte a propria disposizione in 5 slot, per accumulare punti e ottenere bonus. Questa parte, in verità, può venire saltata. Disabilitando il gioco con le carte, l’IA deciderà le sorti della partita in base ad altri elementi, come le esperienze accumulate.

Ogni carta è rappresentativa di un momento preciso della vita del protagonista. Molti momenti saranno, quindi, costruiti durante l’avventura, e inseriti nel mazzo. Questo giochino viene principalmente utilizzato per ricevere bonus durante le attività che possono essere svolte ogni mese. Si tratta di puzzle piuttosto semplici da completare e, a tratti, purtroppo noiosi.

I Was a Teenage Exocolonist rimane un titolo da scoprire e spolpare, per avere a che fare con quante più sotto-trame possibili, e vivere la propria avventura in modo sempre diverso. Annoiarsi sarà difficile, soprattutto una volta raggiunta l’adolescenza, con l’aumentare dei lavori disponibili nella colonia, e la creazione di una moltitudine di legami con gli altri personaggi, anch’essi pronti a crescere e maturare. La colonna sonora è ben studiata e si sposa bene alle azioni, sia quelle più tranquille che quelle ricche di suspense.

I Was a Teenage Exocolonist

8

Northway Games ha creato un gioco di ruolo ricchissimo e sorprendente, con 29 finali diversi e la necessità di giocare almeno una seconda partita per toccare una quantità accettabile di avvenimenti principali. Trame e sottotrame si articolano e vengono influenzate completamente dalle scelte dei giocatori. Il gioco di carte inserito per permettere di conquistare alcuni bonus extra è, a tratti, noioso, nonostante ogni carta rappresenti un momento della vita del protagonista. Si tratta di un percorso di crescita che porterà un bambino di 10 anni a diventare un adulto sempre diverso.

Martina Lembo
Cresciuta a pane e videogiochi, la sua passione per il mondo videoludico è nata negli anni '90 e si è sviluppata, un pixel dopo l'altro, a partire dalla sua prima cartuccia, Pokémon Giallo (che tutt'ora custodisce gelosamente). Laureata in Fisica e specializzata in Tecnologie Avanzate, è una lettrice accanita, adoratrice del MCU, divoratrice di film anni '80, amante dei giochi di ruolo e da tavolo, e cosplayer occasionale. Non resiste al fascino del vintage. Potrebbe capitarvi di vederla setacciare il web alla ricerca di cartucce originali per Atari 2600.

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