House of The Dragon – Recensione episodio 8 della nuova serie HBO
Ormai House of The Dragon, serie spin-off e prequel de Il Trono di Spade, ha acquisito totalmente la sua dignità e indipendenza. La serie corre da sola, è ricca di nuovi personaggi che godono di molto spazio ed è capace di intrattenere come lo faceva la serie madre, ma con tempi e ritmi molto diversi. Eravamo abituati a quella lentezza costruttiva, ma a volte snervante, del Trono di Spade, per la quale bisognava aspettare intere stagioni prima di vedere succedersi eventi annunciati. Ora, in House of The Dragon, nel giro di otto episodi sono stati coperti quasi venti anni di narrazione. Un bene, per l’interesse che la storia dei Targaryen può darci, specialmente avvicinandoci all’attesissimo arrivo del Re Folle (sicuramente il punto di congiunzione tra le due serie); ma anche un male, perché potrebbe non dar modo di affezionarsi ai personaggi o alle dinamiche familiari, che in questo modo sono costrette a cambiare troppo velocemente.
Un nuovo salto temporale di sei anni
House of The Dragon: recensione episodio 8
L'ottavo episodio è ricco di scene cariche di emotività, che danno modo anche a grandi momenti di recitazione, che difficilmente dimenticheremo. I giochi politici sono sempre più intricati, ma la storia si arricchisce di concretezza.;s