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Horror Story: Hallowseed – Recensione di una breve disavventura horror

Halloween è passato ma la nostra voglia di provare titoli horror no, ecco il perché della recensione dedicata a Horror Story: Hallowseed, un’esperienza molto veloce da provare su PC. Il gioco è sviluppato da Jeff Winner ed edito 1C Entertainment, un publisher che ha lanciato più di 100 titoli tra cui l’acclamata serie di King’s Bounty; il tentativo era quello di buttarsi nel mondo del terrore, proponendo alla community un prodotto one shot, da giocare in una volta sola, un’idea di base molto valida, dato che si sente la necessità di videogame simili, da terminare in una rapida e incisiva run.

La trama di Horror Story: Hallowseed è molto semplice: un gruppo di amici decide di accamparsi nella foresta durante la notte più spaventosa dell’anno. Tra una bevuta e l’altra, insieme a qualche chiacchiera e il calore del fuoco, succede però qualcosa di terribile. I tre ragazzi vengono divisi e noi – in quanto giocatori – ci ritroveremo a impersonare i panni del protagonista Micheal, spaventato e sperduto, senza la minima idea di cosa sia accaduto nel corso della notte. Si tratta di un prodotto horror valido? Discutiamone nel dettaglio.

Tipico del genere

Fin dalla trama che vi abbiamo descritto brevemente nelle righe precedenti, risulta evidente una mancanza di originalità importante. Da subito ci ritroviamo immersi in uno stereotipo del genere, il che risulta evidente. Tre ragazzi sperduti senza una motivazione e un protagonista che ha il dovere di cercarli e salvarli all’interno di un’abitazione che – guarda caso – si trova poco distante dalla zona in cui i tre avevano deciso di accamparsi. Nulla di nuovo o particolarmente entusiasmante.

La storia è – dall’inizio alla fine – piuttosto canonica: si tratta di demoni sulla Terra e umani che, capitati nel posto sbagliato, cercano di riguadagnarsi la libertà. In linea di massima nulla è approfondito, proprio perché si tratta di un’esperienza breve, rapida da giocare; finirete la vostra raccapricciante avventura in massimo due ore e mezza, il che è anche il principale motivo per cui la narrativa non appare particolarmente approfondita. I personaggi rimangono insulsi, mentre i demoni da sconfiggere – e la breve “lore” dietro il loro arrivo – funziona leggermente meglio, anche a causa dei piccoli indizi che ci verranno offerti man mano che giocheremo per meglio capire le vicende narrate. Anche in questo caso non si tratta di qualcosa di esaltante, ma funziona ed è forse il lato più convincente tra tutti.

Horror Story: Hallowseed

L’ambientazione di Horror Story: Hallowseed ci ha ricordato – per atmosfere – un misto di Resident Evil Biohazard e Outlast, tra colori, boschi e modi veri e propri di concepire gli spazi. Di per sé l’ambientazione è piuttosto curata, pur trovando elementi copia-incollati in molte zone della mappa, ma in parte lo comprendiamo; il lato atmosfera funziona, mette sotto stress il giocatore al punto giusto e rimane negli standard canonici del genere horror. Meno di tutto ci hanno convinto i nemici, che risultano esteticamente superficiali, profondamente simili a tanti altri visti altrove.

Cercare, scappare, cercare

Ma parliamo del gameplay: cominciamo a camminare nel mondo di gioco e tutto è profondamente guidato, le strade da seguire sono le uniche da percorrere ma – nonostante questo – capiterà di perdersi o di confondersi lungo il viaggio. Non si tratta di un mondo chissà quanto vasto ed esplorabile, ma il team ha comunque tentato con tutte le proprie forze di trasmettere al giocatore la realistica impressione di confusione che si prova quando si arriva in un luogo sconosciuto. L’idea di quasi ogni sezione di gioco è proprio quella di “raggirare” l’utente, di stordirlo con veri e propri (piccoli) labirinti: il bosco è l’esempio più lampante, ma anche nella casa troveremo costruzioni in legno che ci faranno camminare in lungo e in largo alla ricerca di oggetti per proseguire nella nostra disavventura. In queste parti non sarà raro ripercorrere i propri passi, cercando di capire se abbiamo intrapreso la strada giusta oppure no. Di sicuro – ai fini di una condizione di spaesamento – è stata un’accuratezza importante.

Per il resto, le dinamiche ludiche sono basate sullo scappare dalle entità maligne, che però non ci feriranno mai per davvero. Basterà allontanarsi leggermente per vederle scomparire e anche quando (raramente) arriveranno fino a noi, sarà spesso solo per farci spaventare ma non per creare una vera e propria challenge di sopravvivenza. Ecco, ci aspettavamo indubbiamente di dover sopravvivere con più difficoltà, di essere accerchiati di continuo, messi alle strette con frequenza. Invece Horror Story: Hallowseed finisce per essere profondamente statico, quasi più come un film interattivo che un vero e proprio videogioco. Se abbiamo visto – e apprezzato – survival in cui usare armi non è fondamentale, in questo caso c’è poco che sia davvero importante fare per arrivare alla fine dell’avventura.

Horror Story: Hallowseed

Il nostro scopo, nel ruolo di Micheal, sarà di ritrovare Anna e Jay e di scacciare i demoni recuperando delle pagine perdute della Bibbia. Non entreremo maggiormente nel dettaglio per evitare di spoilerare la (magra) storia celata, ma in linea di massima si tratta di un viaggio molto, troppo semplice e anche abbastanza scarno, pur trattandosi di sole due ore e mezza (circa) di gioco. Dando uno sguardo generale al prodotto, non si tratta sicuramente del gioco horror dell’anno ma di un tentativo interessante di 1C Entertainment. Con più dinamicità e dei demoni in grado di renderci la vita un inferno, saremmo riusciti a superare la sufficienza, che è invece il voto di oggi per la nostra recensione di Horror Story: Hallowseed. Un prodotto nella media, con poco intrattenimento e una generale mancanza di originalità, non esaltante ma ben fatto graficamente; un vero peccato.

Horror Story: Hallowseed Recensione

6.0

Horror Story: Hallowseed è un prodotto pensato per essere giocato e terminato in una sola - rapida - run. Il videogioco ci catapulta in un bosco sperduto, dove Micheal, Anna e Jay hanno deciso di passare la notte più spaventosa dell'anno. All'improvviso qualcosa li stordisce e li separa: non rimarrà altro che cercare i nostri amici dispersi nei panni di Micheal. La trama non è nulla di originale e la caratterizzazione dei personaggi piuttosto scialba. Unico elemento più convincente: la brevissima storia che si cela dietro la presenza dei demoni sulla Terra. Le dinamiche di gameplay sono scarne, non esiste una vera e propria challenge dato che per sopravvivere basterà scappare e allontanarsi di un paio di passi dai demoni che - di rado - ci inseguiranno. Nel singolo nulla di Horror Story: Hallowseed è esaltante e nell'insieme rimane un prodotto nella media, piuttosto nello standard dei piccoli videogiochi horror. ;s

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