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Hall Of Legends #07: Dragon Quest 8

Un caloroso buon pomeriggio a tutti i nostri fan! Molti di voi probabilmente staranno nerdando di brutto a Destiny (me compreso), ma ora mi trovo qui a scrivere per la prima volta un numero di Hall Of Legends, per la precisione l’episodio numero 7. Ho deciso di parlarvi di un gioco, piĂą nello specifico di un capitolo della saga, che ha segnato il mondo dei videogame e dei JRPG; sto parlando di Dragon Quest 8, epico capitolo uscito in Europa su Ps2 nel lontano 2006, quasi 2 anni dopo l’uscita Giapponese.

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Un giullare malvagio ruba uno scettro magico dal castello del re Trode, per conquistare un potere immenso con il quale vuole dominare tutto il mondo. Una diabolica maledizione intrappola il regno di Trodain in un groviglio di rovi magici e tutti i servitori del re sono trasformati in piante tranne re Trode, trasformato in un mostriciattolo, la principessa Medea, trasformata in un cavallo, ed Eroe, l’unica guardia del re rimasta illesa. Nella speranza di riportare il regno di Trodain al suo antico splendore, i tre intraprendono un lungo viaggio per dare la caccia allo stregone malvagio; a loro si uniranno il bandito Yangus, a cui l’eroe salva la vita, la maga Jessica e un cavaliere templare di nome Angelo. Questo è il plot narrativo creato dai geniali Level 5 , dal quale si diramerĂ  un’avventura pazzesca ed estremamente longeva che vi porterĂ  ad amare questo mondo e questi personaggi, nonstante l’Eroe non spiccichi parola nel gioco.

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Il mondo creato dai Level-5 è vastissimo e completamente esplorabile, parte cruciale di esso sono le cittĂ , in cui ogni volta si svolgerĂ  un’avventura diversa. Sia fra le cittĂ  che fra i diversi ambienti esterni vi sono differenze notevoli, infatti si passa dalle piccole casette in legno e paglia di Farebury, all’imponente castello di Argonia, passando per i grandi edifici neoclassici di Baccarat. Gli ambienti in esterno sono tutti ben caratterizzati, e pieni di particolari, e non annoiano mai durante l’esplorazione, infatti dal boschetto di Farebury si passa allo sconfinato oceano, passando attraverso praterie, deserti, foreste nordiche e pianure verdeggianti, tutte con caratteristiche proprie. Insomma la varietĂ  proprio non manca e, fortunatamente, nemmeno delle “scorciatoie” per esplorarlo velocemente: si passa dalla classica nave a un’aquila magica, fino ad arrivare al comodissimo teletrasporto, una manna dal cielo!

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Il gameplay è quanto di piĂą classico si possa trovare nel genere: Jrpg a turni con nemici ben visibili sullo schermo, level up standard basato sull’esperienza ottenuta dai mostri e boss fight molto molto ardue. Ogni volta che si livella si possono imparare incantesimi e si ottengono dei punti utilizzabili a potenziare il nostro personaggio nelle specifiche armi che può utilizzare: si passa dal Boomerang dell’Eroe all’ascia di Yangus, dalle temibili fruste di Jessica agli stocchi di Angelo. Insomma una gioia per tutti i fanatici del gioco di ruolo classico.

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Il comparto tecnico è il massimo o quasi che si possa trovare su Ps2: Cell Shading pressochè perfetto, ambiente veramente immenso e completamente esplorabile, frame rate stabile e livello artistico pazzesco grazie alla storica collaborazione col geniale Akira Toriyama. Il sonoro non è da meno, con una OST magistrale, tra l’altro consigliatissima a tutti. Parliamo infine della longevitĂ : sarĂ  possibile finire la storia principale in circa 70 ore ma, attenzione, per completare le molteplici e divertentissime missioni secondarie ed end game, ne saranno necessarie almeno 130, semplicemente pazzesco!

Perchè inserire il gioco nella Hall of Legends? Perchè è semplicemente un gioco pazzesco, una perla che resterĂ  per sempre nell’olimpo dei Jrpg e non, un gioco che, nel suo essere classico, resuscita un genere dato per morto, anche a causa della scarsa qualitĂ  degli ultimi Jrpg usciti, a partire dalla saga di Final Fantasy che dopo il 10imo capitolo ha perso molto. Insomma riesce dove i maestri non sono riusciti, piĂą di cosi? Leggendario!

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Nicolò "Nico" Fratangeli
Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.

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