Il gruppo di hacker PoodleCorp ha rivendicato in queste ore tramite Twitter l’attacco effettuato con un Ddos (Distributed Denial of Service) a danno dei server di Pokémon GO (di seguito nella notizia trovate i suddetti tweet). L’impossibilità di accedere al gioco in realtà aumentata si è manifestata, per quel che riguarda l’Italia, a partire dalle ore 15:00 di sabato 16 luglio 2016, estendendosi conseguentemente a macchia d’olio in tutto il resto d’Europa e negli Stati Uniti. #PokémonDown è pertanto il nuovo hashtag diventato, senza troppi ostacoli, top trend sul famoso social network.Dalla data di uscita del gioco, non sono stati pochi i disservizi che gli utenti di Pokémon GO hanno dovuto subire, tra i quali crash dell’applicazione durante la cattura di un mostro, uova che si schiudono senza preavviso, punti Pokéstop fantasmi e chi più ne ha più ne metta! Ma il successo del gioco va oltre le più grandi aspettative: come ribadito dagli stessi sviluppatori, e questo ha infatti portato ad un sovraffollamento dei server. Normali incidenti di percorso, insomma, che ma che non sono nulla in confronto all’attacco hacker effettuato con forza da PoodleCorp.
Ecco il tweet di rivendicazione da parte degli hacker:
https://twitter.com/poodlecorp/status/754298236093857792
“PokémonGO #Offline #PoodleCorp”
Successivamente, hanno precisato che questo era solo un test, e che tra poco arriverà qualcosa di ben peggio:
https://twitter.com/xotehpoodle/status/754329907300339712
“Era solo un piccolo test, faremo qualcosa di più larga scala a breve.”
Voi cosa ne pensate? Quali potrebbero essere le ragioni dietro questo attacco? Cosa ci aspetterà in futuro?