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GRID – Provato il titolo di Codemasters alla Gamescom 2019

Codemaster, un nome che da oltre trent’anni è sinonimo di video-corse: ebbene proprio alla Gamescom 2019 ho avuto modo di mettere le mani sul nuovo GRID, e a raccontarmi il gioco è stato proprio Chris Smith, sviluppatore del titolo. Oltre a ringraziare me e tutta la categoria di giornalisti che lavorano insieme a persone come loro per permettere a chi ci legge e chi gioca di trovare il titolo perfetto senza buttare i propri soldi, Chris è stato una guida preziosa nei meandri del gioco, che si è rivelato più complesso del solito eppure a misura di giocatore.

Mangiare l’asfalto

Guidare è da oltre cento anni un istinto incontrollabile per l’essere umano e farlo su un circuito vero è forse una delle esperienze più entusiasmanti di sempre: certo, la realtà offre degli stimoli difficilmente replicabili… o forse mi sbaglio. Nel corso delle mie esperienze in campo di motori, mi sono accomodato al sedile di guida di bolidi con oltre cinquecento cavalli, mostri che sfiorano le più sfrenate fantasie degli appassionati, e mi sono sempre chiesto quale gioco potesse arrivare a farti sentire così vicino alla pista quanto accade nella realtà. GRID fa questo e forse anche altro. Ebbene, oltre ai più famosi circuiti affronterete diverse sfide, partendo dai campionati GT fino a quelli della Formula 1, passando per il rally più sfrenato. Nel gioco potrete scegliere in qualsiasi momento la vostra difficoltà: mettiamo che vogliate semplicemente godervi una battuta in pista, senza stare troppo a pensare al realismo della fisica, alla forza G laterale che investe il vostro mezzo in curva, potrete guidare con tutti i controlli al massimo, il che non renderà più facile o difficile la vostra gara ma vi permetterà di guidare in modo più sciolto, poco ma sicuro.

Al contrario, vi sentite dei puristi o semplicemente vi chiedete come possa comportarsi la vostra Corvette in pista? Ebbene andate nel menu opzioni e iniziate a diminuire il controllo di “sicurezza” come l’ABS, il controllo dinamico e la frenata assistita, ed ecco che potrete regolare voi stessi il vostro livello di sfida, andando a migliorare senza mezzi termini il vostro livello di guida. Se poi sarete più temerari e vorrete cimentarvi con un volante che preveda un force feedback come di risposta, Codemaster ha previsto proprio tutto ed ecco che approcciandovi ai migliori volanti che trovate in commercio il realismo puro inizia a trasudare dal gioco, portandovi lontano dalle classiche riproduzioni sterili di uno schermo,

Non solo gameplay: quello che più appassiona le persone in una gara automobilistica è sicuramente la “trama” ovvero quell’inspiegabile spirito di competizione tra i piloti che si sfidano sui tracciati nel corso del campionato. Ebbene se affronterete la modalità carriera dovrete fare i conti con il sistema che potrebbe generare una Nemesi: durante la gara, se non rispettate le regole di sorpasso, se vi accanite troppo e andate ad urtare, tagliare la strada o far sbandare un avversario. questi si trasformerà in un temibile nemico per tutto il resto della gara, sarà più veloce e più preciso del solito, cercherà di darvi del filo da torcere al massimo delle sue capacità. Non esiste una Nemesi che non venga generata dal giocatore quindi, occhio a come vi comportate sulla pista. Inoltre, proprio come nella vita reale, in GRID farete i conti con la vostra “salute” (o quella del vostro alter ego se preferite). Ebbene avete presente quando ci sono quelle giornate in cui vi sentite invincibili? Ecco, in quelle giornate guiderete meglio e avrete le caratteristiche del personaggio potenziate, ma così come esistono i giorni di sole, ci sono anche i giorni di pioggia: ecco che ci saranno delle “giornate no” che vi faranno guidare con statistiche ridotte. Niente di tutto ciò ha uno script, il gioco calcola queste giornate grazie ad un algoritmo casuale, per cui tranquilli, nessuna cospirazione!

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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