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Granblue Fantasy Versus – Recensione del picchiaduro targato Arc Systems

Il genere picchiaduro è probabilmente uno dei più variegati all’interno dell’industria videoludica: sono tante le serie più famose, altrettante quelle un po’ più di nicchia e ogni software house ha un approccio differente al genere, sia in termini strettamente ludici, che per quanto riguarda il comparto tecnico e la direzione artistica. Tra tutti questi studi di sviluppo c’è anche Arc Systems Works, il cui team si è fatto conoscere e apprezzare nelle terre del Sol Levante grazie alla serie di Guilty Gear per poi consacrarsi definitivamente anche qui in occidente con un picchiaduro ispirato a uno dei manga più famosi dell’intero pianeta: Dragon Ball FighterZ. Quest’ultimo ha saputo farsi strada tra diversi titoli del genere, arrivando ad essere giocato anche a livello competitivo nel corso di diversi eventi eSport riconosciuti internazionalmente. A circa tre anni dal rilascio del titolo dedicato a Goku e compagni, Arc Systems Works propone Granblue Fantasy Versus, uscito in Giappone a febbraio di quest’anno e che si prepara ad approdare in occidente.

Una modalità storia a metà tra picchiaduro e RPG

Granblue Fantasy Versus è un picchiaduro basato sull’omonimo RPG, conosciuto soprattutto in Giappone, e da cui sono stati tratti una serie manga e anime. Tra le diverse modalità disponibili, ce n’è una particolarmente influenzata dall’originale opera di provenienza. Parliamo dell’RPG Mode che altri non è che la modalità storia del gioco. Sono però tante le caratteristiche che differenziano questa campagna da quelle degli altri titoli del genere. Prima fra tutte, è il fatto che in questa modalità il titolo assuma la veste di picchiaduro a scorrimento laterale, abbandonando quindi la struttura ad incontri che caratterizza le altre modalità. Nei sette capitoli che compongono l’RPG Mode saremo dunque portati ad affrontare varie ondate di nemici che non riescono purtroppo a rappresentare una particolare sfida. Gli unici scontri interessanti sono infatti quelli con i boss di fine capitolo. Ad accompagnarci nell’avventura ci sarà inoltre un alleato che può essere controllato da un amico, online o in locale, oppure dal computer. Questa meccanica non fa altro che semplificare ulteriormente la modalità.

Come suggerisce il nome, però, questa modalità unisce al genere picchiaduro diverse meccaniche tipiche dei giochi di ruolo. Nel corso della nostra avventura, dalla durata di circa quattro ore, avremo infatti la possibilità di collezionare armi e oggetti di vario tipo. L’approfondimento quasi inesistente di queste meccaniche rende però tale introduzione decisamente poco utile ai fini di gameplay e il tutto condanna l’RPG Mode ad essere nient’altro che una mera modalità di contorno. Sicuramente un’occasione sprecata che Arc SyStems Works avrebbe potuto gestire in maniera più consona.

Arc Systems Works e l’accessibilità

Il vero cuore di Granblue Fantasy Versus rimane indubbiamente il combattimento 1 vs 1, che mostra le vere potenzialità del team di sviluppo. Prima di buttarsi nella modalità Versus, contro la CPU, nella più classica modalità Arcade oppure negli scontri online, è decisamente consigliato passare per la curatissima modalità allenamento. Quest’ultima spiega e illustra in modo decisamente approfondito il fantastico sistema di combattimento su cui si erge il titolo. Qui il confronto con Dragon Ball FighterZ è pressoché obbligatorio: proprio dal titolo sviluppato per Bandai Namco fa infatti il suo ritorno una meccanica decisamente inusuale all’interno del picchiaduro 2.5D, ovvero le auto-combo. Questo particolare tipo di combo permette, grazie alla pressione ripetuta di un singolo tasto, di concatenare diversi attacchi ed aumentare i danni inflitti ai nemici, di fatto facilitando il gameplay per i neofiti.

A dirla tutta, l’intero combat system del titolo è pensato per chi si approccia per la prima volta al genere: le combo automatiche sono solo la prima di una serie di facilitazioni pensate per rendere più godibile Granblue Fantasy Versus anche a chi non ha mai giocato seriamente a un picchiaduro. Basti pensare alla già citata modalità allenamento, un tutorial davvero completo che spiega per filo e per segno le meccaniche base del titolo, analizza la terminologia specifica dei picchiaduro – vengono infatti spiegate, per esempio, le parole “cancel”, “cooldown” e tante altre – e presenta addirittura dei tutorial specifici per ogni personaggio del roster, che mostrano come eseguire le combo, dalle più semplici alle più avanzate, con ogni combattente del gioco.

Auto-combo a parte, il titolo di Arc Systems Works presenta le più classiche tipologie d’attacco, leggero, medio e pesante, e un attacco unico per ogni personaggio. Ogni combattente presenta inoltre quattro skill speciali che possono essere attivate attraverso la pressione di un singolo tasto, più indicato per i neofiti, oppure attraverso una combinazione di tasti. In entrambi i casi saremo in grado di mettere assegno delle mosse che infliggeranno una buona quantità di danni, ma vi è comunque una differenza molto importante: se una delle skill verrà attivata tramite il comando semplificato il nostro combattente sarà soggetto a un cooldown maggiore rispetto al comando base. Il cooldown non è altro che il tempo di ripresa di un combattente dopo aver sferrato un attacco: ciò vuol dire che utilizzando il tasto unico per attivare le mosse speciali, si rimarrà scoperti e daremo un’ottima occasione al nostro avversario per contrattaccare. Quello ideato dagli sviluppatori di Granblue Fantasy Versus è quindi un combat system pensato per i neofiti, semplice da imparare, ma allo stesso tempo decisamente complesso ed impegnativo da padroneggiare.

Il roster e l’eccelso comparto tecnico

Parlando invece del roster del gioco, il nuovo titolo di Arc Systems Works presenta 11 personaggi giocabili. Tutti i lottatori sono ben caratterizzati e presentano un proprio stile di combattimento completamente unico. Nonostante quindi un roster decisamente limitato, Granblue Fantasy Versus presenta un’ottima varietà in termini di scontri. Ogni personaggio ha le proprie peculiarità e riuscire a imparare ad utilizzarli tutti è sicuramente una bella sfida. Inoltre, non è da sottovalutare l’ottimo lavoro di bilanciamento effettuato dagli sviluppatori. Oltretutto, la scelta di proporre un roster così contenuto permetterà ai neofiti di inquadrare meglio le diverse tipologie di combattenti, facilitando ancora di più l’introduzione alle meccaniche più avanzate del genere. Ciò che fa davvero storcere il naso è il fatto che siano già stati annunciati cinque personaggi DLC, di cui uno già disponibile, che sarebbero quindi potuti entrare a far parte del roster fin dal lancio del gioco.

Dal punto di vista tecnico, non abbiamo davvero nulla di cui lamentarci: proprio come Dragon Ball FighterZ, questo picchiaduro 2.5D porta su schermo uno stile davvero sensazionale, riproponendo fedelmente le caratteristiche di un anime. I modelli poligonali dei personaggi sono decisamente ben fatti e anche gli 8 stage selezionabili sono realizzati in maniera eccelsa e hanno una resa davvero piacevole, grazie a un mix tra disegno a mano ed elementi 3D. Anche il comparto sonoro non è da meno, con una colonna sonora semplicemente fantastica che è stata in grado di accompagnarci per tutta la durata della nostra partita, senza mai stancarci e anzi, facendo ampio sfoggio di una composizione d’ottimo livello. In Granblue Fantasy Versus è possibile scegliere tra due lingue, giapponese e inglese, per il doppiaggio dei personaggi, mentre i sottotitoli sono disponibili in quattro lingue europee, tra cui però non è purtroppo presente l’italiano.

Granblue Fantasy Versus

8

Quello confezionato da Arc System Works è un picchiaduro molto curato, pensato soprattutto per i neofiti, ma che non si dimentica comunque dei veterani del genere. Al netto di una modalità storia dalle ottime premesse, ma dalle meccaniche decisamente poco approfondite, e di un roster piuttosto scarno, ma che comunque presenta una buona varietà e un ottimo bilanciamento, Granblue Fantasy Versus è sicuramente un buonissimo titolo. È da lodare infine il sensazionale comparto tecnico, che lascia semplicemente a bocca aperta.

Francesco Samperna
Nato nel mai troppo lontano 2002, la sua immensa passione per i videogiochi nasce quando prende in mano per la prima volta il Dualshock 2. Amante dei titoli action, è sempre alla ricerca di nuovi e luccicanti trofei di platino. Tra una partita e l'altra trova comunque il tempo per un po' di sano binge watching!

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