Ghost Giant – Recensione, una splendida fiaba in salsa VR

Luca Di Carlo
Di Luca Di Carlo Recensioni Lettura da 7 minuti
8.5
Ghost Giant

Quello della realtà virtuale è un mondo che dopo un primo momento d’instabilità è riuscito a trovare una sua reale forma con il sopravvento del Playstation VR, il caschetto di casa Sony che ha saputo conquistare una considerevole fetta di pubblico. Le tante software house che si sono lanciate in questo nuovo universo hanno però capito ben presto di non poter aspirare ai livelli produttivi a cui le grandi produzioni videoludiche ci hanno ormai abituato, preferendo piuttosto spingersi verso strade alternative capaci d’offrire ai giocatori emozioni e sensazioni diverse dal solito. Zoink Games, team di sviluppo conosciuto per aver realizzato Fe e Flipping Death, ha puntato proprio alle nuove opportunità della realtà virtuale con il suo Ghost Giant, titolo dai tratti spiccatamente fiabeschi che punta tutto sul suo stile audiovisivo e su una narrativa d’impatto. Dopo essersi fatto attendere a lungo, anche noi di Game Legends ci siamo potuti gustare l’opera nella sua interezza e ora siamo finalmente pronti a dirvi come mai qualsiasi possessore del visore targato Sony dovrebbe dargli almeno una chance.

Le dimensioni non contano

All’interno di una foresta, un piccolo micio di nome Luis sta piangendo ai piedi di un laghetto, solo e amareggiato mentre i vibranti suoni della natura spezzati dai singhiozzi del giovane gattino riecheggiano tra gli alberi. Una strana creatura compare però dal nulla, un vero e proprio gigante visibile solo a Luis apparentemente docile e intenzionato a risollevargli il morale. La premessa narrativa di Ghost Giant è tutta qui, un’incipit basilare che però saprà offrire una sceneggiatura capace di mescolare sapientemente fasi scanzonate ad altre cariche di pesantezza, lì dove temi quale la depressione andranno a farla da padrone. L’avventura ci porterà così a vestire i panni del gigante in un totale di 14 diversi scenari durante i quali avremo modo di scoprire una storia d’amicizia e rimpianti. Il risultato finale si è rivelato indubbiamente vincente ponendo innanzi al giocatore un susseguirsi di vicende capaci di divertire grazie a scenette comiche ben gestite e battutine sparse, momenti di leggerezza che però non di rado lasceranno il posto a colpi allo stomaco ben assestati e capaci di lasciare il segno. In questo grande calderone d’emozioni e sensazioni è però proprio Luis a compiere la parte del leone, un ragazzino come tanti desideroso di far del bene ma carico di quell’ingenuità giovanile potenzialmente capace di mettere nei guai chiunque. Giocando si viene così a creare un forte legame tra il micino e il videogiocatore, con quest’ultimo che si ritroverà a sentirsi seriamente coinvolto nelle vicende dall’amaro retrogusto che vedranno come protagonista il nostro amico, un ammasso di pixel agli occhi di molti che però, una volta giunti ai titoli di coda, si rivelerà invece un fidato compagno che sarà difficile dimenticare. Sotto un profilo più prettamente ludico, Ghost Giant si configura come un’avventura dai connotati spiccatamente punta e clicca dove potremo muovere la nostra visuale di 360° avvicinando o allontanando lo sguardo a seconda di come ci muoveremo con la testa. L’avventura si gioca utilizzando unicamente i Playstation Move, i quali andranno a rappresentare le braccia del gigante con cui potremo interagire con l’ambiente circostante. Tenendo premuto il tasto principale dei controller potremo infatti allungare l’indice delle nostre mani per premere pulsanti e interagire in vario modo con i diversi personaggi presenti su schermo, mentre con il grilletto ci verrà data la possibilità d’afferrare diversi oggetti che poi potremo tirare, spingere e via discorrendo.

L’opera si traduce così in un lungo susseguirsi d’enigmi mai troppo impegnativi dove di tanto in tanto sarà necessario compiere specifiche azioni tramite l’accoppiata Move+VR, il tutto al fine ultimo d’aiutare Luis in vari modi che andranno a concretizzare un’esperienza piacevole ed estremamente godibile. Una strutturazione dei livelli apparentemente molto semplice ma invero assai più intricata di quanto si potrebbe pensare (vuoi per la gran quantità d’elementi con cui interagire, vuoi per i numerosi segreti e collezionabili che saranno nascosti in ogni singolo livello), fa sì che Ghost Giant non appaia mai ripetitivo o stancante, con l’azione che scorre piacevolmente dall’introduzione fino ai titoli di coda senza mai annoiare il giocatore, il quale sarà troppo preso a sbirciare nella vita quotidiana degli abitanti che popoleranno il mondo di gioco per accorgersi del tempo passato in-game. Ciò che davvero colpisce della creatura targata Zoink Games è però proprio quel senso d’immedesimazione che la realtà virtuale punta a restituire, con l’utente di turno che mentre starà giocando si sentirà davvero come un possente gigante intento a osservare il vasto mondo che gli si starà parando innanzi, risultato ancor più incredibile se si pensa che il titolo non prevede alcun effettivo movimento nello spazio circostante. Sporgersi con tutto il corpo per guardare oltre una montagnola, abbassarsi e osservare da una finestra gli interni di una casetta, avvicinare lo sguardo per vedere meglio le vari azioni di un qualche personaggio di sfondo, tutto contribuisce a farci sentire in un mondo vivo e pulsante. Detto questo, dispiace quindi constatare come l’opera sia completabile un po’ troppo in fretta, un’esperienza ludica che saprà scorrazzarci in giro per un totale di circa tre orette scarse. Graficamente parlando, Ghost Giant si difende più che bene grazie a uno stile artistico da diorama semplicemente splendido, con ambientazioni che sono un piacere da guardare affiancate da tante piccole creaturine che sono un piacere da analizzare. Ogni mappa mette poi in mostra una vastissima serie di dettagli che c’invoglieranno ancor di più a osservare con attenzione maniacale ogni singolo elemento dell’ambiente circostante. A chiudere il tutto ci pensa infine un ottimo doppiaggio inglese – accompagnato da una localizzazione italiana dei sottotitoli – e una colonna sonora le cui tracce sapranno seguire splendidamente il giocatore di livello in livello.

Ghost Giant
8.5
Voto 8.5
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Cresciuto a suon di videogiochi, cartoni animati e fumetti, ho potuto godere di un infanzia interamente basata sulla creazione del nerd per antonomasia, sempre intento ad affrontare sane partite videoludiche e alla costante ricerca di tutto il comprabile da poter mettere in bella vista su qualche mensola. Essendo poi anche un grande casanova, ho scoperto il mio primo vero amore dopo aver attaccato la spina della mia Playstation 1, ma non preoccupatevi Microsoft e Nintendo, nel mio cuore vi è spazio anche per voi.