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Gaming e solitudine: quale effetto hanno i videogiochi sulla salute mentale?

L’avvento dei primi videogiochi all’inizio degli anni Ottanta è stato accompagnato da una serie di reazioni allarmate che profetizzavano che i giovani sarebbero diventati violenti e incapaci di rapportarsi con gli altri nel mondo reale. Con queste previsioni apocalittiche ormai alle spalle, rimangono oggi aperte alcune questioni riguardo all’effetto che il tempo trascorso con i videogame ha sulla nostra salute mentale. Alcuni ipotizzano che ci rendano più soli e isolati, mentre altri li considerano uno strumento prezioso per rimanere connessi con amici e familiari anche a distanza.

Gaming come occasione di contatto con gli altri

Una delle ragioni alla base dello scetticismo nei confronti dei videogiochi come strumento per contrastare la solitudine è l’idea che quelle online siano soltanto “pseudo-relazioni”, la cui importanza non è paragonabile a quella delle interazioni che abbiamo faccia a faccia. Nel 2023 e dopo l’esperienza collettiva della pandemia è però chiaro che le potenzialità dei contatti in rete non vanno sottovalutate.

Il numero di studi che suggeriscono che i videogiochi online abbiano una serie di effetti positivi sulla salute mentale è in aumento. In uno studio pubblicato nel 2017, chi gioca a videogame MMO ha dichiarato di avere maggiori autostima e senso di connessione sociale e livelli di solitudine più bassi. Molti gamer raccontano che condividere un interesse come quello dei videogiochi è un modo per favorire la nascita di amicizie e relazioni, che non necessariamente sono meno significative rispetto a quelle instaurate offline. Altri studi indicano infatti che giocare a World of Warcraft può aiutare a espandere la propria rete di conoscenze, il che a sua volta ha una correlazione positiva con un aumento del sostegno sociale nel mondo reale. I benefici sono notevoli in particolare per chi è geograficamente isolato oppure ha difficoltà a incontrare gli altri per ragioni diverse. Durante la pandemia è poi stato alto il numero di persone che hanno trovato occasioni di rimanere in contatto con i propri cari attraverso i giochi online, da Animal Crossing a Hunt, attraverso chat integrate o server su Discord.

Possibili rischi associati ai videogiochi online

Sebbene gli effetti positivi visti finora incoraggino all’ottimismo, è bene tenere a mente che in caso di problemi psicologici persistenti cercare una via di fuga nei videogiochi non è una strategia vincente. Su questo servizio è possibile contattare online uno psicoterapeuta per ottenere supporto professionale per disturbi come ansia o depressione, oppure se ci si sente isolati dal punto di vista sociale.

Uno studio effettuato su chi ha giocato a lungo ad Animal Crossing: New Horizons durante la pandemia ha mostrato, al contrario dei risultati visti in precedenza, livelli di ansia e solitudine più alti. È però difficile stabilire se sia il gioco ad aggravare il problema, o piuttosto se passare ore giocando sia un modo per evitare un disagio precedente. Uno dei rischi più concreti sembra essere proprio la tendenza a scappare dai problemi senza davvero risolverli, utilizzando i videogiochi come strumento di distrazione.

Come spesso accade, la questione è dunque sfumata ed è impossibile dare una risposta netta che vale in tutti i casi. Da un lato, trovare rifugio nei videogiochi in momenti difficili crea il rischio di isolarsi dagli altri ed evitare di affrontare i problemi per cercare una soluzione. D’altra parte i giochi in modalità collaborativa danno l’opportunità di restare più facilmente in contatto con amici e familiari, oppure di conoscere altre persone che condividono i propri interessi diventando così parte di una comunità e contrastando la solitudine. È quindi importante tenere a mente rischi e opportunità, valutando di volta in volta l’effetto che il tempo trascorso giocando ha sul proprio benessere psicologico.

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