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GameStop: nuovi licenziamenti per più di 50 direttori delle sedi americane

Ad inizio settimana il piano di rilancio attuato dal nuovo CEO di GameStop, George Sherman, ha preso forma portando al licenziamento di più di 50 direttori di vendita nelle sedi americane. Alcune fonti legate direttamente alla redazione di Kotaku, primo portale a riportare tale notizia a seguito di numerosissime segnalazioni da parte dei dipendenti, avrebbero spiegato e confermato come tale situazione sia stata presentata come necessaria al rilancio della stessa realtà aziendale.

“Come parte integrante nel nostro continuo processo di GameStop Reboot, un intero team, composto dai Vice Presidenti della sezione Vendita, dagli HR, dai LP e dall’intera amministrazione della sezione U.S. Store Operations, si è dedicato diligentemente a ridelineare le necessità delle nostre sedi regionali e distrettuali, in modo tale da ridurre i costi delle nostre strutture e da ricostruire con efficienza la direzione locale dell’organizzazione, così da poter reinvestire nel business”.

Questa sarebbe parte della mail interna inviata ai dipendenti e firmata da Gary Riding, il Vice Presidente Senior delle sedi americane di GameStop. A monte di un simile taglio al personale ci sarebbe il mancato raggiungimento di importanti obiettivi prefissati che la compagnia avrebbe affidato ad alcuni direttori di sede, i quali a quanto pare non sarebbero riusciti a rispettare numeri e scadenze.

“Queste decisioni non sono facili, ma necessarie per consentirci di ridurre i costi e permetterci di investire in iniziative che genereranno altre entrate e che aiuteranno a far crescere nuovamente il business”, prosegue la comunicazione. A confermare il tutto è stato uno dei dipendenti licenziati che, chiedendo di rimanere anonimo, ha preso contatto direttamente con la redazione della testata americana.

Valeria Girardi
Amante della musica, della scrittura e della lettura, ha una gatta nera che le fa compagnia. Tra i suoi hobby, videogames e fumetti, con i quali evade dal mondo sintetico e monotono della quotidianità.

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