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Football Manager 2022 – Recensione, la dura legge dell’allenatore

Dal primo Championship Manager, serie nota in Italia come Scudetto, a Football Manager 2022 sono passati 29 anni: 29 anni nel corso dei quali Sports Interactive si è consolidata come software house leader nello sviluppo di gestionali calcistici, e proprio dell’ultimo capitolo della fortunatissima serie vi andremo a parlare nella nostra recensione. Il titolo sarà disponibile a partire dal 9 novembre per PC e per Xbox Series S/X (potrete giocarlo gratuitamente se abbonati al servizio Game Pass). Prendete posto nel vostro ufficio, dunque, e mettetevi comodi: un’altra stagione sta per cominciare! Una stagione di sogni, di speranze, di vittorie e di sconfitte. Una stagione da ricordare.

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Abbiamo deciso di iniziare la nostra recensione di Football Manager 2022 parlandovi delle varie modalità di gioco tra le quali potrete scegliere una volta lanciato il titolo. Oltre alla storica modalità Carriera, disponibile anche nella sua declinazione online in multigiocatore e vero punto di forza della fortunatissima serie, potrete creare una squadra da zero e portarla alla vittoria nella modalità Crea una squadra. Fantasy Draft, invece, vi consentirà di imbastire un vero e proprio Draft in stile NBA con i vostri amici. Infine, ed è qui che incontriamo la prima vera novità, i ragazzi di Sports Interactive hanno implementato la nuovissima modalità Versus. Su di essa ancora non si sa molto, se non che è riservata agli iscritti a FMFC e che arriverà nel 2022.

Football Manager 2022 recensione 1

Se siete giocatori storici di questa serie, la vostra scelta ricadrà quasi sicuramente sulla modalità Carriera. Il feeling è sempre lo stesso: creazione dell’avatar del giocatore efficace, intuitiva ed essenziale. Stesso discorso per la scelta dei campionati da giocare o da osservare. Del resto, se una formula è vincente e collaudata, perché cambiarla? Insomma, che decidiate di iniziare con l’Inter o con il Pizzighettone per portarlo all’improbabile – ma neanche troppo – vittoria della Champions League, nel nuovo capitolo di Football Manager vi sentirete subito a casa.

L’interfaccia, pur mantenendo la stessa formula, è stata notevolmente migliorata rispetto a quella del capitolo precedente (qui la recensione): i colori, che cangiano a seconda del club che sceglierete di allenare, sono più vividi; i vari menù a tendina sono stati resi più snelli e decisamente più intuitivi, come le varie pianificazioni di allenamenti e i vari incontri, comprese le vecchie e care conferenze stampa che sono state leggermente arricchite con nuove linee di dialogo. Inoltre, il linguaggio del corpo rappresenta un punto fondamentale nell’ultima fatica di Sport Interactive: scegliete con cura l’atteggiamento da tenere a seconda delle circostanze, da questo e dalle parole che sceglierete di pronunciare dipenderà, questa volta più che mai, la buona riuscita, per esempio, di una trattativa.

Centro Dati da Serie A

Ogni buon allenatore, soprattutto nel calcio moderno, deve poter contare su un Centro Dati di livello, ed è la prima grande innovazione che Football Manager 2022 ha regalato agli appassionati. Qui troverete tutto l’occorrente per preparare al meglio le partite: potrete sviscerare le varie tattiche di gioco e analizzare approfonditamente le performance dei vostri calciatori come mai fatto prima. Del resto, la figura del Data Analyst è diventata imprescindibile nel calcio professionistico e ormai tutti gli allenatori si servono di questa nuova figura professionale. Poteva, dunque, il titolo leader del settore dei gestionali calcistici esimersi da introdurre una feature di questo tipo? Affatto.

Football Manager 2022 recensione 2

Oltre a, banalmente, tenere sotto controllo le prestazioni degli atleti della vostra squadra, il Centro Dati vi fornirà preziose informazioni riguardanti l’impatto in gara dei sostituti. Inoltre, potrete valutare se cambiare modulo di gioco o continuare con la vostra idea di calcio. Il vero merito del Centro Dati è quello di darvi informazioni a 360° sule altre squadre. Moduli, giocatori, prestazioni: i vostri prossimi avversari non avranno più segreti per voi. In ogni caso, se non siete troppo smanettoni o non siete amanti delle statistiche, potete sempre delegare a un membro del vostro staff il compito di tenere sotto controllo questa impressionante mole di dati.

A tal proposito, riunirsi con i propri collaboratori settimanalmente è altamente consigliato: potrete infatti fare il punto della situazione su infortunati, allenamenti specifici e ricevere preziosi suggerimenti riguardanti, tra le altre cose, l’aggiunta di nuovi e funzionali membri dello staff. Se nelle passate edizioni di Football Manager potevate farne a meno, in questo nuovo capitolo incontrarsi sistematicamente con i propri fedelissimi diventa fondamentale.

Calciomercato da protagonista

Nuove feature sono state introdotte nel vero cuore pulsante della serie: il calciomercato. Le trattative sono risultate più realistiche e avvincenti, anche se alcuni colpi letteralmente sparati da altre squadre ci hanno fatto storcere il naso. Tra difensori mediocri pagati uno sproposito e attaccanti comprati – a questo punto – a prezzo di saldo, i vari sondaggi, rumor e gli aggiornamenti in stile Sky Sport, l’immersione sarà totale.

In proposito, è stato straordinario il lavoro fatto dai ragazzi di Sports Interactive: nell’ultimo giorno di mercato (ultime 15 ore, per la precisione) vi sembrerà davvero di essere all’Hotel Sheraton di Milano, sede del calciomercato italiano, a scoprire su chi avrà puntato l’Empoli per il dopo Barba. E se negli altri giorni della sessione di mercato i rumor, i sondaggi e gli aggiornamenti saranno di contorno, nelle ultime 15 ore la situazione esploderà: starà a voi mantenere la calma e non lasciarvi trascinare dalla frenesia che solo le ultime ore di mercato sanno regalare. E, chissà, magari riuscirete a gettare oltre la famosa porta il contratto di Diego Milito prima che questa si chiuda, e con essa i sogni, le speranze e perché no, le illusioni dei tifosi e dei dirigenti.

In ogni sessione di mercato, poter contare su una squadra efficiente di osservatori è ormai un must. In questo capitolo, la loro gestione è stata resa più immediata e intuitiva. Negli ultimi capitoli in particolare, questa è stata decisamente deficitaria. Anche in questo caso Sports Interactive ha fatto un gran lavoro. Per dovere di cronaca, vi segnaliamo la possibilità, quando selezionate i campionati giocabili o osservabili, di spuntare l’opzione che rivela gli attributi dei calciatori. In questo modo, avere una buona squadra di scout non sarà così importante.

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Fuorigioco

In chiusura di recensione, desideriamo far luce sui problemi che Football Manager 2022 ha mostrato in fase di testing. Il primo, che è anche il più grande, è il motore grafico. Grazie a un nuovo e rinnovato Animation Engine, le animazioni convincono maggiormente rispetto a quelle dei capitoli precedenti, ma sono ancora lungi dall’essere definite accettabili: i calciatori sembrano muoversi sul ghiaccio, l’environment è scarno e privo di qualsivoglia attrattiva. Insomma, come da diversi anni a questa parte, la scelta dei celebri pallini 2D continua a essere la migliore. Un altro problema enorme è dato dagli effetti sonori: no, non c’è una sparatoria là fuori, è solo il “suono” dei colpi che i calciatori danno al pallone. We Are Football (qui la recensione), nuovo titolo dello stesso genere pronto a rivaleggiare con Football Manager, in questo è avanti anni luce.

Questi problemi comunque non minano la forza di un titolo che sfida il tempo e che si consolida, ancora una volta, come leader incontrastato del settore dei gestionali calcistici. Se siete amanti del genere dunque, non fatevelo scappare: non ve ne pentirete.

Football Manager 2022

8.5

Sempre lo stesso gioco? Non per Football Manager. Le vecchie e consolidate formule si sposano alla perfezione con le nuove feature introdotte e il risultato, ancora una volta, è più che sorprendente. Peccato per il motore grafico, probabilmente l'unico, grande neo di un titolo che sfiora il concetto di perfezione, ovviamente del suo genere.

Raffaele Palmieri
Videogiocatore dalla nascita: al posto del biberon, stringevo tra le mie manine un controller del NES. Nintendaro per scelta, tradisco il mio grande amore costantemente con Sony e Microsoft.

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