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Final Fantasy – La musica che ha segnato ogni generazione

Potremmo parlare ore e ore dell’importanza delle colonne sonore all’interno del mondo dei videogiochi. Alcuni titoli, infatti, hanno fatto di questo elemento un vero e proprio cavallo di battaglia, tanto che, indipendentemente dal genere della produzione, la canzone giusta al momento giusto può regalare emozioni a non finire. Un esempio molto pratico e anche molto recente, possiamo farlo con la serie di Devil May Cry di Capcom: sarebbe la stessa cosa se durante i combattimenti non ci fosse quell’adrenalinico sottofondo così rock? Direi proprio di no. Final Fantasy non è esente da questa meccanica, anzi, la serie ha evoluto nel corso degli anni la sua musicalità, passando dalle prime note dei fantastici giochi a 16-bit, a composizioni più complesse e articolate.  

Ovviamente le prime melodie sono i ricordi più belli nella mente dei giocatori: come si fa a dimenticare la musica presente nei menu iniziali? Praticamente impossibile. La colonna sonora del primo Final Fantasy era un omaggio alla musicalità, riuscendo a caratterizzare luoghi e situazioni in modo praticamente perfetto. Poi ovviamente, siamo tutti legati – chi più o chi meno – a qualche particolare canzone, e decidere quale sia la migliore tra tutte è un compito molto arduo. Dunque, dalle note epiche e delicate presenti nel primo episodio, si è creata la base delle produzioni successive. Questa ricerca dell’attimo perfetto all’interno della saga è stata gestita in maniera sempre più scrupolosa, capitolo dopo capitolo, e sebbene alcuni brani siano stati “riciclati”, si andava sempre a ricercare qualcosa di nuovo, visto e considerato che ogni capitolo del gioco meritava la sua unicità 

Quindi se vogliamo categorizzare l’OST di Final Fantasy potremmo dire che almeno i primi 4 capitoli facevano forza su una sorta di produzione che, per certi versi, possiamo definire standard. La prima evoluzione vera e propria della colonna sonora arrivò con Final Fantasy V, titolo che presentava una ricerca del suono ben più curata e che abbandonava quella linea di bit adottata nei precedenti episodi. Questo fu solo l’inizio, visto che, come la storia insegna, da lì in poi abbiamo assistito a un continuo crescendo di qualità, raggiungendo il culmine definitivo con gli immortali Final Fantasy VII e VIII. Per il primo, stiamo parlando di una colonna complessiva di circa 4 ore e mezza di brani, qualcosa di mastodontico che da lì a poco avrebbe completamente rivoluzionato il medium videoludico come lo conoscevamo. Il settimo capitolo mischiava vecchio e nuovo, con un risultato pazzesco che sarà dura replicare anche in futuro. Per quanto riguarda l’avventura di Squall e compagni, dopo il VII qualunque seguito sarebbe passato sotto una lente d’ingrandimento gigante. Così è successo, ma il titolo ha retto l’urto in modo magistrale, innalzando ancora di più le aspettative dei fan per i capitoli futuri. La musica in questo episodio era incentrata principalmente sull’epicità, il caos, e su tanti altri elementi che caricavano di adrenalina il giocatore. Senza ovviamente dimenticare di quei momenti di stacco, dove la calma e l’armonia regnavano sovrani.  

Anche Final Fantasy IX si conferma all’altezza dei predecessori, con una colonna sonora indimenticabile ad accompagnare l’avventura di Gidan e Garnet. Final Fantasy X invece è stato tuttavia la “biforcazione” della saga, l’ultimo capitolo in cui i toni classici sono presenti, visto che da lì in avanti si sarebbe puntato a un modello di gioco più moderno e attuale. Il decimo capitolo per alcuni giocatori è stato tutto, per altri meno, ma già alle prime note del menu principale ci si rendeva perfettamente conto della caratura del prodotto, visto che Final Fantasy X è e resterà sempre un peso massimo della serie. Potremmo parlare per giorni dei momenti iconici del titolo e di ogni sua simbolica scena, e soprattutto di come ogni nota si sposi perfettamente con ogni linea di dialogo. Siamo a Final Fantasy XII e qui, per controbilanciare un nuovo sistema di combattimento che stava per dare l’addio definitivo alla turnistica, si è tornati alle musiche più classiche, così da far sentire a proprio agio l’utente con qualcosa di “nuovo”. Tuttavia il riciclo di materiale non fa per l’OST della saga, infatti i vari brani non solo furono adattati alla produzione, ma anche ai tempi che ormai erano cambiati.  

final fantasy xv

Siamo arrivati a un’inevitabile nota dolente se si analizza un qualsiasi elemento della saga, ovvero la trilogia legata alla Fabula Nova Cristallys. Al contrario dei giochi, particolarmente al disotto della media, in questo caso a salvare più o meno l’intera baracca ci ha pensato una colonna sonora di nuovo sbalorditiva, che riusciva comunque a far sognare e sperare che, prima o poi, qualcosa di bello sarebbe successo all’interno dei titoli. Peccato che non andò così, tuttavia questo esperimento mal riuscito è servito a donare al pubblico alcune delle tracce più ispirate dell’intero brand. Siamo arrivati dunque all’ultima, la vera – almeno per il momento – fantasia finale: stiamo parlando di Final Fantasy XV. Alla saga serviva rinascere dalle ceneri del tredicesimo capitolo, rifarlo in grande stile e nel modo più concreto possibile. Un capitolo nato con una responsabilità gigante, che avrebbe potuto schiacciare il tutto in un qualsiasi momento. Per fortuna il XV si è rivelato essere uno dei capitoli più apprezzati della saga, al netto anche dei difetti. Le musiche hanno accompagnato il giocatore in questo viaggio fatto di amore, amicizia, fratellanza e rassegnazione.  

Le colonne sonore dei vari Final Fantasy sono quindi essenziali quanto il nome del brand stesso, visto che anche grazie ad esse abbiamo potuto assaporare tutti i momenti magici della serie. Se avete un particolare ricordo legato alla saga, questo sarà collegato inevitabilmente con un filo anche alla sua colonna sonora, e magari senza di essa… non avremmo mai provato quella determinata emozione.  

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

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