VideogiochiRecensione

Farthest Frontier – Recensione, una nuova speranza per un nuovo futuro

“La vita può essere dura dappertutto… ma nel vecchio mondo non c’era speranza che migliorasse”. Così inizia il trailer di Farthest Frontier, la nuova release della Crate Entertainement, casa di sviluppo dell’apprezzato action RPG Grim Dawn. Farthest Frontier, che analizziamo in recensione, si propone come un survival city builder medioevale decisamente impegnativo, che dà la possibilità ai più esperti di gestire in micro-managing le proprie risorse, i tipi di coltura agricola, le aree di caccia e di raccoglimento delle risorse, fino alla scelta della professione dei singoli abitanti. Arrivato su Steam in early access dal 9 Agosto 2022, Farthest Frontier vi farà innamorare della sua ambientazione suggestiva, una grafica 3D curata fino ai minimi dettagli e una colonna sonora unica che vorrete ascoltare per ore. Proprio per il suo status attuale, che durerà ancora qualche mese prima della release definitiva, questa recensione di Farthest Frontier per ora sarà senza voto, e verrà aggiornata una volta che l’esperienza sarà completa.

Il viaggio della speranza

Farthest Frontier ci immerge fin da subito nell’ambientazione medioevale. Accompagnati dalla musica, la schermata iniziale ci accoglie con la visione di un pacifico villaggio illuminato dal sole in mezzo alla natura e ai campi coltivati. Due abitanti lavorano picconando e raccogliendo risorse per la colonia e un carro merci guidato da due buoi procede lentamente lungo la strada. Vediamo del fumo levarsi dai caminetti delle abitazioni, al sicuro all’interno delle mura, che proteggono l’insediamento dagli assalti dei razziatori. Una colonia prospera e piena di risorse. Con una sola immagine visualizziamo già chiaramente l’obiettivo principale della nostra imminente esperienza: creare una colonia efficiente, pacifica e al sicuro dai pericoli esterni… ma ne saremo in grado?

Cliccando su “Nuovo Insediamento”, il gioco ci dà una scelta tra tre opzioni di difficoltà: Pioniere, Apripista e Conquistatore. Il Pioniere garantisce più risorse iniziali, più selvaggina, ma anche minori forze ostili e meno rischi per la salute della popolazione. Il Conquistatore, viceversa, è adatto ai giocatori più esperti, che preferiscono una sfida più stimolante. L’Apripista è l’equivalente della modalità “normale”, una via di mezzo tra le prime due. È possibile inoltre personalizzare la propria esperienza, selezionando la difficoltà specifica dei quattro fattori principali : risorse, malattie, fauna e predoni. Potremo anche decidere di rendere più pacifica la nostra esperienza, disattivando razzie, eserciti invasori e animali aggressori.

Il gioco non è quindi progettato esclusivamente per giocatori esperti. È possibile creare scenari per uno sviluppo coloniale più facilmente gestibile, per chi volesse passare diverse ore di gioco in totale relax, provando i diversi tipi di mappa generata randomicamente, permettendo una certa rigiocabilità e la creazione di seed condivisibili con i vostri amici e la community. Al momento vi sono quattro tipi di terreno: Colline aride, Valli alpine, Pianure e Laghi di pianura.

Per un futuro più prospero

Prima di iniziare a giocare, ci viene narrato con un filmato il retroscena dei nostri coloni, una storia tanto semplice quanto efficace e suggestiva: di fronte alle inarrestabili incursioni dei predoni che razziano le periferie delle città, e all’indifferenza e avidità della nobiltà, un gruppo di coraggiosi uomini e donne decidono di partire per un viaggio lungo e rischioso attraverso la natura selvaggia, con la speranza di creare un futuro più prospero per la propria gente in una terra nuova e inesplorata.

Non appena entriamo in gioco, ci appare un messaggio: “Abbiamo finito di esplorare l’area circostante” e possiamo scegliere il luogo di installazione del nostro Centro città. La mappa si basa su un sistema a griglia, ma nonostante questo il terreno si sviluppa in maniera fluida e regolare. Nel decidere l’ubicazione del centro città, dovremo scegliere una posizione ideale che sia vicina alle risorse che ci interessano. Non è una scelta semplice, in quanto gli alberi, le rocce e, soprattutto, la pendenza del territorio, ci faranno da ostacolo. L’inclinazione del terreno è un elemento cruciale, che sarà determinante nella forma che prenderà la nostra colonia.

Mentre il centro città è in costruzione, potremo fare la conoscenza dei nostri coloni: Ulgrim, Marlund, Drest… ognuno di loro ha un suo nome, una sua identità, nonché un inventario personale e una scheda che riassume le varie informazioni individuali. Non avremo quindi “al nostro servizio” dei semplici abitanti anonimi e aggregati, ma uomini e donne diversi tra loro.

L’aspetto tecnico

Il gameplay è molto fluido e abbastanza intuitivo. Quando selezioneremo un qualsiasi elemento, che sia un colono, un edificio o un albero, apparirà in alto a destra una legenda che riassumerà i comandi base, come la velocità di gioco, il tasto di pausa, o l’apparizione di etichette degli elementi di gioco. Questo ci permetterà di usare le scorciatoie della tastiera più comuni, senza dover necessariamente ricontrollare regolarmente tra le impostazioni.

Parliamo di uno degli elementi principali: le risorse. Farthest Frontier ci offre un assortimento inaspettatamente ampio di risorse differenti: 14 diversi tipi di materiali grezzi, che variano dai più classici (legno, pietra e argilla) ai meno comuni (giacimenti di metallo, erbe medicinali e miele), 17 tipologie di cibo, tra cui bacche, pesce e prede di caccia e 10 tipi di colture dalle diverse caratteristiche, e la categoria artigianato che vanta 32 oggetti, che potrete usare per migliorare le condizioni di vita della colonia, o fungeranno da merce di scambio con i mercanti dei villaggi vicini.

Farthest Frontier fa l’occhiolino agli appassionati di micro-managing, che preferiscono gestire ogni aspetto dell’amministrazione della propria colonia, fino ai livelli più dettagliati. Il gioco infatti, vi dà la possibilità, tra le varie cose, di selezionare le aree circostanti che vorrete adibire alla raccolta delle risorse. Potrete quindi decidere di disboscare un’area specifica e successivamente cambiare zona, per permettere agli arbusti più giovani di crescere.

L’area di raccolta degli edifici preposti a questo utilizzo è modificabile: potreste, per esempio, decidere di costruire un capanno dei cacciatori vicino alla civiltà, ma selezionarne l’area di caccia nel fitto della foresta più vicina, una zona certamente più ricca di selvaggina della piazza centrale della vostra città. Potrete anche stabilire il tipo di lavoro che faranno i vostri coloni, sia selezionandoli individualmente sulla mappa, che attraverso una comoda schermata generale, che vi aiuterà a distribuire l’occupazione del vostro villaggio, decidendo quante persone adibire ad una delle 44 professioni disponibili.

Avrete anche la possibilità in alcuni casi di gestire i flussi migratori: sentendo parlare della prosperità del vostro insediamento, gli abitanti dei villaggi vicini affluiranno verso di voi a gruppi di più persone. Se il gruppo è particolarmente folto, il gioco vi darà la possibilità di accoglierli o di respingerli, nel caso non siate pronti a sfamare e vestire i nuovi arrivati.

Inoltre, Farthest Frontier vi propone il sistema di gestione dell’agricoltura più dettagliato di sempre. Potrete personalizzare la grandezza del vostro campo, e scegliere cosa coltivare attraverso la tecnica della rotazione delle colture. Potrete selezionare una o più delle 11 risorse disponibili alla coltivazione, per ognuno dei tre cicli di coltura. Ognuna di esse ha delle caratteristiche molto diverse dalle altre: alcune sono più resistenti al gelo, altre più adatte al calore, alcune hanno una resa maggiore, mentre altre migliorano la fertilità del terreno, o altre ancora diminuiscono la presenza di piante infestanti. Potete anche scegliere in quale stagione piantarle, e modificare la qualità del suolo. In base alle vostre necessità, e le caratteristiche del terreno scelto per la coltivazione, dovrete sapervi adattare e avrete molte scelte a vostra disposizione.

Le forze ostili

In base alla difficoltà scelta, potrete incorrere nell’attacco di predoni e bestie feroci. Mentre orsi e lupi si limiteranno ad attaccare i vostri abitanti, e potranno essere sfruttati come risorse (pelli e cibo), i predoni saranno molto più infidi: attaccheranno sia gli abitanti che gli edifici. Potranno saccheggiarli per rubare le preziose risorse che avrete faticosamente accumulato a fronte di mille fatiche, ma anche attaccarli e distruggerli.

Potrete difendervi da questi attacchi, ma non sarà facile: costruire una caserma, reclutare e addestrare i soldati costerà infatti molto denaro, che dovrete raccogliere riscuotendo le tasse. Dovrete inoltre armare i vostri soldati: arco, frecce, armature, spade… tutto ciò che potrete creare sarà utile per difendere il vostro villaggio dagli intrusi.

Grazie alla funzione di chiamata alla guarnigione all’interno del centro città, potrete contrastare le unità vicine a colpi di frecce, ma un villaggio con scarse difese sarà destinato a subire le razzie nemiche senza poter reagire. Tuttavia, se avrete pazienza e una colonia ben funzionante, potreste riuscire a resistere a questi attacchi sacrificando le risorse saccheggiate, e preparandovi in modo efficace alla prossima sortita.

Non rischierete dunque una totale disfatta, come nel caso degli assalti dei barbari in giochi come Caesar 3, in cui un gruppo di aggressori era capace di devastare la vostra città come un uragano. I razziatori sono bestie più docili, ma colpiscono soprattutto lì dove fa più male: le risorse. Questo fattore potrebbe quindi cambiare totalmente il vostro stile di gioco. Tuttavia, sappiate che le ondate di razziatori non saranno sempre così semplici da gestire: col passare del tempo e con l’ingrandirsi della vostra città, arriveranno gruppi sempre più numerosi di banditi. Starà a voi essere pronti per i nuovi pericolosi assalti.

Il futuro prossimo del gioco

Farthest Frontier resterà in accesso anticipato per un periodo di circa 4-8 mesi, secondo gli sviluppatori, in base alle necessità di apportare modifiche al sistema di gameplay. Durante questo periodo, il gioco verrà ottimizzato in funzione del feedback della community, e verranno aggiunti nel tempo altri edifici e risorse, ed altre idee verranno svelate e implementate. Attenderemo quindi quel momento per dare la nostra valutazione definitiva del titolo, ma con la nostra previsione che ad ora si prospetta decisamente ottimistica.

Farthest Frontier

8

Farthest Frontier merita decisamente l’attenzione di tutti gli appassionati di city planning : tutto, dalla colonna sonora, all’ambientazione medioevale, raccontata non solo dal filmato iniziale e dallo stile degli edifici, ma anche dalle professioni e le malattie coerenti col periodo storico. Il gioco è in accesso anticipato, ma è già da adesso perfettamente giocabile, e verrà migliorato col passare del tempo. Già da queste iniziali fasi di distribuzione, Crate Entertainment ha proposto un gioco innovativo e piuttosto completo.

Francesco Freni
Appassionato di videogiochi sin dall’infanzia, ha iniziato a muovere i primi passi con il leggendario Commodore Amiga 500 e la rinomata Intelvision, che gli hanno regalato preziosi ricordi custoditi con grande nostalgia. Monkey Island, con il suo umorismo unico e coinvolgente, resterà sempre il suo gioco preferito. Crescendo, prima con la Playstation e poi con il PC, ha potuto provare e apprezzare molte categorie di videogiochi diverse tra loro: dai First Person Shooter ai Giochi di Ruolo, dai giochi di strategia ai picchiaduro, dai Multiplayer Online Battle Arena a giochi molto più casual e randomici. Variety gamer fino al midollo, ama scoprire i pregi e il potenziale di ogni categoria videoludica, alternando tra i generi più disparati.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbe interessarti anche